Sacrificati all'Irangate
Sacrificati all'Irangate Sacrificati all'Irangate Poindexter, North: due carriere in parallelo sotto l'ombra di Reagan John Poindexter è il quarto consigliere della Casa Bianca reaganiana a dimettersi in sei anni, dopo Alien, Clark e McFarlane. Salito alla direzione del Consiglio di sicurezza nazionale il 4 dicembre scorso, non vi lia portato la saggezza storica e l'acutezza di analisi, ad esempio, di un Kissinger, o di un McBundy nell'età d'oro kennediana. Militare di carriera — aveva trascorso 27 anni in Marina — più che un architetto è stato un esecutore di politiche, e un esecutore incauto a quanto emerso ieri. Ammiraglio a tre stelle, Poindexter era entrato al Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca nell'eli proveniente dal Pentagono, forte del comando di vascelli prestigiosi e di una laurea in fisica nucleare. I suoi colleghi gli hanno sempre riconosciuto una straordinaria intelligenza, e una vasta competenza sul disarmo. Fino al vertice di Reykjavik, ha evitato ogni contatto con il pubblico: in quell'occasione, è stato Reagan a mandarlo alla ribalta. Primo nel suo corso all'Accademia navale di Annapolis, Poindexter si è sempre comportato da buon soldato, pagando di persona. I suoi funzionari lo giudicavano un eccellente amministratore e un uomo retto. Cinquantenne — è nato nell'Indiana il 12 agosto del '36 —, sposato e con cinque figli, Poindexter torna con sollievo alla Marina militare (probabilmente insegnerà all'Accademia). Gli intrighi della Casa Bianca e il mondo della diplomazia non lo affascinavano: aveva accettato la successione a McFarlane, un colonnello dei Marines, come un dovere. Alla sua partenza, si sono levate contro di lui altre critiche oltre a quella per lo scandalo Iran: avrebbe provocato «l'affaire Daniloff-, il giornalista Usa ostaggio a Mosca, facendo arrestare l'agente del Kgb Zacharov. Oliver («Ollie») North, 42 anni, tenente colonnello dei Marines. La sua avventura politica prova in modo tangibile che anche i Rambo, o comunque gli uomini d'azione, possono fare carriera nell'Amministrazione Usa. Reagan lo cooptò nel 1981 nel Consiglio nazionale di sicurezza. Da allora l'ascesa era parsa irresistibile, consacrata nelle nomina a responsabile del Restricted Interagency Group, task force operativa con mansioni di collegamento tra Rangers, Seal Team, Delta e gli altri corpi mobilitabili per interventi rapidi, risolutivi. Fu protetto, almeno inizialmente, da McFarlane, marine pure lui, che del giovane North apprezzava testa e cuore. - Iniziarono i successi. Il reaganismo, grintoso, non si tirava indietro di fronte alle sfide — anche militari — oltreconfine. Ecco il tenente colonnello pilotare l'operazione Granada, occuparsi della guerriglia in Salvador, gestire l'operazione Contras. Il Presidente (tra i pochi a chiamarlo Ollie) vedeva in quest'uomo dinamico e aitante un modo per sfuggire ai troppi vincoli impostigli da Congresso, Senato, Inquirenti varie. Una scorciatoia, insomma, che aggirava tranquillamente anche la Cia. un servizio segreto sempre più «pubblico». L'insostituibilità (pareva) di North e il suo crescente coinvolgimento in vicende mediorientali legate al terrorismo — su tutte la vicenda Abbas — indussero la Casa Bianca ad adottare misure particolarmente severe per salvaguardarne il lavoro. Nell'85 cominciò quindi a disertare le cerimonie pubbliche, la sua immagine sparì da vecchie foto ufficiali destinate alla ripubbllcazione, indirizzi, numero di telefono, tutto divenne tabù. ' ì mì
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