Nella Sanità confederali contro i medici autonomi

Nella Sanità confederali cantra i medici autonomi Nella Sanità confederali cantra i medici autonomi l 9 dicembre si fermeranno infermieri e amministrativi di Cgil-Cisl-Uil ROMA — Le prime concessioni del governo ai medici, che dopo la riapertura delle trattative di giovedì hanno deciso di sospedere le agitazioni già proclamate, non sono ancora servite a «pacificare» il settore. La ripresa delle trattative esclude tutto il personale paramedico, e cosi Cigl, Cisl e Uil hanno indetto uno sciopero generale del comparto Sanità: il 9 dicembre si fermeranno infermier!.1 impiegati amministrativi, cuochi e custodi degli ospedali, «qualora il'rìc'hiesto incontro con la delegazione pubblica per il negoziato contrattuale rfon avvenga entro il 27 novembre». Intanto i medici stanno preparando la loro piattaforma definitiva, che presenteranno mercoledì al governo: per discuterla sono riuniti da ieri a Rimini 250 delegati dell'Anaao-Simp, la più grossa delle 11 organizzazioni sindacali autonome di categoria. La relazione del loro leader, Aristide Paci, è però rimasta sui toni duri dei giorni scorsi, nonostante il finanziamento aggiuntivo di 400 miliardi destinato all'area professionale medica che i ministri Gaspari e Donat-Cattin hanno ammesso di aver già accantonato. E Paci ha ricordato che gli scioperi programmati a dicembre, dal primo al quattro, dal 9 al 12 e dal 15 al 18, sono per ora «soltanto sospesi». Le nuove nuvole nere che si addensano per dicembre sul settore della Sanità non derivano dunque dalla scarsa disponibilità del governo, ma dalla divisione che c'è nella categoria. I medici tendono ormai a staccarsi dagli altri lavoratori di ospedali e Usi, e chiariscono che lo sciopero del 9 di cembre è stato indetto per evitare i «comportamenti obliqui» del governo che pensa di «poter risolvere i problemi dei medici fuori da un contesto di contrattazione che deve, invece, riguardare tutto il comparto della sanità». Moreno Gori, della Cisl-sanità. accusa il governo di «coltivare rapporti preferenziali con i sindacati corporativi dei medici» e spiega che i confederali sono stati «costretti a proclamare lo sciopero per far riflettere le controparti pubbliche, sia pure rispettando il codice di autoregolamentazione». Se non si risolverà la vertenza del medici, anche le altre trattative per il settore pubblico subiranno una grave impasse: il ministro per la Funzione pubblica Gaspari ha espresso l'altro giorno la convinzione che si potrà chiudere entro Natale, ma Paci a Rimini ha gelato ogni facile ottimismo, spinto anche dalla base dell'Anaao (1 più duri appaiono quelli della Toscana e del Veneto). «Se non si chiude la vertenza dei medici — ha detto — non si firmerà nessuna delle altre 8 convenzioni, di cui le più importanti sono quelle dei medici di famiglia e degli specialisti ambulatoriali ed esterni. Non solo, ma non si^rjggA ' nessuno degli altri contratti del ptibììlico impiego». Dalla tribuna dell'animata assemblea di Rimini si sono ricordate le offerte del governo e si è anche aggiunto che oggi i medici (forse verrà al convegno anche il ministro Donat-Cattin) stabiliranno -il minimo di aumento irrinunciabile che ogni grado dovrà avere. JVon scenderemo al di sotto di questo minimo. Se la differenza sarà inaccettabile, la categoria riprenderà la propria libertà di azione. Se invece le prospettive sono favorevoli, occorre procedere con grande velocità, perché i medici e il Paese aspettano». Intanto ieri i dirigenti nazionali dei medici di medicina generale (Boni. Anzalone, Trecca) e degli specialisti ambulatoriali (Meledandri) hanno presentato al ministro della Sanità lo schema articolato completo delle loro richieste per il rinnovo delle convenzioni nazionali che riguardano i due importanti settori della assistenza sanitaria. Sono state anche fissate le date per avviare il definitivo negoziato: il 27 novembre '86 per la convenzione di . medicina generale e il 3 dicembre '86 per gli specialisti ambulatoriali. r j Cl DCi Carlo Donat-Cattin

Luoghi citati: Rimini, Roma, Toscana, Veneto