In Austria si prepara la coalizione dei vinti di Tito Sansa

In Austria si prepara la coalizione dei vinti OSSERVATORIO In Austria si prepara la coalizione dei vinti DAL NOSTRO INVIATO VIENNA — Una «coalizione degli sconfitti» alle elezioni politiche di domenica in Austria — i socialisti del cancelliere Franz Vranitzky e i cristiano popolari (democristiani) di Alois Mock, che hanno perduto in Parlamento rispettivamente dieci e cinque seggi, andati ai «partiti della protesta», i liberali di estrema destra e gli ecologisti — si profila come la più probabile a Vienna. Ma non è sicura. L'ascesa della destra del giovane tribuno Joerg Haider (36 anni) alla guida del partito liberale da soli due mesi, ha non solo smentito clamorosamente tutti gli istituti demoscopici che non l'avevano prevista, ma ha anche provocato scompiglio fra i dirigenti dei due grandi partiti tradizionali che si preparavano tranquillamente a formare un governo di grande coalizione. Secondo la prassi, il presidente della Repubblica, Kurt Waldheim, darà oggi l'incarico di formare il nuovo governo all'attuale cancelliere Vranitzky, che ha salvato la maggioranza relativa proprio grazie al salasso di voti provocato dalla destra ai danni dei cristiano popolari. E Vranitzky, come promesso, avvierà subito il dialogo con Mock per fissare una piattaforma per il prossimo quadriennio. Non è detto che gli riesca, poiché i cristiano popolari hanno già fatto intendere che alzeranno le loro pretese. Non sono disposti a governare «a rimorchio», ma soltanto «alla pari», se tutte le loro richieste verranno accolte. Nello stesso tempo, mentre Vranitzky escludeva ancora una volta categoricamente la possibilità di formare una piccola coalizione con l'astro nascente Joerg Haider (perché di estrema destra», i cristiano popolari gli hanno strizzato l'occhio. Alois Mock, benché assai demoralizzato per la sconfitta e il segretario generale dei democristiani Michael Graff, hanno addirittura preso le difese dei liberali che li hanno dissanguati, dicendo che il voto a loro favore «non è ideologico» e «non è connesso con l'affare Waldheim, come si pretende all'estero». In sostanza, proprio un partito severamente punito dall'elettorato si erge ad arbitro del futuro dell'Austria, prospettando la possibilità di allearsi con la destra e formare con essa un governo di piccola coalizione. «Sarebbe un matrimonio con il vampiro che ha appena finito di succhiargli il sangue» scrive il quotidiano popolare Kurier. E la Kronen Zeitung, che nelle scorse settimane aveva appoggiato Haider, azzarda la previsione che t socialisti verranno costretti all'opposizione. Saggezza vorrebbe che per sollevare l'Austria dalle difficoltà attuali (debito pubblico, crisi dell'industria, disoccupazione) i due maggiori partiti governino insieme. Verso questa soluzione puntano l'unione degli industriali e i sindacati appoggiati dalle associazioni degli statali. Ma «la sagge::a non è mai stata una nostra caratteristica — dice un funzionario del ministero degli Esteri — e il voto di domenica ha mostrato che sono prevalse le passioni e che gli elettori non si sono curati di quello che di noi si può pensare all'estero». In giugno — ricordiamo — gli austriaci avevano votato per Waldheim accusato di nazismo, domenica hanno raddoppiato i voti per Haider, benché ammoniti a non farlo perché una sbandata verso l'estrema destra avrebbe nuociuto al buon nome dell'Austria. Di Haider, il personaggio del giorno, si dice un gran bene e un gran male. E' giovane, ha carisma, sa parlare, è spiritoso e impertinente, è telegenico, non ha tabù, è onesto, dicono i suoi fautori. Sorprendentemente il «ragazzaccio» piace anche a gente non sprovveduta, che vede in lui una «ventata di aria nuova». I detrattori invece ne elencano i difetti: è un demagogo, un opportunista, senza scrupoli, un nostalgico. Lo accusano persino di essere nazista, ieri c'era gente che incontrandosi per strada si salutava con le parole «Heil Haider». Ma ammettono anche loro che ha avuto la capacità straordinaria di catalizzare al momento giusto il malcontento diffuso La colpa più grave che si attribuisce ad Haider é quella di essere antisemita e xenofobo. Gli si rimprovera soprattutto di avere accettato una donazione di 1600 ettari di bosco in Carinzia (del valore di 16 miliardi di lire) fattagli da un ex nazista altoatesino, Wilhelm Webhofer, di Brunico. Il grave é che la proprietà era stata confiscata nel 1939 per ordine di Hitler a un ebreo italiano, il barone Roifer, durante l'operazione di ari anizz azione. Nel dopoguerra non potè venire restituita al legittimo proprietario perché questi era straniero. Ora con i proventi del bosco (si parla di 400-500 milioni l'anno) viene finanziato il partito liberale. Anche questo è uno dei motivi per cui il cancelliere socialista Franz Vranitzky si rifiuta di formare un governo con gli uomini di Haider. I democristiani questi scrupoli non ce l'hanno. — Tito Sansa

Luoghi citati: Austria, Brunico, Vienna