Gorbaciov: «Grosso errore »

Gorbaciov: «Grosso errore » La violazione del trattato Salt-2 decisa dagli Stati Uniti Gorbaciov: «Grosso errore » «Potrebbe rendere più diffìcile la ricerca di un accordo sul disarmo» - Di ritorno dall'India, il capo del pcus ripete che l'Urss vuole ritirare le truppe da Kabul - «Gli afghani devono scegliersi il.governo» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA — «Ci sono prospettive di una soluzione politica del problema afghano in un futuro non troppo lontano. E noi ci comporteremo sulla base di questa convinzione*; .invitiamo alla cooperazione tutte le parti coinvolte*; l'Unione Sovietica si è «impegnata per una soluzione politica del problema* e si «muove attivamente* in questo senso. Chiuso da un attacco, peraltro piuttosto morbido e rituale, agli Stati Uniti per l'annunciata rinuncia al Salt 2, il viaggio di Mlkhail Gorbaciov in India è servito, soprattutto, per mettere a fuoco le grandi strategie asiatiche di Mosca, già disegnate col discorso di Vladivostok, lo scorso luglio. Con riferimenti ai principali temi e ai Paesi-chiave del continente, che Gorbaciov visitava per la prima volta; ma con una attenzione particolare, insistita e rinnovata da nuovi ottimismi, per il conflitto afghano. SALT 2 - La violazione americana è «un grosso erro¬ re*, ha commentato Gorbaciov; un errore che «porrebbe rendere più difficile la ricerca di un accordo sul disarmo*; perché «la rinuncia al Salt 2 contraddice l'intera logica di Reykjavik*. Una irritazione moderata, nessun isterismo verbale, nessun ultimatum. Anzi: *La mossa americana è, allo stesso tempo, uno stimolo per tutti coloro che cercano il disarmo*, ha chiosato Gorbaciov. Confermando, anche qui, di voler consegnare all'opinione pubblica mondiale l'immagine di interlocutore ragionevole, di fermo e misurato difensore della collaborazione internazionale. In una parola; di principale garanzia della pace nel mondo, di fronte all'«irraffioneuotes«. americana*. AFGHANISTAN - Il viaggio in India era stato preceduto da una lunga intervista ai giornalisti del Paese ospite, nella quale Gorbaciov accennava ai temi poi ripresi ieri, alla partenza per Mosca: - Vogliamo un Afghanistan indipendente e non allineato*, aveva detto allora; «non possiamo tollerare una situazione in cui le nostre truppe restino in Afghanistan; spetta al popolo afghano decidere quale governo vuole*, ha insistito ieri. «La missione del mediatore Onu, Cordovez, è un processo reale che può essere un successo*, aveva dichiarato ai giornalisti indiani; «neMa missione ci sono molte novità, e molte novità ci sona anche nell'atteggiamento e nello sforzo di vari governi, Urss compresa, perché il problema sia risolto*, ha precisato nella conferenza stampa conclusiva (pur senza scendere in dettagli, «perché sarebbe improprio, mentre i negoziati sono in corso*). Se questa esuberanza, questo enfatico ottimismo, annuncino progressi reali nella trattativa indiretta tra Kabul e Islamabad avviata dall'Onu, o se celino soltanto l'ambizione e l'ansia di imporsi come «forza guida» nel continente, resta da vedere, inoffensiva afghana» - di Gorbaciov vuole ricomporre favori attorno all'immagine di Mosca, che l'intervento in Afghanistan ha non poco leso, In quello stesso continente. Lo dimostrano, forse, le cautele del Segretario generale nei confronti di altri protagonisti del groviglio afghano. Gorbaciov, ad esempio, ha resistito alla tentazione di attaccare il Pakistan, ignorando 1 furori retorici abituali ai polemisti della stampa moscovita. Né ha insistito sul ruolo americano nella «guerra non dichiarata contro Kabul*. Ha preferito affermare visioni più globali; rilanciare dichiarazioni e piani per la sicurezza nell'Oceano Indiano; Imporre l'immagine seducente dell'Urss forza-guida del continente, e riferimento naturale del movimento non allineato; impegnare il prestigio del leader che pensa agli equilibri più generali del continente e del pianéta.

Persone citate: Cordovez, Gorbaciov