Incidenti in casa: 4200morti

Imittenti in mas4200morti Un'indagine per studiare i rimedi idonei e limitare i danni Imittenti in mas4200morti ROMA — Il pericolo si annida tra le pareti di casa. Sono infatti 4200 le persone che ogni anno muoiono in seguito ad incidenti domestici: cadute per le scale di casa o nella propria abitazione, esplosioni di pentole o macchinette da caffè, Infortuni con coltelli da cucina, folgorazioni con elettrodomestici, soffocamenti da cibo. Un numero impressionante di incidenti che provocano poco meno della metà del numero di vittime di incidenti automobilistici che si registrano in un anno sulle strade e sulle autostrade della Penisola. v Ecco comunque le drammatiche percentuali di questi'decessi che non «fanno notizia» e che soltanto raramente appaiono sui giornali: l'81% delle vittime muore in seguito a fratture derivanti da cadute: all'alta per¬ centuale di fratture segue quella relativa ai casi di avvelenamento (4,5%), di incendio (3,5%), elettricità (3,5%). soffocamento (2,0%), caduta di oggetti (1,5%), all'uso improprio delle armi (1,5%), alle sostanze bollenti, corrosive o esplosive (1,0%), all'uso improprio dell'utensileria domestica (0,5%), ed altre cause non specificate (1,0%). Naturalmente la stragrande maggioranza di queste vittime sono le casalinghe, seguite dai bambini. Oltre ai decessi, gli incidenti domestici provocano un numero altissimo di feriti difficilmente calcolabile e di ricoveri ospedalieri con un rilevante danno economico. Per studiare i rimedi idonni a limitare questo numero impressionante di incidenti, spesso dovuti a prodotti inaffidabili, ai primi di dicembre par¬ tirà una minuziosa indagine che sarà condotta dal ministeri dell'Industria e della Sanità, in attuazione di un progetto approvato dalla Cee: lo ha annunciato il ministro dell'Industria Zanone, in una. dichiarazione all'Unione nazionale consumatori, a chiusura del convegno sulla sicurezza domestica organizzato dalla stessa unione a Fiuggi Terme. «Scopo dell'indagine — ha dichiarato Zanone — è proprio quello di dare una risposta ai problemi posti dal convegno e cioè raccogliere i dati sui prodotti pericolosi e su quelli che provocano il maggior numero di incidenti, poiché dal marzo 1985 funziona un sistema comunitario in base al quale ogni Stato membro deve informare gli altri ogni qualvolta sia accertata la pericolosità di un prodotto».

Persone citate: Zanone

Luoghi citati: Fiuggi, Roma