I medici autonomi chiedono un aumento del 70 per cento di Gian Carlo Fossi

I medie! autonomi chiedono un aumento dei 70 per cento Oggi e domani incontri decisivi col ministro Gaspari I medie! autonomi chiedono un aumento dei 70 per cento «Dal '74 stipendi svalutati del 39% (assistenti), del 106% (aiuti) e del 143 (primari)» ROMA — Un aumento del 70% delle retribuzioni dei medici ospedalieri e delle Usi è stato chiesto dagli undici sindacati autonomi della categoria nella piattaforma contrattuale inviata, di gran fretta, ieri sera al ministro della Funzione pubblica Gaspari in vista di incontri decisivi fissati per oggi e domani. In tal modo, nonostante la percentuale indubbiamente elevata, si riuscirebbe a tamponare solo in parte la grave perdita di potere di acquisto subita da primari, aiuti e assistenti ospedalieri dal 1970 ad oggi in seguito alla politica di -progressivo, clamoroso appiattimento-. Anche considerando gli stipendi definiti nel primo con¬ tratto unico del 1974 ed applicando semplicemente l'indice di rivalutazione media calcolato dall'Istat, ci si trova di fronte — sostengono i sindacati dei medici — a sperequazioni veramente sconcertanti. Mentre la retribuzione di un ausiliario (qualifica base del personale paramedico), dal 1974 ad oggi, ha avuto un incremento del 22,30% al 2° livello e del 23,48% al 3" livello, un primario a tempo pieno ha registrato una riduzione del potere di acquisto pari al 143,32%, un aiuto a tempo pieno del 106,66%, un assistente a tempo pieno del 39,24%, un primario a tempo definito del 137,77%, un aiuto a tempo definito del 96,85%. un assistente a tempo defini- to del 23,49%. Ripristinando il potere di acquisto del 1974, lo stipendio del primario a tempo pieno dovrebbe salire da 15 milioni 567 mila di allora a 90 milioni 133. mila (mentre oggi è di 37 milioni), quello dell'aiuto a tempo pieno da 11 milioni 437 mila a 66 milioni 220 mila (attualmente, 32 milioni), dell'assistente a tempo pieno da 6 milioni 453 mila a 37 milioni 363 mila (26 milioni 832 nula), del primario a tempo definito da 9 milioni 360 mila a 54 milioni 194 mila (22 milioni 792 mila), dell'aiuto a tempo definito da 6 milioni 780 mila a 39 milioni 256 mila (19 milioni 942 mila), dell'assistente a tempo definito da 3 milioni 684 mila a 21 milioni 330 mila (17 milioni 272 nula). -Noi chiediamo ovviamente — ha chiarito il segretario generale dell'Associazione nazionale aiuti e assistenti ospedalieri, Paci — che questi aumenti ci vengano dati tutti insieme. Si tratta di contrattare il modo in cui devono essere distribuiti. Oltre agli incrementi retributivi, essenziali in questa vertenza, noi poniamo in termini precisi la questione dell'organizzazione del lavoro, che può essere riassunta nello slogan "restituire la sanità al medico"-. L'organizzazione del lavoro medico, sottolinea il documento inviato al governo, deve garantire il massimo livello di razionalità qualitativa e di efficacia della prestazione erogata al cittadino. • Una visione moderna del ruolo del medico — si aggiunge — deve misurarsi con il problema dell'efficienza, deve mirare a perseguire l'ottimiz¬ zazione delle prestazioni attraverso l'utilizzo produttivo delle strutture e delle attrezzature nell'arco delle 12 ore diurne (nelle 24 ore per i servizi di emergenza), che rappresentano a tutti gli effetti orario di lavoro utile ai fini della prevenzione, della vigilanza, della diagnosi e della terapia E qui la piattaforma prevede la costituzione di -organi consultivi medici e veterinari- nelle Usi e nei presidi sanitari pubblici complessi sotto il profilo dell'organizzazione e, a livello di struttura ospedaliera, del «comitato medico di ospedale» designato dalle organizzazioni mediche maggiormente rappresentative sul piano nazionale e firmatarie del nuovo accordo. Il -comitato medico di ospedale- dovrebbe avere compiti di programmazione, organizzazione e verifica del lavoro ospedaliero; dovrebbe essere consultato obbligatoriamente dal comitato di gestione e dall'ufficio di direzione per tutte le materie riguardanti il funzionamento del presidio ospedaliero e, in ogni caso, per la gestione del personale, l'istituzione o la soppressione di servizi sanitari, l'acquisto di attrezzature, la progettazione o la ristrutturazione di servizi, i progetti-obiettivo e le azioni finalizzate comunque previsti dai piani sanitari nazionali e regionali. L'orario di lavoro settimanale viene richiesto in 38 ore per il medico a tempo pieno e in 28 e mezzo per il medico a tempo definito. Gian Carlo Fossi

Persone citate: Gaspari, Gaspari I

Luoghi citati: Roma