Un allenatore senza patente guida la DiVarese in pole-position

Un allenatore senza patente guida la DiVarese in pole-position La capolista di Joe Isaac, oggi contro la Berloni, contende alla Dietor il titolo di regina di metà campionato Un allenatore senza patente guida la DiVarese in pole-position Ha tre lauree ed esperienza invidiabile, ma non ha ancora avuto il tempo per dare gli esami e diventare coach di serie A «All'inizio della stagione tutti erano forti, ma il campo ha dimostrato che anche noi siamo tra le formazioni migliori» Zitta zitta, senza acquisti boom durante l'estate, senza contendere ad altre società qualche mago della panchina, la DiVarese ha scalato la vetta del campionato e oggi, affrontando la Berloni a Masnago, incomincia la volata per contendere alla Dietor (che gioca a Udine) il platonico titolo di regina di metà campionato. Toto Bulgheroni, ex giocatore ed oggi industriale di successo nel settore del cioccolato, quando cinque anni fa raccolse l'eredità di Borghi decise di riportare Varese ai fasti dei primi anni settanta: americani di nome, qualche acquisto-boom (Magee, Della Fiori, Dino Boselli, Sacchetti) e un allenatore di nome (Sales) non furono però sufficienti ad uscire da un'aurea mediocrità che non appagava i gusti sofisticati del pubblico di Masnago. Quest'anno cosi la svolta: Joe Warren Isaac, newyorkese di 43 anni, ex stella nera della All'Onestà (seconda formazio ne milanese degli ultimi Anni Sessanta), tre lauree (Scienze finanziarie, Psicologia ed Economia e commercio), esperienze di panchina negli Usa e in Venezuela, da quattro anni richiamato in Italia dai vecchi amici Bulgheroni e Zanatta per occuparsi del vivaio, è stato promosso allenatore. La burocrazia federale, per la verità, non gli ha ancora consentito la «laurea», il patentino ufficiale che conseguirà a fine anno, ma ha dimostrato con i fatti di essere in grado di cavarsela più che bene, al punto che ora, a Varese, nessuno osa neppure più ipotizzare l'arrivo di Bianchini, come un anno fa. Con Isaac, la brusca sterzata dopo il basket scolastico di Sales: «Sfrutto la velocità, il contropiede, gli schemi servono per cercare al più presto possibile l'uno-controuno. Ho promosso Ferraiuolo (un play tascabile di 21 anni con esperienza solo in B n.d.r.) perché lo conoscevo, l'avevo allevato io, e sapevo che poteva appoggiare al meglio Sacchetti, rilanciarlo». E Meo, liberato da ogni pastoia, tranquillo psicologicamente, sta disputando uno dei suoi campionati migliori. Fiducia nei giovani e in Thompson, e Charles Pittman, un pivot scarso di centimetri, appena 2,02, a far da collante: «E' stata una sorpresa, ma non per me: perché io in America non guardo ai grandi nomi. Voglio prima conoscere l'uomo, vedere se è umile per mettersi al servizio della squadra. Pittman lo fa, in partita e in allenamento. Nel nostro campionato non c'è tempo per inserire chi si sente superiore, chi è sempre arrabbiato». La concordia e l'amicizia sembrano essere le sue armi vincenti, nella squadra e nel triangolo che la guida. Con Bulgheroni e Zanatta, Isaac ha anche il tempo di rivivere anni spensierati. E giura che due tipi così, senza piaggeria, vorrebbe averli in squadra anche oggi: «Marino sarebbe micidiale, oggi che c'è il tiro da tre. Toto aveva meno talento, ma si è rotto la schiena fino in fondo per far la sua parte in serie A: su. ebbe un esemplo per tutti». Adesso a Varese sognano scudetto, vogliono tornare ad essere i Bòston Celtics italiant, e non solo per la coreografia di Masnago o per quell'allenatore dalla pelle nera e i capelli brizzolati che ricorda K.C Jones. E lui non fa promesse ma non si tira Indietro. «All'inizio non facevo previsioni: dovevo conoscere bene 1 giocatori e sentivo che tutte le avversarie erano forti. Ora so cosa valgono, so che i conti fatti sulla carta non valgono nulla. E' un campionato equi libratisslmo, il più difficile degli ultimi cinque anni Ogni domenica c'è una sorpresa. Anche la Berloni, oggi, fa paura: dovremo stare attenti ai suoi cambi difensivi, non lasciarla ragionare, impostare il suo gioco controlla to. Ma ho fiducia, stiamo andando bene e contiamo di esserci anche noi, alla fine, nelle partite che contano». Guido Ercole • Basket: il g.m. della Berloni, Petazzi, vola In America per cercare un nuovo atleta in sostituzione di Thibeaux. • Calcio: Joel Bats, portiere della nazionale francese e del Paris Salnt-Gennain, si è fratturato una costola, scon trandosi con un attaccante marsigliese.

Luoghi citati: America, Borghi, Italia, Udine, Usa, Varese, Venezuela