Il Marciano nero entra nella staria

Il Marnano nera entra nella starla Tyson, ventanni, sfida Berbick a Las Vegas per il mondiale dei massimi BOXE Il Marnano nera entra nella starla E' giunto il momento di Mike Tyson, l'imbattuto -Marciano nero-. Sul ring dell'Hotel Hilton di Las Vegas, domani notte, il ventenne picchiatore newyorkese dovrebbe diventare, secondo logica, campione del mondo dei pesi massimi versione Wbc, ridando tono, se non sul piano della classe pura almeno per il contenuto emotivo e spettacolare della sua impetuosa boxe, ad una categoria ormai da troppi anni affidata, dopo il tramonto di AllCassius Clay e del suo -allievo- Larry Holmes, ad una squallida galleria di personaggi mediocri. Il suo avversario, quello che dovrebbe lasciargli in eredità la corona mondiale, è Trevor Berbick, un trentatreenne canadese di origine giamaicana: uno dei personaggi balzati in vetta alla categoria più per carenza di veri campioni che per meriti concreti. Le -perledelia sua carriera sono una vittoria ai punti sul fantasma del quasi quarantenne Mohammed Ali e la conquista del titolo, otto mesi fa, a spese dell'ancor più evanescente Pinklon Thomas. Berbick aveva già tentato una volta la strada del titolo, nel 1981, ricevendo un'autentica lezione di boxe da Larry Holmes. Per far capire quanto poco abbia pesato Trevor Berbick nella storia della boxe, basta dire che la sua borsa per la conquista del titolo fu di 50 mila dollari, una stupidaggine a livello di pesi massimi mondiali, mentre stavolta la sua paga di un miliardo e mezzo di lire (un milione e 100 mila dollari) è soltanto un benefico, riflesso- niella •prorompente personalità dello sfidante, che infatti guadagnerà più di lui, un miliardo e settecento milioni. Mike Tyson, cresciuto a Broumsville, il peggiore suburbio di New York, tra furtarelli e risse di strada, fu avviato alla boxe, nel periodo del riformatorio, dal solito poliziotto buono che gli scelse come guida e poi come tutore legale il venerando Cus D'Amato, trent'anni fa manager di Floyd Patterson, un altro campione del mondo. Tyson dal vecchio Cus imparò a vivere, dentro e fuori dal ring, rientrando nei binari della legge ed inanellando una serie di 27 vittorie, di cui ben 25 per k.o. Il giuramento fatto sulla tomba del -maestro- e quasi padre, morto circa un anno fa, quello di diventare campione del mondo dei pesi massimi entro il 1986, più in fret¬ ta del suo predecessore Patterson, sta ora per realizsarsi: quando Floyd, nel 1956, stese al tappeto il vecchio Archie Moore, ereditando il titolo lasciato vacante da Rocky Marciano, aveva quasi 22 anni, essendo nato nel gennaio 1935. Mike, 30 giugno 1966, ha ora ventanni e cinque mesi. Ha fatto in fretta a crescere, ma la boxe ha bisogno di personaggi nuovi, concreti, che non siano soltanto fumo come i vdnasmp : e e 5. a a a on i vari campioni di cartapesta di questi ultimi anni. Il soprannome di -Marciano nero- non è un'usurpazione, almeno dal punto di vista fisico: Mike assomiglia veramente, colore della pelle a parte, al grande Rocky, fisico raccolto, braccia corte, collo da toro. Il resto verrà, anche se non basta certamente un Berbick qualunque per dare a Tyson la laurea di campionissimo. Gianni Pigliata

Luoghi citati: Las Vegas, New York