Generatori guasti in ospedale neonato muore nell'incubatrice di Fulvio Milone
Generatori guasti in ospedale neonato muore nell'incubatrice Salerno, non hanno funzionato durante un black-out di energia elettrica Generatori guasti in ospedale neonato muore nell'incubatrice SALERNO — Domenica | notte, per un black-out elettrico, un neonato è morto all'ospedale San Leonardo di Salerno. Ora i rappresentanti sindacali lanciano gravi accuse. La «IT», la ditta specializzata che dovrebbe curare la manutenzionbe dei quattro generatori, non ha ancora provveduto a rendere funzionanti gli impianti. Ieri pomeriggio, ancora una volta, l'energia elettrica è venuta a mancare e i gruppi elettrogeni non hanno funzionato. Un altro neonato avrebbe potuto morire. Giuseppe Genovese, appena 3 giorni di vita, domenica notte è morto nell'incubatrice che aveva smesso di funzionare perché i gruppi elettrogenlci autonomi in dotazione al complesso sanitario erano in avaria. Una morte che poteva essere evitata, «un episodio estremamente grave-, come lo definisce il professore Donato Santoro, direttore sanitario dell'ospedale. Sono in corso due indagini, una del sostituto procuratore della Repubblica di Salerno Erminio Rinaldi, l'altra della Unità Sanitaria Locale competente. La notizia della morte del piccolo Giuseppe è trapelata solo ieri. Il neonato giunge sabato mattina all'ospedale «San Leonardo» di Salerno, un moderno complesso inaugurato appena quattro anni fa. La diagnosi dei medici che effettuano una prima visita parla di -grave stato di choc cardiorespiratorio in nato con taglio cesareo alla trentaseiesima settimana di gestazione-. Giuseppe, neonato «prematuro e immaturo» pesa due chili e 400 grammi. E' venuto alla luce il 20 novembre, in una casa di cura privata. Un parto difficile, aggravato dal fatto che la madre, Anna Ge¬ novese, è affetta da epatite virale. Le condizioni del bambino appaiono subito gravi, tanto da indurre i genitori, consigliati dai medici, a portare il piccolo in un ospedale più attrezzato. Ma al «San Leonardo», dotato di un moderno reparto di pediatria, non c'è posto per il neonato. Inutile si rivela anche il tentativo di far ricoverare il piccolo Giuseppe nell'ospedale della cittadina più vicina a Salerno, Cava dei Tirreni. Finalmente, dopo una lunga trattativa, al «San Leonardo» si trova un'incubatrice disponibile. Nella notte tra il 23 e il 24, l'epilogo della vicenda. Manca poco all'una. Su Salerno si abbatte un violento temporale. L'ospedale piomba nel buio a causa di un black-out dell'Enel. L'interruzione dell'energia elettrica non dovrebbe creare problemi, essendo il «San Leonardo» dotato di quattro generatori autonomi che dovrebbero entrare automaticamente in funzione. In realtà due di essi sono fuori uso, gli altri sono assolutamente insufficienti a garantire il funzionamento delle attrezzature dell'ospedale. Nella sala dove sono collocate le incubatrici, il medico di guardia. Pasquale De Martino, fa quello che può. E' preoccupato soprattutto per Giuseppe, che per sopravvivere ha bisogno, tra l'altro, di un apparecchio respiratore. Poco dopo i tecnici dell'Enel riparano il guasto. L'ospedale torna alla normalità, ma per il bambino non c'è più nulla Mentre l'inchiesta giudiziaria prosegue, ieri mattina la polizia ha sequestrato la cartella cllnica del bambino, 1 sindacati lanciano le lpro accuse: i generatori dopo tre giorni ancora non funzionano. Fulvio Milone
Persone citate: De Martino, Donato Santoro, Erminio Rinaldi, Giuseppe Genovese
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