Pruzzo ancora in panchina
Pruzzo ancora in panchina Giallorossi in tensione, anche Di Carlo protesta Pruzzo ancora in panchina ROMA — Più che dalla Fiorentina, avversaria di turno, Eriksson e la Roma debbono guardarsi dai «ribelli* interni e dal malumore che serpeggia nel clan giallorosso alimentato dai suoi big relegati in panchina. Il primo ad aprire violentemente il fuoco contro il tecnico svedese era stato, tempo addietro, Bruno Conti. La seconda bordata di critiche ad Eriksson l'ha sparata qualche giorno fa Roberto Pruzzo, finito anch'egli in panchina a favore del nuovo tandem giovane Agostini-Baldierì. Il più prolìfico goleador attualmente in attività nel campionato italiano (129 gol in serie A) dopo essere stato accantonato nell'ultima partita casalinga con l'Udinese aveva detto chiaro e tondo: «Questa è l'ultima volta che accetto la panchina!». La tregua intervenuta dopo un chiarimento con Eriksson è stata rotta da Pruzzo mercoledì scorso con un nuovo duro attacco al tecnico svedese. La sparata del cannoniere uffi¬ cializza in pratica la definitiva rottura con la Roma dopo nove stagioni in giallorosso. Quasi certamente comunque Pruzzo scavalcherà il mitico Volk (103 reti) come cannoniere della Roma di tutti i tempi: lui ne ha 102 ed è difficile prevedere che non faccia almeno un paio di gol, anche se parecchie partite dovrà magari osservarle dalla panchina. Anche domani a Firenze la destinazione più probabile di Pruzzo sembra la panchina con il rilancio del tandem d'attacco Agostini-Baldierì, la conferma di Boniek libero ed il rientro di Nela finalmente guarito. Da registrare infine una nuova contestazione: stavolta è stato Di Carlo ad attaccare Eriksson «colpevole* di tenerlo ancora in panchina dopo averlo convinto, ad ottobre, a non accettare richieste di altre società. Per ora Eriksson nei confronti dei suoi contestatori interni ha usato guanti gialli da gentleman: e se da domani cambiasse sistema? g. b.
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