Barbera e moscato superdoc

Barbera e moscato superdoc I due principali vini piemontesi verso una nuova immagine di prestigio Barbera e moscato superdoc Per l'Asti Spumante una campagna pubblicitaria puntata sulla qualità, anche per combattere gli spumantelli da poco prezzo - Per la Barbera un moderato ritorno al classico DAL NOSTRO INVIATO ASTI — Una immagine più efficace che valorizzi origini, genuinità e qualità dei vini. Sono le parole d'ordine che l'enologia piemontese si è data in queste settimane di dopo-vendemmia. Due settori in particolare si stanno muovendo: gli spumanti e la barbera, il vino più colpito dallo scandalo del metanolo. Nel mondo del moscato, dopo l'accordo tra viticoltori e industriali dell'Asti spumante che ha rispettato il prezzo delle uve (8600 lire il miriagrammo), si attende ora il periodo di vendite tradizionalmente piU redditizio: le festività di line anno. -/ segnali di ripresa — confermano al Consorzio di tutela — sono evidenti soprattutto sul mercato nazionale sul quale l'Asti aveva da qualche anno perso posizioni-. Restano invece seri problemi all'estero: su una produzione totale che nell'85 aveva raggiunto i 70 milioni di «pezzi» l'esportazione ha raggiunto i 58 milioni per un valore di circa 180 miliardi. Il calo maggiore (2530%) è in Germania e negli Stati Uniti (principale mercato per l'-Asti» con 22 milioni di bottiglie nell'85). In Italia le vendite, scese a dieci milioni di bottiglie nell'84 (nell'82 erano arrivate a oltre 14 milioni), sono ora in significativa crescita. La parte agricola, rappresentata dall'Associazione produttori, sta spendendo oltre un miliardo con il contributo della Regione Piemonte, per una campagna promozionale su televisioni e giornali in vista delle feste di Natale. A tutto ciò si aggiungono le buone notizie che arrivano dalle cantine. La qualità del vino moscato doc della vendemmia '86 è di qualità, in qualche caso eccellente. Mercoledì 26 novembre le parli si incontreranno per stabilire la quota da inviare in stoccaggio. Lo scorso anno le eccendenze. poi finite in distillazione, superarono i 170 mila ettolitri. Ora. secondo le previsioni, non si dovrebbe andare oltre i 60 mila. Questi problemi saranno discussi per due giorni ad Acqui Terme alle «giornate di studio- sul Moscato indette 111 e 12 dicembre dalla Conlcoltivatori. Sono previsti convegni e tavole rotonde. Vi partecipano i maggiori responsabili del mondo della produzione e del commercio, rappresentanti dell'Unione consumatori e delle grandi catene di vendita. Quello dei «brut» e il settore di mercato che ha aumentato maggioramente le vendite: quasi la metà degli oltre cento milioni di bottiglie di spumante consumate ogni anno in Italia sono infatti di secchi. Novità anche per la barbera. Il più diffuso vino piemontese sta cercando di risalire la china. Il Consorzio del Barbera d'Asti e del Monferrato (vi aderiscono 70 aziende imbottigliatrici) ha siglato con le associazioni delle cantine sociali «Viticoltori Piemonte» e «Asproviu un accordo di tornitura a prezzi maggiorali per il vino di determinate piccole zone. La quotazione media e stata di 4000-4500 il miriagrammo d'uva, quella delle aree prescelte aumenterà di almeno il 20'",. ~Noi cerchiamo — spiega Michele Chiarie presidente del Consorzio — di distinguere, valorizzandole, le partite di i-ino migliori. E una operazione simile a quella dei crus francesi. Puntiamo sulla barbera partendo dall'alto, per I far capire ai consumatori cìuij \ è un grande vino e merita f\\-duoio.,. Sergi0 Miravaffé

Persone citate: Barbera, Michele Chiarie

Luoghi citati: Acqui Terme, Germania, Italia, Piemonte, Stati Uniti