Pazienza, sgradito ritorno

Pazienza, sgradito ritorno Come Lerici si prepara a ospitarlo in «soggiorno obbligato» Pazienza, sgradito ritorno Il sindaco: «Mi pare criticabile farlo andare dove ha vissuto per tanto tempo» - Gli amici del bar: «Diceva sempre: so come fare il grano» - Manca solo il «via libera» dei giudici milanesi DAL NOSTRO INVIATO LERICI (La Spezia) — Il cancello verde di Villa Pazienza, in frazione Rocchetta, rimane inesorabilmente chiuso. •Vogliamo rispettare — risponde al citofono Giuseppe, il padre — la linea del riserbo, il carattere personale e familiare di questa vicenda. Che, per noi, doveva essere già chiusa da un pezzo». Francesco, il figlio che in casa chiamano «Ciccl», e i giornali «faccendiere», anche ieri l'hanno atteso invano. L'unica speranza, oltre il cancello e gli otto scalini, tra le vigne, le rose e gli ulivi di Villa Pazienza, è che «ClccL tomi presto. A Milano i giudici istruttori Renato Bricchetti e Antonio Pizzi stanno per decidere. La magistratura romana ha già deciso: Francesco Pazienza può tornare in libertà, sebbene in soggiorno obbligato (a Lerici, dov'è cresciuto e dove abitano i genitori, e non più a Carpitene in provincia di L'Aquila), senza pagare il mezzo miliardo di cauzione. Un rapporto della Guardia di Finanza stabilisce che Pazienza non dispone, non potrebbe pagare. E adesso tocca ai giudici milanesi, in attesa del medesimo rapporto della Finanza, mettere l'ultima firma. « Ormai — è sicuro Scipione del Vecchio, l'avvocato di La Spezia che con Nino Marazzita difende Pazienza — è solo un ritardo burocratico. Anche a Milano, per l'inchiesta sul Banco Ambrosiano, i giudici hanno posto la cauzione di 500 milioni; però, a differenza di Roma per le inchieste sulle estorsioni, Milano non ha deciso il soggiorno obbligato. Quindi, appena Milano lo scarcera, Pazienza arriva a Lerici. Non vedo perché mai i giudici milanesi dovrebbero valutare la situazione patrimoniale di Pazienza in modo diverso dai colleghi romani e dalla Finanza». A Lerici, aspettando Pazienza, si ascoltano 1 primi commenti. «Arrida Pazienza? pazienza», è il rassegnato gioco di parole di Ignazio Ferrari, il sindaco socialista: «C/te sia in arrivo l'abbiamo appreso dai giornali e dalla televisione». Due le considerazioni del sindaco: «/( mancato versamento della cauzione basato su indagini della Finanza, secondo le quali non avrebbe disponibilità finanziarie in Italia, mi pare costituisca un precedente su cui riflettere; il soggiorno obbligato nel paese in cui ha vissuto per tanto tempo, mi pare in linea di principio criticabile». Tra i 13.500 «lericini», pochi dicono di conoscerlo e tutti sanno chi è. Francesco Pazienza, oggi 40 anni, era airivato qui nel 1951, da Monteparano in provincia di Taranto, al seguito del padre ingegnere navale e docente di elettroacustica applicata all'università di Pisa. Si racconta che a scuola, fino al liceo, fosse tra i migliori; il migliore in storia, geografia e matematica. Erano gli Anni Sessanta, con il futuro Iacee ndiere sempre in vista sul¬ la «Calata» davanti al porticciolo o al tavolini del bar Corona, il bar dei vitelloni. Il sindaco Ferrari assicura che l'impressione di una generalizzata indifferenza non è quella esatta. «£' piuttosto una notizia accolta con sufficiente e ragionato stupore — spiega nel suo ufficio in Municipio — sema eccesive e manifeste reazioni. Credo tuttavia che i "lericini" avrebbero preferito un'altra possibile decisione. Qui non protestiamo sema motivo e non subiamo supinamente. A Lerici prevalgono la ragione e il buon senso, ma certo avremmo preferito ricevere altre notizie. In questo momento, però, devo pensare anche ai genitori di Pazienza e ai sentimenti umanitari». Nella caserma dei carabinieri di Lerici, nulla risulta dell'imminente arrivo di Francesco Pazienza. Come fa notare l'avvocato Del Vecchio, anche i carabinieri aspettano la decisione della magistratura milanese. L'avvocato, per sollecitarla, sarà oggi a Milano. Non è detto, comunque, che i giudici non possano modificare la loro precedente ordinanza, quella della libertà in cambio dei r:"5 milioni di cauzione. In mancanza del mezzo miliardo potrebbero stabilire una nuova destinazione in soggiorno obbligato, diversa da quella di Lerici fissata dai giudici romani. I «lericini», stupiti e distaccati, già lo aspettano. Dopo un anno di detenzione a New York, Pazienza è nelle carceri «Nuove» di Torino dal 19 giugno scorso. La libertà la chiede da luglio, quando era convinto di aver già concluso gli interrogatori. Forse, adesso, mancano solo pochi giorni. In villa lo attendono il padre Giuseppe e la madre Eva Ester Donato; al bar Corona i compagni di gioventù, come Pino, che lo ricorda cosi: mA forza di tangenti riusci a disputare la finale italiana della staffetta 4 per 400». E cita una sua frase: « Un giorno mi comprerò la Ferrari, so già come fare il grano». Giovanni Cerniti

Persone citate: Antonio Pizzi, Del Vecchio, Eva Ester, Francesco Pazienza, Ignazio Ferrari, Nino Marazzita, Renato Bricchetti