Strage Italicus I non so di Franci di Pierangelo Sapegno

Strage Halicus I non so di Franti Processo d'appello a Bologna Strage Halicus I non so di Franti Imputato con Tufi e Malentacchi Oggi tocca al superteste Fianchini BOLOGNA — Avverte subito: «Sono un po'confusionario, lo so. La memoria, poi, comincia a perdere colpi». Luciano Franci è il terzo imputato per la strage dell'Italicus ascoltato dalla Corte d'appello di 3ologna, dopo Tuti e Malentacchi. Franci, come Tutl, nega ogni responsabilità nell'attentato. Secondo l'accusa, sarebbe stato proprio lui a raccontare a un altro detenuto. Aurelio Fianchini, prima di un'evasione, alcuni particolari inquietanti sull'attentato. Fra un battibecco e l'altro con la parte civile, una chiacchierata con il presidente della Corte Pepplno Iannacone per fargli 1 complimenti {«Perfetto, lei mi porge le domande benissimo, a lei posso rispondere •), Franci, in tre ore di interrogatorio, racconta la sua versione: «Arrivai a parlare dell'Italicus, mentre si stava chiacchierando del mio processo d'Arezzo in cui ero accusato per l'attentato di Terontola. Dicevo che ero innocente, e aggiunsi: ma lo sai che la notte dell'Italicus io ero a lavorare alla stazione di Firenze? Se lo vanno a scoprire mi fanno un altro mandato di cattura». L'avvocato Roberto Montorzl incalza: parlò con Fianchini di progetti per il dopo-evasione? E' vero che dovevate andare In Albania? Che doveva esserci un intervento di Soccorso rosso? Risposta: «E' assurdo». — Fianchini cosa le promise In cambio? «La libertà. Più promessa di quella. Però, dopo 12 ore, io mi sono ripresentato al carcere. Io sono evaso-col proposito di ricostituirmi». La notte tra il 3 e il 4 agosto del '74 Franci lavorò, dunque, alla stazione di, Firenze. E scambiò il suo turno con Un'altro che lo destinava al Erario li dove si fermò anche l'Italicus e dove, sostiene la parte civile, «c'è un treno postale senza valori e, quindi, senza necessità di scorta di polizia». Su questa interpretazione si va avanti un pezzo fra una battuta e l'altra. A un certo punto Franci s'inalbera: «L'avvocato Montarsi ha voglia di farmi perdere tempo... Io sono stanco, sono 12 anni che si va avanti con questa storia». ■ - Nega l'Imputato che la differenza fra un turno e l'altro fosse quella di andare su quel binario senza scorta della polizia? «Smentisco». — Ci parli del suo rapporto con Del Dottore. •Del Dottore faceva parte del msi. Anch'io sono stato iscritto e poi mi sono tolto». .— Oli aveva proposto nell'aprile '74 di fare un attentato? «Assolutamente no. Io vi prego di rileggere la deposizione di Del Dottore e poi rifatemi la domanda. E' stato lui a far proposte. Non io». n presidente: cosa direbbe di Del Dottore? Ch'era un provocatore? •Diamogli questa definizione. Io sono caduto nel tranello. E gli ho dato l'esplosivo». — Gliel'ha dato. E perché? •Me l'ha chiesto. L'avevo rubato in una cava». Montorzi: conosce Brogi Andrea (neofascista pentito, ndr)? •L'ho visto ad Arezzo ma non l'ho frequentato. L'ho rivisto a Siena per chiedergli l soldi che gli aveva prestato il professor Rossi». — Sa l'imputato che Rossi, Sanna, Brogi e Satani hanno tutti dichiarato che c'era l'impegno da parte del Brogi di comprare dei mitra con quei soldi? Franci: «Io non ne so niente. Evidentemente l'avvocato Montorzi, dotto avvocato della parte civile, vuol fare un grande polverone...». La bagarre continua. Sul diario di Felice D'Alessandro, evaso ad Arezzo con Franci e Fianchini, ci sarebbe scritta una frase detta da Franci a proposito dell'Italicus: «Lavoravo a Firenze. Vidi uno della Questura salire sul treno nella carrozza- che poi sarebbe esplosa e fare un cenno da un finestrino». Franci smentisce in parte: •Avrò tutt'al più detto di aver visto delle persone gesticolare, magari poliziotti: — Nel '73, la sua vicina di casa disse che lei faceva bombe in casa. •E'già stata smentita». Oggi tocca al superteste Aurelio Fianchini. Pierangelo Sapegno

Luoghi citati: Albania, Arezzo, Bologna, Firenze, Siena