Processo tv a Oswald: l'America rivive un incubo

Processo tv a Oswald: l'America rivive un incubo Giuria, legali, testi, magistrato erano veri: 5 ore di dibattimento per un verdetto («colpevole») senza unanimità Processo tv a Oswald: l'America rivive un incubo Vuota la sedia dell'imputato, che fu ucciso da Jack Ruby pochi giorni dopo l'assassinio Kennedy - Pubblico e critica entusiasti DAL NOSTRO CORRISPONDENTE WASHINGTON — A ventitré anni dall'assassinio del presidente Kennedy, gli americani hanno assistito a quello che sarebbe stato il processo più famoso della loro storia, se avesse avuto mai luogo. La televisione ha immaginato infatti che Lee Oswald, il killer, o almeno uno dei killer del Presidente, non fosse stato a sua volta assassinato da Jack Ruby, ma fosse invece finito in tribunale a Dallas. Per conferire maggior verismo, ha mobilitato un vero giudice texano, due avvocati di grido, una vera giuria, e indetto il processo: unico indizio della simulazione, la sedia vuota al posto di Oswald, o il suo ritratto. Sul teleschermi, il processo è durata cinque ore e mezza, diviso in due serate, e ha raccolto appasfionati consensi di critica e di pub¬ blico. Nell'aula, sono sfilati i testimoni autentici della tragedia, da Ruth Paine, l'amica di Marina Oswald, al poliziotto Baker, tutti ingrigiti e appesantiti, radicati nelle loro convinzioni. Agli atti, sono stati acclusi i documenti su cui l'America polemizza da quasi un quarto di secolo, il film di Zapruder. le dichiarazioni dello stesso Oswald in carcere. Ma la giuria non ha raggiunto l'unanimità: si è pronunciata a maggioranza per la colpevolezza di Oswald, un verdetto che non sarebbe stato accettabile in un tribunale. La trovata più geniale degli autori del processo televisivo, gli inglesi Richard Drewett e Mark Redhead, è stata di affidare i ruoli della pubblica accusa a Vincent Bugliosi, e della difesa a Gerry Spence. Bugliosi, 52 anni, elegante e secco, car¬ tesiano nella sua esposizione, è un ex procuratore di Los Angeles, che fece condannare all'ergastolo Charles Manson, l'assassino dell'attrice Sharon Tate. Spence, 57 anni, dal fisico e dai modi di un orso, è l'avvocato che strappo 10 milioni di dollari (una quindicina di miliardi di lire) alla Kerr McGee Corporation, per la morte di Karen Sllkwood, un'operaia contaminata da materiale radiattlvo. alla cui storia s'ispirò un film. Persuasi l'uno che Oswald fosse l'unico assassino, l'altro che fosse il capro espiatorio di una congiura assai più vasta, i due legali hanno dato, vita a un confronto straordinario. Non sono riusciti a scuotere né 1 colpevolisti — quanti si allinearono al verdetto della commissione Warren del '64 — né gii innocentisti che si riconobbero nelle conclusioni del Congresso, nel '79, secondo cui dietro a Oswald c'erano la mafia, una potenza straniera, forse Cuba, enormi interessi finanziari, o più fattori. Ma hanno sviscerato uno del miti più neri dell'America, tanto che «il processo di Lee Oswald». se arrivasse a Hollywood, meriterebbe un Oscar. In qualche modo, lo spettacolo ha fornito materiale per nuovi esami storici. Il patologo Cyril Welch, chiamato a testimoniare dall'avvocato Spence, ha spiegato ad esempio che la stessa pallottola non poteva aver colpito Kennedy e il governatore del Texas che gli stava davanti, Connally, contemporaneamente e con tanta forza. Welch ha ribadito la tesi che le pallottole fossero due, e che Oswald fosse affiancato da un altro asssassino. Su questa testimo¬ nianza, Spence ha basato l'affermazione che Jack Ruby, il killer di Oswald. faceva parte di un complotto assai più ampio, e che l'ex marine la pagò per i suoi complici. Ruth Paine ha però contraddetto l'avvocato: Oswald, iia dichiarato, era un solitario, capace di concepire e eseguire da solo qualsiasi piano. -Il giudice Lucleu Bunton. anch'egll texano, ha retto il processo con civiltà e pazienza. Alla fine ha commentato che molti dei testimoni erano comparsi per la prima volta in aula, sia pure un'aula Immaginaria. Ma non ha voluto esprimere il proprio parére sull'omicidio Kennedy. Resterà uno dei grandi misteri, ha detto, della bisecolare vicenda americana. -Non ho motivo di contestare le opinioni espresse in precedenza- ha terminato. -Fiumi d'inchiostro sono corsi sulla tragica scomparsa del Presidente, senza dissipare tutti i dubbi.. I grandi assenti del processo televisivo sono stati Marina Oswald, che si è rifatta una vita con una seconda famìglia, e l'ex governatore Connally, invitati entrambi a Londra dal produttore e dal regista, ma restii a rivangare il passato. Connally, che fu poi ministro del Tesoro sotto Nixon (per diventarlo passò dai democratici ai repubblicani) attraversa un periodo infelice. Miliardario, legato alle destre, spesso coinvolto in oscure manovre politiche, è oberato di debiti. Si dice che le sue società petrolifere e i suoi latifondi abbiano contratto debiti per 170 milioni di dollari, 250 miliardi di lire, e che corra il rischio della bancarotta. _ _ e. c. Dallas. Jack Ruby, pistola in pugno, spara a Lee Oswald, il killer (o uno dei killer) del presidente Kennedy: è il 23 novembre "63

Luoghi citati: America, Cuba, Hollywood, Lee Oswald, Londra, Los Angeles, Texas, Washington