Delitto Soldati: sei condanne di Vincenzo Tessandori

Delitto Soldati: sei condanne Ai br dissociati Semeria e Alfieri 21 anni; 23 agli altri Delitto Soldati: sei condanne H giovane di PI fu ucciso nell'81 nel Carcere di Cuneo perché aveva collaborato DAL NOSTRO INVIATO CUNEO — Furono in sei, secondo la Corte d'assise di Cuneo, gli assassini di Giorgio Soldati, il terrorista di Prima linea ucciso nel carcere di Cuneo, 11 10 dicembre 1981. La sentenza viene letta dal presidente, Nicolò' Franco, alle 18,35, dopo due ore di camera di consiglio. Condanna a 23 anni per Carlo Bersini, Claudio Piunti, Salvatore Ricciardi e Mario Fracasso, tutti brigatisti Irriducibili; 21 anni per Vittorio Alfieri e Giorgio Semeria, ormai dissociati dalle Bierre, che avevano ammesso l'assassinio davanti al giudici. Tre assolti: Alfredo Ei giani, anch'e gli brigatista, «per insufficienza di prove»; Sergio Magrassi,' detenuto comune che avrebbe fornito la corda per strangolare la vittima, «per non aver commesso il fatto»; Michele Di Muro, l'agente che non vide, -perché il fatto non costituisce reato». -Almeno hanno creduto che questo è stato un fatto fra detenuti politici», ha commentato Alfieri. Secondo il pubblico ministero non c'erano innocenti. Il dott. Giorgio Giraudo aveva detto, scandendo le parole in un'aula silenziosa e attenta: -In quel luogo èrano necessarie tutta e sette le persone, Alfieri era indispensabile per., tranquillizzare Soldati, gli altri lo dovevano, attirare^ Fu un'operazione precisa, puntuale nel tempi forse primitiva nell'esecuzióne. Ma se l'uomo delle caverne avesse deciso di ammazzare, avrebbe fatto cosi». Perché fu ucciso il giovane pielllno? Perché aveva -parlato», -confessato», -collaborato», dissero i terroristi. Ma era una mezza verità. Soldati aveva raccontato «qualcosa* per alleviare la sua posizione e per evitare altre botte, dopo l'arresto. Ma non aveva compromesso la sicurezza del gruppo. Gli altri lo ignorarono, lascia capirei! pm. -Certe esecuzioni sono state fatte così, a scopo didattico. Era, quello, il momento in cui si registravano i primi segni di scollamento e, dunque, dove¬ va essere 'insegnato" qualcosa». Il dott. Giraudo parla lentamente e avverte di non credere nella crudeltà degli assassini. «I7n episodio come questo è crudele come lo sono tutte le morti che non avvengono come avrebbe voluto il Padreterno. Sono crude.lt le modalità: é vero, asoldati fu cacciato un fazzoletto in bocca, ma ciò non venne fatto con crudeltà: Alla lucè incerta della vecchia aula della Corte d'assise appaiono tesi i vólti dei componenti la giuria, sei uomini e due donne. E' mezzogiorno esatto quando il pubblico accusatore propone le pene: -Tutti responsabili, i terroristi o ex terroristi, perché uguale è stato il ruolo, gli apporti dati». Chiede 21 anni di carcere, l'interdizione dai pubblici uffici e tre anni di libertà vigilata. Non colpevole, secondo il pm, Sergio Magrassi, detenuto comune che forni il cordone dei pantaloni della tuta per strangolare Soldati. -Ha dato quella corda, ma l'ha dovuto dare». Se gli assassini decisero di ammazzare, lo Stato non fece niente per Impedire la morte di Soldati In aula è finito anche Michele Di Muro. Era guardia carceraria al momento dell'omicidio, aveva 21 anni, disse di non avere visto niente. Anche per lui il pm ha proposto l'assoluzione per insufficienza di prove perché non fece niente, è vero, ma che cosa poteva fare?». Poi ha aggiunto che nelle carceri era stato tacitamente accettato un sistema perverso. «Si uccideva ovunque, c'era un senso di fatalismo generale. L'Inerzia era soprattutto della direzione, qui a Cuneo. Di Muro era solo l'ultima ruota del carro». Contro quella ruota si era costituita parte civile la famiglia del giovane assassinato. Lamentava il padre, Mario Soldati: -C'è rimasto in mano soltanto lui. Gli altri, lo Sta to, non abbiamo potuti rag gtungerlt». Più tardi ha det to: «Sono contento della ri chiesta d'assoluzione». Eppure, dal dibattimento sono emersi indizi di una trascuratezza colpevole e il pubblico accusatore ha chiesto gli atti per eventualmente aprire un procedimento con tro i sottufficiali responsabili del braccio, quel giorno male detto. Aveva spiegato l'avv. Soter Catalano, di Torino, patrono di parte civile: «Giorgio Soldati è stato coerente con se stesso fino all'ultimo, si sentiva compagno degli altri e da gltaltrl è stato ucciso. Ma noi siamo convinti anche della responsabilità dell'agente Di Muro». ■ La Corte si era ritirata alle 16 e 30 in camera di consiglio. Intanto, sordo al tempo che scorre, Mario Fracasso. 35 anni, un irriducibile, ha letto un proclama scritto in linguaggio paleoterroristico: -L'unico rapporto con i dissodati è l'annientamento». Per la difesa 11 compito era stato spigoloso; l'aw, Ando Perla di Torino, rappresentante di Carlo Berslni, Alfredo Bigiani, Claudio Piunti, Semeria e Fracasso, aveva contestato la richiesta di condanna: -Per arrivarci bisogna sapere chi sono i mandanti, chi gli esecutori». Vincenzo Tessandori

Luoghi citati: Cuneo, Torino