Quartetto Amadeus, la vetta più alta

Quartetto Amadeus, la vetta più alta Il raffinato complesso viennese ha suonato Beethoven all'Unione Musicale Quartetto Amadeus, la vetta più alta TORINO — L'integrale dei Quartetti di Beethoven eseguiti dal glorioso Quartetto Amadeus costituisce l'asse portante della stagione di concerti dell'Unione Musicale. Tre viennesi e un Inglese, insieme da quasi quarant'anni, coi loro favolosi strumenti: tre Stradivari e un Guarneri, costituiscono uno dei più stabili complessi cameristici che si conoscano, un quadruplice organismo unitario. 11 nome che diedero alla loro formazione denota il loro, culto mozartiano, ma fu proprio l'Incisione integrale dei Quartetti di Beethoven a lanciarli nell'Olimpo del disco. Dna sottile alchimia combinatoria si richiede per ot¬ tenere un'equilibrata distribuzione dei programmi nei sei concerti, non potendosi ovviamente seguire l'prdlne cronologico di composizione. Bisogna pescare accortamente nei tre gruppi fondamentali dell'op. 18, dei Rmumowskl e degli ultimi cinque, più 1 due cosiddetti di transizione tra il secondo e 11 terzo gruppo e la Grande Fuga op. 133. Scegliere valutando problemi di lunghezza, di affinità e anche di equità nella distribuzione fra le (Tre serie di concerti dell'Unione Musicale in modo da non privilegiarne né danneggiarne aU cune. Il primo programma ha allineato tre Quartetti in tonalità minori: il "quarto, In do minore, dell'op. 18, Top. 95 in fa e Top. 132, In la, quello col sublime -Canto di ringraziamento'in modo lidico, offerto alla divinità da un guarito», dove il dichiarato impiego d'un «modo» antico (più esattamente, gregoriano) segna con straordinario anticipo l'apparizione d'un criterio storicistico che nella musica del nostri giorni sarebbe poi diventato universale. Del resto, anche la tensione della forma a ponte, in cinque movimenti, denota quanto Bartòk si sia rifatto all'ultimo stile beethoveniano nel 4° e 5° dei suoi Quartetti. Dell'op. 132 il Quartetto Amadeus fornisce un'interpretazione memorabile. Il loro complesso non è artiglieria di grosso calibro. Sono artisti raffinati, civili e mozartiani, che non amano l'atletismo di sparate rumorose. Naturalmente, si sono adattati di buon grado alla brutalità del Quartetto in fa minore op. 95, ma si sono trovati meglio nel temperato do minore del Quartetto op. 18 n.4, e nell'op. 132 hanno davvero preso 11 volo per le cime della più alta spiritualità. Il pubblico, numeroso e fitto come da qualche settimana non si vedeva, li ha ringraziati con lunghi applausi nella vana e un po' irragionevole speranza d'un bis. Effettivamente, ci sono certe vette, nella musica, oltre le quali non c'è più niente. Sarebbe come se chiedessimo a Messuer di fare una punta più alta dell'Everest. m. ni.

Persone citate: Beethoven, Guarneri

Luoghi citati: Torino