Missile devasta Baghdad

Missile devasta Baghdad Missile devasta Baghdad Colpito un quartiere popoloso, cinquantatré civili uccisi NOSTRO SERVIZIO NICOSIA — L'escalation militare fra IT: ja e l'Iraq continua a ritmo accelerato: dopo il bombardamento, l'altra sera, del terminal petrolifero iraniano di Larak da parte dell'aviazione di Baghdad — sullo Stretto di Hormuz, a 1250 chilometri dalle basi irachene —, Teheran ha lanciato prima dell'alba di ieri sulla capitale nemica un missile terra-terra che si è abbattuto su un quartiere popoloso, uccidendo 53 persone, tutti civili (tra cui 13 donne e 17 bambini) e ferendone 52. E' l'unico modo che l'Iran, essendo privo di aerei-cisterna, ha di rispondere ai sempre più frequenti raid dell'Iraq contro obiettivi economici sul suo territorio. Quello di ieri è il bilancio di vittime più pesante registra¬ to quest'anno in seguito a un attacco con i missili iraniani Scud-B contro la capitale irachena (sei da gennaio a oggi, tre dei quali negli ultimi 12 giorni). Ieri mattina a Baghdad, donne e bambini fuggivano, gridando e piangendo, per le viuzze intorno al punto in cui si è abbattuto il missile, che ha scavato un cratere del diametro di 10 metri e profondo cinque. Quaranta abitazioni sono state distrutte o danneggiate dall'esplosione, i vetri delle finestre sono andati in briciole nel raggio di 600 metri. Il raid dell'altra sera contro Larak segna un ulteriore gradino nella strategia di Baghdad, che consiste nell'ostacolare le esportazioni di quel petrolio che finanzia la macchina bellica iraniana. L'annuncio dell'attacco ha fatto immediatamente salire i prezzi del greggio sul mercato spot internazionale. Secondo la compagnia assicurativa britannica del Lloyd's, nell'attacco a Larak sono state danneggiate tre petroliere, una delle quali iraniana, e un mercantile che navigavano al largo dell'isola; Baghdad ha affermato che la sua aviazione ha lasciato il terminal «in preda alle fiamme*. L'incursione rischia di compromettere la capacità petrolifera iraniana: notizie giunte recentemente a. Londra affermavano che questo mese Teheran era già stata costretta ad annullare o rinviare la consegna di circa 500 mila barili al giorno. j-g. Copyright «Le Monde» e per l'Italia «La Stampa»