Nomine, lo scontro è sulla Cariplo di Emilio Pucci

Nomine, lo scontro è sulla Cariplo Il Comitato credito si riunisce nel pomeriggio per un accordo in extremis Nomine, lo scontro è sulla Cariplo Il psi insiste nel no al democristiano Mazzetta - La de fa quadrato intorno al proprio candidato - Anche il pri punta i piedi: lamenta di avere un minor peso rispetto ai socialdemocratici - Goria taglia corto: la scelta spetta a me ROMA — La convocazione del Comitato per il Credito e il Risparmio è confermata, dopo due consecutivi rinvìi, per questo pomeriggio alle 17,30 al ministero del Tesoro. Ma la guerra sulle nomine bancarie, che si trascina ormai da trenta mesi, resta apertissima. Nel pentapartito non si rier-* a trovare l'accordo politico necessario per sciogliere il nodo del rinnovi di una settantina di presidenze alle principali Casse di Risparmio. La poltrona più importante in ballo è quella della Cariplo, la potentissima Cassa delle Provincie Lombarde. I socialisti continuano a porre il veto sul nome di Roberto Mazzetta, il candidato del segretario democristiano De Mita. La nuova mappa del potere nelle banche, faticosamente disegnata la scorsa settimana, è dunque di nuovo In discussione, al punto che il democristiano Pornasari. incaricato da De Mita di seguire la trattativa, minaccia in un'intervista al .Gazzettino* di Venezia le elezioni anticipate se non si faranno le nomine. Fornasari in serata ha smentito l'intervista, che invece è stata confermata dal giornale. Comunque, senza un'intesa preventiva, la riunione di oggi da Goria è condannata al fallimento, a meno di ulteriore slittamento. La vigilia è trascorsa in un clima di sospetti, di minacce, di contatti telefonici riservati e di frene tiche riunioni notturne. Lo scontro è tra democristiani e socialisti, ma i partiti minori della coalizione non intendono restare spettatori inerti della grande spartizione e si dicono pronti a disertare l'odierna seduta del Comitato per il credito. Un estremo tentativo di tregua è stato fatto nella tarda serata di ieri. Fornasari si è incontrato prima con Gennaro Acquavìva. capo della segreteria di Craxi, e poi con il vicesegretario repubblicano Aristide Ounnella. Un altro colloquio c'è stato tra Acquaviva e Ounnella. Tutte iniziative che sono servite a ben poco. Da parte socialista resta in piedi il .no* a Mazzotta, mentre i repubblicani hanno ribadito il loro malumore, perché, ha spiegato Fornasari, « lamentano un minor peso rispetto ai socialdemocratici: Ma la de non intende cedere la presidenza in più reclamata dal pri. «Non se ne parla nemmeno — dice Fornasari nell'intervista-mistero; — e bene far sapere che la de ha ceduto 12 presidenze con l'intesa che sarebbero state ripartite fra gli altri partiti di maggioranza». Per il socialista Paolo Babbini, responsabile dèlia sezione credito del partito, l'unica via d'uscita potrebbe essere l'accantonamento del caso Cariplo. ■/ criteri di professionalità nella scelta dei candidati — afferma Babbini — devono valere per tutte le banche e a maggior ragione per le grandi Casse. Mazzotta non è un problema interno della de: è un problema del governo*. La democrazia cristiana è però decisa, almeno a livello di segreteria, a far quadrato sul nome di Mazzotta, attaccato duramente anche dai comunisti. In campo è sceso personalmente De Mita con un arti¬ colo su «fi Popolo*. Lo stesso Mazzotta ha dichiarato ieri sera che non avrebbe accettato l'ipotesi di una sua candidatura se non avesse i requisiti previsti dalla legge. .Per un fatto di costume — ha precisato — non ho nulla da dire sulle opinioni espresse. Devo lamentare soltanto che talora vi è stata un'informazione che ha tentato di giustificare le opinioni espresse modificando la natura dei fatti. Oltre ad avere i requisiti mi è capitato di fare il sottosegretario, il ministro, il parlamentare per 15 anni, di essere stato nella commissione Bilancio della Camera per 13 anni e di avere fatto il consigliere comunale di Milano. Non ritengo che queste esperienze istituzionali debbano per forza costituire delle aggravanti*. Anche senza l'accordo, la riunione del Comitato si farà lo stesso, perché, si .dice in casa de, .si deve tutelare la dignità del ministro del Tesoro Goria*. Ma il vicesegretario socialdemocratico, Oraziano Ciocia, parla di gravi interferenze. Commentando questo stato di cose il ministro Goria ha affermato ieri sera: «/ partiti sono sicuramente legittimati a trattare con grande libertà tutto ciò che ritengono utile al Paese; nel campo delle nomine bancarie resta comunque il ministro del Tesoro il responsabile del rispetto delle leggi, delle prassi e dell'uso dei migliori criteri di sana amministrazione. E' questo lo spirito con il quale il ministro del Tesoro valuterà innanzitutto le proposte della Banca d'Italia come previsto dalla procedura*. Emilio Pucci

Luoghi citati: Milano, Roma, Venezia