Caserta, traffico di neonati

Caserta, traffico di neonati False denunce di paternità, 14 avvisi giudiziari Caserta, traffico di neonati La centrale di smistamento in una clinica - Le «vendite» anche al Nord CASERTA — Un traffico di neonati da destinare a coppie senza figli è stato scoperto a Piedimonte Matese: una clinica privata funzionava da centrale di smistamento. Il giudice istruttore di Santa Maria Capua Vetere Antonio Sensale ha emesso 14 comunicazioni giudiziarie. Il reato ipotizzato per tutti i destinatari è alterazione di stato civile. La tecnica usata per il traffico è quella già utilizzata ih altre circostanze: le donne andavano a partorire nella clinica di Piedimonte Matese e quindi dichiaravano il bambino insieme con l'uomo al quale veniva consegnato sostenendo di aver avuto con questi il figlio. Ogni bambino fruttava dagli otto ai dieci milioni. Una comunicazione giudiziaria ha raggiunto un avvocato di Reggio Emilia che avrebbe fatto da tramite con famiglie dell'Italia settentrionale. Sono soltanto quattro i casi di vendita di neonati per ora al vaglio dell'ufficio istruzione di Santa Maria Capua Vetere ma le vendite portate a termine sarebbero molte di più soprattutto con coppie dell'Italia settentrionale. Le comunicazioni giudiziarie sono state inviate a Floria Caruso, 55 anni, di Venafro che sarebbe l'organizzatrice del traffico, al medico della clinica Michele Cerrucci, 59 anni, di Alife e alla ostetrica Maria Luisa Terenzi, 37 anni, di Venafro. Un'altra persona, che pure avrebbe collaborato al traffico. Franco Vezzosi, che non risulta ancora essere stato identificato con precisione, all'avv. Luigi Corradi, di Reggio Emilia che avrebbe fatto da tramite tra Flora Caruso e altre coppie senza figli. Comunicazioni giudiziarie sono state notificate a quat tro donne e a quattro uomini dichiarati padri e madri di altrettanti bambini. Sono Antonietta Iannotta, di 25 anni, di Calvi Risorta, che nel gennaio 1980 partorì Tommaso dichiarando di averlo concepito con Giorgio Lombardini, 52 anni, Reggio Calabria; Anna Sarnataro, di 29 anni, di Mugnano che nel settembre 1981 partorì Rossella dichiarando di averla concepita con Giulio Giacca, di 51 anni, di Venafro; Annamaria Sanfelice, 22 anni, di Castelcampagnano che nel gennaio 1982 partorì una bimba dichiarando di averla concepita con Alfredo D'Amico 41 anni di Macerata Campania; Michela Melfi, 39 anni, di Monteroduni. che nel marzo 1981 partorì Marco dichiarando di averlo concepito con Nicola Di Carlo, 35 anni, di Venafro. Per quest'ultimo caso è stato raggiunto da comunicazione giudiziaria anche il marito della Melfi, Pasquale Delle Cave, di 50 anni, di Monteroduni. Il giudice istruttore ha disposto perizie ematologiche sui bambini e sui padri dichiarati.