Rognoni non convince di Pierangelo Sapegno

Rognoni non convince Rognoni non convince Il ministro ha parlato di nuovi Codici, diritti alla pari nei processi, aggiornamento - Contestata la sua relazione - «Mancano proposte concrete» - «Riforme subito» - «Non c'è il senso della drammaticità della crisi» BOLOGNA — Il ministro apre il convegno e accende la miccia. Non perché sia esplosiva la sua relazione: piuttosto, riflette tutti i dubbi che battezzano questa tanto attesa Conferenza nazionale della giustizia, suggerita — spiega Berla d'Argentine, presidente dell'Associazione magistrati — dall'Ordine forense di Bologna, voluta dal ministro Martinazzoli e gestita ora dal suo successore Rognoni. Virginio Rognoni ammette colpe e disfunzioni, illustra qualche rimedio che forse verrà, promette entro due anni il nuovo Codice di procedura penale. «72 ritardo è un'ingiustizia*, dice, bisogna eliminare le lentezze processuali; ed inquietante è il fenomeno di «una giustizia civile che sembra diventare superflua per i ricchi e irritante e inutile per i poveri' ; -il processo penale non può e non deve essere uno strumento di lotta al crimine-. Parla, il ministro, a una platea composita di addetti ai lavori, giudici, avvocati, poliziotti, politici e professori. Ci sono i magistrati del maxiprocesso alla mafia di Palermo, c'è Calogero, il giudice del •? aprile» e di Toni Negri, ci sono principi del foro. Ed ex imputati, come Tortora. Davvero difficile metterli tutti d'accordo. L'introduzione. Il convegno -è un punto di partenza, l'avvio di un dialogo che credo indispensabile: Questa giustizia oggi è al suo crepuscolo, e perciò alle soglie del rinnovamento. Ma se per quel che riguarda la riforma del processo civile — avverte 11 ministro — «i tempi non sono ancora maturi per poter parlare realisticamente di un nuovo Codice», diverso è il discorso per il processo penale: •Qui sfamo nella dirittura di arrivo*. I problemi della giù stizia sono tanti, difficili da risolvere. Rognoni ne affronta solo qualcuno. Prende qualche applauso quando sottolinea «il rilievo istituzionale del processo, quale sede in cut si confrontano istanze dotate tutte di pari dignità: il suo dato centrale è quello del contraddittorio e del ruolo che vi svolgono tutte le parti, e quindi l'avvocato; ed esclusivamente all'avvocato compete di decidere forme e modalità di esercizio dei diritti della difesa-. Poi avverte che "il processo penale deve esse re essenzialmente luogo di accertamento dei fatti e delle responsabilità-: una velata critica al magistrati poliziotto. Il guardasigilli accenna anche alle linee «ài intervento legislativo che si possono coltivare, in tempi brevi-. La revisione delle circoscrizioni giudiziarie; la formazione del magistrati, della loro professionalità «e della loro specializzazione in eventuali ruoli-; il rafforzamento dell'infor¬ matica nel lavoro giudiziario. Ma l'azienda giustizia deve pure potenziare il ruolo degli avvocati, dei funzionari, dei periti e di altri operatori accanto alla figura del giudice. Gli avvocati. Rognoni ha appena finito di parlare, e si comincia. Tutti parlano o vogliono parlare, c'è una gran confusione. Oli avvocati protestano subito. Vincenzo Siniscalchi, presidente dell'Ordine di Napoli: -Esprimiamo tutte le nostre riserve. Qui ci sono solo buone intenzioni, mancano proposte concrete. In attesa del nuovo Codice cambiamo il processo cosi com'è-. Luigi Iossa, segretario del sindacato forense: 'Cosa chiediamo? Riforme immediate. Abolizione dell'articolo 225 bis, quello che autorizza l'interrogatorio senza avvocato e perciò le torture; che durante l'istruttoria i testi vengano sentiti anche in presenza del difensore dell'imputato; la difesa dei meno abbienti. La verità è che questo convegno non risolve i problemi. E' un appuntamento di vertice per magistrati e politici. Noi stiamo a guardare-. Magistrati. Adolfo Berla d'Argentine: -Noi avevamo chiesto gruppi di studio che lavorassero un anno sui vari problemi. Invece, ci hanno dato solo quindici giorni-. -Si sta realizzando il rischio che avevamo paventato — dice Franco Ippolito, segretario di Magistratura democratica —; un coro di scontate lamentazioni di avvocati contro magistrati, cancellieri contro ministero, magistrati contro il potere politico-, H discorso di Rognoni, poi, non è piaciuto molto. Troppi gli argomenti trascurati. -Speriamo che il panorama dei problemi e delle priorità da affrontare possa affiorare nei prossimi interventi-, dice Enrico Fermi, segretario dell'Associazione magistrati. Politici. Doveva parlare Craxi, ma non è venuto. E' arrivato invece il telegramma di saiuti del Presidente della Repubblica, con un monito al Parlamento perché legiferi. Poi ci sono i complimenti di Giuseppe Oargani, responsabile del settore giustizia per la de, a Rognoni. Contemporaneamente, in una saletta del palazzo, 1 radicali sparano a zero: -Si parla di azienda giustizia, ma abbiamo qui i generali del maxiblitz napoletano e del 7 aprile-, dice Enzo Tortora. E Giovanni Negri aggiunge: .Rimpiangiamo Martinazzoli. Non è stata detta una parola sulla carcerazione preventiva. Si discute sui computers e intanto si colpisce il diritto alla difesa-. Anche Luciano Violante, responsabile della giustizia per il pel, non lesina critiche, perché qui -non c'è il senso della drammaticità della crisi della giustizia-. Salvatore Frasca, senatore psi. sottosegretario alla Giustizia: -C'è da augurarsi che la conferenza non si risolva in uno scontro fra magistrati e avvocati. Fino adesso, comunque, è stato ignorato il tema del referendum, il ruolo della funzione della magistratura nel quadro di un più equilibrato rapporto tra i poteri dello Stato, il tema della responsabilità dei giudici.. Oggi si va avanti, con due dibattiti sul funzionamento della macchina giudiziaria e sulle riforme. I radicali hanno già annunciato una controconferenza. Pierangelo Sapegno matica nel lavoro giudiziario

Luoghi citati: Bologna, Napoli