Alle ultime battute la lunga istruttoria-bis contro il clan dei catanesi

Alle ultime battute la lunga istruttoria-bis contro il clan dei catanesi Alle ultime battute la lunga istruttoria-bis contro il clan dei catanesi Depositata la requisitoria scritta del pm Saluzzo contro 150 imputati - Tutti i delitti erano rimasti finora insoluti • Chiesto il rinvio a giudizio anche per due magistrati accusati di corruzione - Maxiprocesso a marzo Sta per concludersi l'inchiesta contro 150 imputati, accusati di associazione a delinquere di stampo mafioso e di concorso in 21 omicidi rimasti finora insoluti (che vanno ad aggiungersi ad altri 39 delitti attribuiti allo stesso clan dei catanesi). Il pm Francesco Saluzzo ha depositato la requisitoria scrìtta, tocca ora ai giudici istruttori concludere le lunghe indagini. Il pubblico ministero, intanto, ha chiesto il rinvio a giudizio per tutti gli accusati, compresi due degli imputati eccellenti dell'inchiesta, il presidente di Corte d'assise di Catania. Pietro Perracchio, e il presidente di Corte d'appello. Aldo Rocco Vitale, indiziati di corruzione. Ha proposto invece il proscioglimento per il colonnello dei carabinieri Serafino Licata dall'accusa di concorso nella strage di San Gregorio, con invio degli atti (per competenza) alla magistratura catane-se. affinché prosegua le indagini nel suoi confronti, per associazione a delinquere di stampo mafioso. La requisitoria aggiunge cosi un altro capitolo alla sanguinosa' e feroce storia del clan (otto anni di crudeltà tra opposte fazioni), smascherato dal blitz antimafia dell'11 dicembre dell'84. E' il penultimo capitolo, perché il 12 dicembre scadranno i termini di custodia cautelare per quasi tutti gli indiziati. I giudici istruttori per quella data dovranno depositare l'ordinanza di rinvio a giudizio. Il processo contro il clan dei catanesi è già stato fissato al marzo prossimo e si celebrerà in un'aula appositamente costruita alle Vallette, ampliando una delle due già esistenti, adatta ad ospitare 291 imputati. Una prima tranche della colossale istruttoria si era conclusa nel giugno scorso, con il rinvio a giudizio di 141 imputati per 39 omicidi, commessi non solo a Torino ma in molte altre città, per rapine, estorsioni e traffico di droga. I giudici avevano deciso di stralciare la parte riguardante i reati di a r o e e ci e di associazione per delinquere di stampo mafioso e le posizioni degli imputati eccellenti del processo, i due magistrati e il colonnello dei carabinieri. Con la requisitoria del pm Saluzzo, questa parte dell'istruttoria va ad aggiungersi a quella già completata. In 1600 pagine il magistrato ruincpd ha ricostruito, dando un volto ai presunti responsabili, altri 21 omicidi, attribuiti al clan, e che erano già stati archiviati come opera d'ignoti. Fra le vittime non ci sono personaggi importanti: si tratta di complici eliminati per qualche sgarro alle ferree leggi che governavano, a Torino come a Catania, la banda. C'era chi distribuiva gli stipendi (nel tempo si sono succeduti Antonino Saia, Puglisi, Carmelo Giuffrida, Pietro Dimo). Chi aveva il compito di uccidere, come Salvatore Parisi, Ciccio e Roberto Miano, Saia, Lorenzo Catania, Salvatore Costanza, Vincenzo Tornatore, Carmelo Giuffrida, Pietro Randelli, Antonino Flnocchiaro. autore, la scorsa settimana, di una clamorosa sceneggiata in aula, conclusasi con minacce di morte ai magistrati che lo stavano processando per una serie di rapine. Il pm Saluzzo chiede per i due magistrati catanesi il rinvio a giudizio per corruzione: Perracchio avrebbe ricevuto 100 milioni per una sen tenza assolutoria nel confronti di Salvatore Parisi, al processo per la strage di San Gregorio. Un commando di killer della mafia fece evadere il detenuto Angelo Pavone, eliminando la scorta dei carabinieri e subito dopo Pavone, «colpevole» di aver chiesto al familiari di un rapito un anticipo del riscatto, 600 milioni. Il presidente della Corte d'appello, Vitale, avrebbe ricevuto 10 milioni per assolvere Mario Stramondo in un processo di droga. Per il colonnello del carabinieri Serafino Licata, sospettato di complicità nella strage di San Gregorio, da parte del pm Saluzzo si propone il proscioglimento. Ma 1 suol presunti legami con gli ambienti mafiosi hanno spinto 11 magistrato a chiedere un supplemento di indagini, che per competenza faranno i giudici catanesi. delegati anche a chiarire le responsabilità del clan dei Santapaola per il reato di associazione per delinquere di stampo mafioso. c- ceri li «killer» Salvatore Parisi

Luoghi citati: Catania, Pavone, Saluzzo, San Gregorio, Torino