Lisi, l'ex «bambola» ora madre disperata

Lisi, l'ex «bambola» ora madre disperata Su Ramno il film di Badalucco, regista Perelli Lisi, l'ex «bambola» ora madre disperata Si sa che la tragedia della droga piomba il più delle volte su famiglie di gente comune: è l'impiegato, il piccolo commerciante, l'insegnante, l'operaio ecc. i quali ad un certo momento scoprono che il figlio si buca; ed è la catastrofe, con il lungo calvario ben noto. Ma quando la stessa tragedia avviene tra le persone altolocate e danarose? In particolare, cosa succede se il flagello della droga entra nella casa di una famosa attrice cinematografica e fa schiava, vittima e criminale la sua unica figlia di diciassette anni? Di qui deve essere partita l'idea del film tv Se un giorno busserai alla mia porta, scritto da un rinomato sceneggiatore come Nicola Badalucco e diretto da Luigi Perelli, in onda stasera e domani su Raiuno (la conclusione domenica prossima). Bionda, elegantissima, ancora pimpante la diva Livia Bandini (Virna Lisi) passa di trionfo in trionfo, vive in una villa principesca ed è subissata di offerte di lavoro: tra l'altro, Hollywood la reclama. Ma sul più bello, la sorpresa terribile: sua figlia Claudia, creduta sino al giorno prima candida fanciulla, è una drogata all'ultimo stadio ed è l'amante di un losco individuo — ahimè, un ex giornalista disonore della categoria — che capeggia una banda di spostati e delinquenti spacciatori e che — ma non è il suo peggior difetto — si rivela sposato e padre di due bambinelli. La diva, per la figlia, molla tutto, carriera, gloria, contratti d'oro; la colma di coccole, la porta a disintossicarsi in un grand'hotel in montagna, tra sci e piscina coperta. Quando si hanno i quattrini.... Ma i quattrini non bastano. La ragazza, presa in una spirale torva di sesso e di eroina, ripiomba tra le braccia dell'indegno gazzettiere e finisce nell'abiezione totale, furti, rapine, oscenità di vario tipo. Sublime il comportamento della madre che pur di aiutarla si rovina, dà fondo a tutti i suoi averi, cade praticamente in miseria, fugge il mondo, si ritira in un paesino dall'aria pura. E la figlia? Si salverà? Tornerà da lei? Lo sapremo nei dettagli domenica prossima, ma è chiaro che sin d'ora il titolo strappalagrime Se un giorno busserai alla mia porta lascia aperta la medesima ad una larga speranza... In una cosa del genere il grosso pericolo è quello di non cascare nella filosofia ipocrita de / soldi non fanno la felicità e nella ridicola dimensione di Anche i ricchi piangono: non è che il film ne sia immune, e soprattutto non è immune da un preciso sospetto, di avere adoperato la droga per mettere in piedi una vicenda a forte e facile effetto, e creare un ruolo di prestigio, altamente emozionale, per il rilancio di un'attrice. Tenendo presenti questi limiti — non piccoli, per la verità — bisogna dire che a favore giocano tre elementi: il copione di Badalucco che riesce bene nei due intenti di costruire una storia che faccia immediata breccia nel cuore del più vasto pubblico possibile, e che disegni una figura di madre dall'irresistibile forza sentimentale; l'interpretazione partecipe di Virna Lisi che ha modo di sostituire all'immagine di bambola levigata l'immagine di una donna devastata dalla disperazione; e la regia di Luigi Perelli (ricomparirà in tv come autore de Lo pioiira 3) che sfrutta a fondo con padronanza di mestiere le scene — e sono quasi tutte — di violento impatto drammatico e patetico, e si prodiga nell'attenuare con la concitazione i danni inevitabili di situazioni e battute convenr onall. Comunque uno spettacolo professionalmente studiato e confezionato: mira al successo, e lo avrà. TJgoBuzzolan

Persone citate: Bionda, Livia Bandini, Luigi Perelli, Nicola Badalucco, Perelli Lisi, Virna Lisi

Luoghi citati: Badalucco, Hollywood