Ottant'anni in granata, è festa

Ottantanni in granata, è festa Ottantanni in granata, è festa TORINO — Dalla sera del 3 dicembre 1906 a quella di mercoledì prossimo, saranno ottantanni giusti di vita granata. Una vita ricca di successi e costellata di tribolazioni, portata avanti con onore da una squadra dai colori sanguigni che riassumono gli umori popolari della sua gente. Società nata dalla fusione del Football Club Torinese, guidato dall'elvetico Hans Schoenbrod, con un gruppo di .dissidenti* juventini, capeggiati da un altro svizzero, Alfredo Dick. Storia risaputa, ma già quel 3 dicembre malgrado Dick facesse la voce grossa nella riunione alla birreria Voigt, i fuorusciti bianconeri — la rivalità è nata subito — vennero accolti con abbracci misti a cautele. Tanto che il primo presidente del nascente Toro fu Schoenbrod, la sua fede pura offriva migliori garanzie, ed Alfredo Dick gli subentrò nella carica l'anno seguente, dopo aver dato bastanti garanzie di granatismo. Il 16 dicembre la prima partita, vittoria per 3-1 sul campo della Pro Vercelli. Riportare quei nomi è pura curiosità storica: Ghiglione, Bollinger, Debernardi 1, Muettzel, Jacquet, Sreule, Ferrari-Orsi, Kempher, Michel, Rodgers e De Fernex. Tanti svizzeri, un inglese. Oggi contro il Milan solo Junior, visto che Kieft è in cantiere. I tempi sono cambiati, dai giorni dell'entusiasmo puro sì è via via passati alle giuste pastoie dei regolamenti e attraverso presenze straniere che hanno costellato le squadre delle varie epoche. Chi ricordare, oggi, qualcuno per tutti? I più .del Toro.. Ed allora Combin, Arce e Hitchens per la grinta rabbiosa, Buthz e Santos per serietà- e- dedizione) -quindi Junior che ài Toro sta dando tutto: gioco, fantasia, Intelli- gema, coraggio e le ultime energie, forse. Attorno a loro, ieri e adesso, i giocatori italiani — assi e gregari — che hanno sempre mostrato di sapere cosa volesse dire la maglia granata. Una semplice cerimonia, Stamane al Filadelfia, riunisce atleti, dirigenti e 'tecnici di ieri e di oggi attorno alla celebrazione della Messa. In un Filadelfia che sa di cantiere (una illusione, non c'è cenno di soluzione dell'annoso problema) e soprattutto di macerie. Eppure è su questo prato che le maglie granata hanno offerto le pagine migliori. Erti' la culla della squadra'mòtta a'Superga, è statala fucina che ha forgia¬ to Ferrini e persino Meroni, in allenamento, e nella quale ora si forgiano i giovani che fanno la ricchezza del club. Dalla tribuna in legno, oggi nascosta dalle lamiere, partivano i tre squilli di tromba che scandivano i quarti d'ora di fuoco della squadra di capitan Valentino. Ricordi, ed anche amari. Ma un conto è sapere (molti giovani della Maratona non sanno, ma hanno ereditato inconsiamente umori e furori) un conto è vivere, di ricordi. Il rispetto non va confuso con la realtà. Il Torino ha subito scossoni ma ha sempre saputo guardare' avanti. Ora con lungimiranza (i tempi della ferrea program¬ mazione di Ferruccio Novo, le scelte felici della gestione Pianelli che hanno portato all'ultimo scudetto 76), ora improvvisando e rischiando. Proprio in questi giorni il Torino aspetta nuove certezze. Che tutti sappiano leggere sino in fondo.questi ottantanni di storio." Brano Peracca La storia del Torino in quattro fotografie. Adolfo Baloncieri, alessandrino di Castelceriolo, uno dei campioni degli scudetti '27 (revocato) e '28 e detentore del record di sette gol in una sola partita (Torino-Reggiana 14-1, 5 febbraio 1928) si complimenta con Pulicl. E' la sera della festa per lo scudetto '75-'76. «Pullciclone» è il massimo goleador granata di sempre: 433 partite, 171 reti, tre volte capocannoniere del campionato. Al Filadelfia, in azione il Toro dei cinque titoli consecutivi. Capitan Valentino Mazzola segue con lo sguardo Gabetto che sta scardinando la difesa della Fiorentina: 6-0. Un tackle vigoroso, diciamo pure robusto, di Ferrini, triestino dalla vita in granata. Prima nelle giovanili, poi capitano e trascinatore, Giorgio ha giocato sedici stagioni nel Toro: 548 partite con 53 gol. Zaccarelli e Cravero, maestro e allievo, di una storia che continua. Nel maggio scorso, capitan Zac è andato in campo con i suoi compagni del '76 contro il Torino di oggi, nella partita a favore delle famiglie di Stava.

Luoghi citati: Filadelfia, Torino