Véndevano per un milione i diplomi e le croci al merito

Véndevano per un milione 8 diplomi e le croci al merito Irruzione di agenti durante un gala a Finale Ligure: 7 fermi Véndevano per un milione 8 diplomi e le croci al merito L'accusa per i fermati: associazione per delinquere - In caserma sono finiti anche Ruggero Orlando, il cantante Pappalardo e il presentatore Silvio Noto risultati estranei alla vicenda FINALE LIGURE — Davano onorificenze In cambio di un milione. Uno spaccato dell'Italia che «si arrangia» è stato scoperto, cosi almeno pare, da carabinieri e polizia che, in un albergo di lusso di Finale Ligure, sulla riviera di Ponente, hanno fatto irruzione, eseguendo vari fermi per associazione per delinquere, durante una festa tra «bella gente» e nomi famosi, come Ruggero Orlando, celebre giornalista televisivo ed ex parlamentare socialista, Silvio Noto, uno tra i primi presentatori della tv, e il cantante Adriano Pappalardo. In sette sono trattenuti in caserma, sottoposti a fermo giudiziario, sei uomini e una donna, qualcuno ha precedenti penali, altri sono dei laureati «honoris causa». Sulle prime, effetto del trambusto dovuto all'irruzione delle forze dell'ordine durante 11 gala, iii caserma sono finiti anche Ruggero Orlando, Silvio Noto e Adriano Pappalardo, poi immediatamente rilasciati. I loro nomi sarebbero stati «spesi» dai presunti autori della truffa per dare un certo tono all'iniziativa, che tutto sommato non sembrerebbe poi tanto originale. L'Aises (Accademia internazionale per le scienze economiche e sociali), sede Italiana a Roma, via Nazionale 36, ha dato appuntamento, a un folto gruppo di operatori economici liguri, esattamente 142, all'Albergo Conte di Finale Ligure, già una stupenda villa dei Savoia, per sabato sera. Dovevano essere consegnate onorificenze, diplomi, croci al merito che commercianti, artigiani, piccoli industriali, persino qualche amministratore comunale di paese, si era «guadagnato» pagando all'organizzazione, anche per l'iscrizione all'Accademia, una certa cifra, secondo gli Inquirenti vicina al .milione di lire. Quando Silvio Noto ha dato il via alla manifestazio¬ ne il salone dell'albergo Conte era gremitissimo, ma tra gli Invitati qualcuno non era 11 per ricevere l'onorificenza, in tasca aveva manette e tessera di riconoscimento dei carabinieri e della polizia. Ruggero Orlando ha avuto appena il tempo di fare un intervento sui problemi dell'economia mentre Adriano Pappalardo, che avrebbe dovuto rallegrare U finale della serata, è stato costretto a rinviare a tempi migliori l'esibizione. All'Improvviso il brusio della sala è stato interrotto dalla più classica delle intimazioni: •'Fermi tutti, polizia». Il locale era stato, nel frattempo, circondato. E' seguita una situazione di caos inde¬ scrivibile, con grande Imbarazzo, soprattutto per molti invitati illustri che, loro malgrado, si sono trovati coinvolti in una vicenda al sapore dell'associazione per delinquere (le denunce del carabinieri sono di questo tenore). Dei sette fermati, Lucio Musizza, Maria Lusa Rizzo, Francesco Feffarese, Roberto Barbieri, Claudio Scalas, Michele Ursino, Angelo Oddi, tutti romani e sulla quarantina, non si è riusciti a sapere di più. Il riserbo è imposto dal magistrato inquirente, il pretore Frascherelll, di Finale Ligure, che si accinge, tuttavia, a trasmettere l'intero fascicolo alla procura della Repubblica di Savona. Non è escluso che, per ragioni di competenza territoriale, la vicenda finisca per essere affidata ai magistrati di Roma, tenuto conto soprattutto della circostanza che, dopo il «terremoto» di Finale, dovuto all'intuizione di un funzionario di polizia e di un carabiniere, starebbero emergendo molti altri episodi. Si parla, in particolare, di serate di gala organizzate sempre dall'Aises, a Napoli, Genova e persino all'estero. L'altra sera, a Finale, polizia e carabinieri hanno sequestrato anche un centinaio di quadri che dovevano essere venduti all'asta per beneficenza a favore del Pio Istituto «Suor Celestina Donati» di Roma. I quadri sono dell? riproduzioni, i. p. ASTA TELEFONICA PER TOULOUSE-LAUTREC Parigi. Un esperto di una casa d'uste risponde alle telefonate di alcuni probabili acquirenti di questa tela di Toulouse-Laùtrec che'raffigura due dotine intente a rifare il lotto. £l dipinto è stato venduto per oltre 5 milioni'di franchi, un miliardo e 100 milioni di lire (Telefoto Ap)