Strauss mercante d'armi a Riad

Strauss mercante d'armi a Riad Il leader bavarese vanta la «discriminata» industria bellica tedesca Strauss mercante d'armi a Riad DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BONN — Basta con i vecchi, eterni complessi tedeschi, dice Franz-Josef Strauss: c'è un florido mercato internazionale delle armi? Bene, in questo mercato la Germania deve ritagliarsi la sua parte. Certo, aggiunge il capo dell'Unione cristiano-sociale e del governo bavarese, non si tratta di esportare armamenti in modo indiscriminato: ma perché mai la Repubblica federale non dovrebbe comportarsi come si comportano da sempre, in questo settore, la Gran Bretagna, la Francia, l'Italia? Per rivendicare il diritto tedesco a una partecipazione a pieno titolo al mercato inter nazionale degli armamenti, Strauss ha scelto una sede quanto mai appropriata. Il leader bavarese parlava in¬ fatti a Riad: in quell'Arabia Saudita che secondo un recente rapporto americano è al primo posto, naturalmente alle spalle delle due superpotenze, in fatto di spese per armamenti. La cifra, ventotto miliardi di dollari quest'anno, è per la massima parte assorbita da forniture americane, britanniche e francesi. Le parole di Strauss non devono far credere che la Germania sia oggi assente dal mercato internazionale delle armi. Quello che chiede è una modificazione della politica federale, tradizionalmente molto cauta in fatto di forniture militari: per via di una serie di condizionamenti politici che risalgono all'Immediato dopoguerra. Questa cautela, sostiene Strauss, è un serio handicap nel confronti di una concorrenza spregiudicata: e cosi l'industria tedesca si è dovuta rassegnare alla perdita di molti buoni affari. Nel suo viaggio a Riad, Strauss è accompagnato da una delegazione di operatori economici: fra i quali i rappresentanti di industrie siderurgiche come la Thyssen, elettroniche come la Siemens, aeronautico-spaziall come la Mbb, fino a industrie tipicamente militari come la Krauss-Maffei. Il suo proposito, promuovere l'Immagine della Germania come esportatore di armamenti, è destinato a sollevare aspre polemiche in questo Paese. A queste polemiche, i promotori della nuova politica in fatto di esportazioni militari risponderanno con argomenti tipicamente economici. La siderurgia è in crisi, cosi i cantieri navali: settori di punta, ormai, soltanto nelle statistiche della disoccupazione. Proprio in questi giorni la più famosa industria germanica del settore, la Krupp, compie 175 anni. Fu fondata infatti a Essen, nella Ruhr, nel 1811: per rifornire di cannoni l'Europa napoleonica assediata dal blocco continentale britannico. Alcuni decenni più tardi, la Krupp era la più grossa industria del Secondo Reich. Usci dalle officine di Essen l'arma più temibile della Grande Guerra, la Bertha: che con una portata di cento chilometri permise ai tedeschi di bombardare Parigi. Sopravvissuta alle due guerre, la Krupp è oggi ancora la quindicesima impresa tedesca. a< y>