Sette autonomi arrestati a Roma

Sette autonomi arrestati a Roma Le violenze alla marcia della pace Sette autonomi arrestati a Roma ROMA — Sette autonomi sono stati arrestati da agenti della Digos ed altri tre sono ricercati su ordine di cattura firmato dal sostituto procuratore Domenico Sica. Tra i primi Vincenzo Miliucci, tra i latitanti Bruno Papale: entrambi sono considerati i «capi storici» dell'autonomia romana. A tutti, oltre ai reati specifici, è stata contestata l'accusa di associazione sovversiva con finalità di terrorismo. In serata, un centinaio di giovani si sono riuniti in assemblea^nell'auJadiji^mlcÀ^lo-: logica^deU'uniyersita, «Là Sapienza»: al termine è stato emesso un comunicato con l'appello a tutte «le strutture di movimento e agli antinu- cleari, perché si mobilitino per l'immediata scarcerazione degli arrestati». Il provvedimento del giudice Sica fa riferimento agli incidenti avvenuti durante la «marcia della pace» del 25 ottobre scorso. Durante la manifestazione, alla quale presero parte oltre centomila pacifisti provenienti da tutta Italia, un gruppo di autonomi cercò di inserirsi nel corteo attaccando a colpi di bastone la delegazione delle Acli e ferendo una decina di carabinieri e poliziotti che erano in- j térvenuti per sedare la rissa. ! Più tardi, un altro gruppo ' di giovani aderenti all'Autonomia si abbandonò ad atti teppistici in via Barberini, in via del Tritone e nei pressi di piazza di Spagna: furono infrante le vetrine di un famoso fast-food e le insegne della compagnia aerea di bandiera sudafricana. Una troupe televisiva americana venne aggredita e depredata di una cinepresa. Per quest'ultimo episodio, dopo le indagini e le perquisizioni (una quarantina circa) effettuate da agenti della Digos, il magistrato ha, incriminato Massimo Vattani, 32 anni, accusato anche di rapina. Oltre a Miliucci e Vattani, sono stati arrestati: Germano Monti, di 27 anni, Marco Lucentini, di 25, Stefano Nardi, di 28, Massimo Palleschi, di 33, e Claudio Munzi, di 26. Dopo un periodo d'ombra, seguito alle grandi inchieste giudiziarie degli Anni 70, gli autonomi, sfruttando il nuovo filone antinucleare, si erano rifatti vivi prima a Trino Vercellese durante il blocco organizzato dalla Lega Ambiente e poi durante la «marcia della pace» di Roma. Provocando incidenti in entrambe le occasioni.

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