Questa donna è proprio Bertolt Brecht!

Il Gruppo della Rocca inaugura la multisala dell'Adua con «Happy End» Il Gruppo della Rocca inaugura la multisala dell'Adua con «Happy End» Questa donna è proprio Bertoli Brecht! Ambientato nella Chicago degli Anni Venti, il testo portava la firma di Dorothy Lane povolta della futura Santa Giovanna del Macelli dove la protagonista in nome della bontà non ottiene francamente nulla Ma soprattutto di una commedia con ottimi effetti di straniamente, come l'autore pretendeva per non caricare di pedanteria il suo marxismo. Se poi vogliamo, non sarà male sorprendere un Brecht che scrive con la mano femminile, senza risolversi a concedere 11 primo plano alla Hauptmann ma certo attentissimo alle sue intuizioni. E ancóra l'Impiego delle canzoni bellissime (da Surabaya Johnny a Bilbao) è d'una limpidezza insolita quella dote che non permritte allo spettatore di domandarsi perché mai siano state inserite nello spettacolo. Piacciono e basta All'Adua la scenografia di Lorenzo Ohi gita cita con una gigantesca pellicola 11 mondo del cinema e dell'illusione. I primattori Bob Marchese e Fiorenza Brogi dicono di recitare in equilibrio su un capello («Se cadi, cadi rovinosamente.), n regista Desiata promette di non fare una TORINO — E' possibile scovare oggi un Brecht inedito per l'Italia e metterlo In scena nella festosa occasione della riapertura d'un teatro? L'Adua lancia da domani la formula della multisala e nella platea della prosa il Gruppo della Rocca dà In anteprima Happy End, 'testo di Dorothy Lane, adattato da Elisabeth Hauptmann, canzoni di Bertolt Brecht, musiche di Kurt Weill. secondo là didascalia originale del '25. Ma Dorothy Lane, con imbarazzo del critici che in passato ne hanno documentata l'attività, non è mai esistita Dorothy era Brecht stesso, 11 quale pagava in forma psicanaliticamente trasversa un debito con la Hauptmann che da giovane maschilista non voleva confessare direttamente. Per di più solo l'intervento brutale di Weill lo indusse a firmare, le canzoni. Brecht non si fidava ancora della popolarità conseguita grazie a L'Opera da tresoldi e risentiva dello scacco di Mahagonny. Sembra che battute del tipo -E' meglio fondare una banca piuttosto che sfondarla., per quanto destinate a tornare periodicamente nella sua produzione, allora non lo entusiasmassero. In Italia il testo di Happy End non circola In stampa, l'unica traccia è 11 copione nervosamente appuntato di propria mano dal regista Dino Desiata Vi si coglie una parodia del film e del vaudeville americano a lieto fine, tra imprese gangsteristiche e sublimi rinunce nella Chicago degli Anni Venti, con il fidanzamento tra l'ardita Llllan dell'Esercito della Salvezza e l'ardito Bill capo della mala, in nome d'una futura alleanza a presidio del sistema che consentirà a entrambe le organizzazioni di vivere bene sognando e facendo l'amore. Dna trama da nulla sessanta paginette scarne. Eppure una parte delle straordinarie Invenzioni poetiche del signor B. B. si trovano rinchiuse in Happy End a disposizione di una compagnia non conformista. Intanto dal punto di vista culturale si tratta di un'anticipazione ca¬ brutta copia dei buffi e stupendi spettacoli che, poniamo su Rita da Cascia sapeva firmare Paolo Poli. Inutile rivelare che la compagnia nata una quindicina d'anni or sono nel segno del signor B. B., si è dilaniata per ricavarne una nuova e balza¬ na versione. Tutti insieme gli attori, in segno di scongiuro, pregano di rettificare il programma di sala; Happy End nel '29 non registrò un successo di stima ma rimase in cartellone per tre repliche in tutto. p. per. DA OGGI A TORINO CE' UN NUOVISSIMO CONCESSIONARIO

Luoghi citati: Bilbao, Cascia, Chicago, Italia, Torino