Due yuppies per un Toro di Luciano Curino

Due yuppies per un Toro L'irresistibile ascesa dei fratelli Cesare e Massimo Canavesio Due yuppies per un Toro Indicati come acquirenti della squadra di calcio - Appena ventenni lasciano l'azienda del padre e fondano l'Ifp (Istituto finanziario piemontese) - Ora controllano una finanziaria carica di partecipazioni immobiliari TORINO — In modo un po' ruvido 11 hanno chiamati acchiappamiliardi. Li hanno definiti emergenti, rampanti, giovani leoni della finanza, i due più autentici e veri «yuppies». Sono i fratelli Canavesio: Massimo di 30 anni e Cesare di 26. Sconosciuti fino a cinque anni fa, poi noti ai lettori della pagine finanziarie, e presto gli è cresciuta attorno una certa mitologia. Tuttavia, non erano ancora popolari. Ma adesso, che il loro nome è uscito dal mondo economico ed è entrato in quello sportivo, che si è detto che potrebbero essere interessati alla presidenza della società di calcio Torino, bene: adesso un po' tutti si chiedono chi sono i Canavesio. Sono due che si sono buttati negli affari quando erano da poco maggiorenni. Ih cinque anni hanno scalato banche e finanziarie, mettendo insieme un piccolo impero con un migliaio di dipendenti e altrettanti agenti; che quest'anno 11 loro giro d'affari è di quasi 600 miliardi e che l'anno prossimo, secondo le previsioni ufficiali, dovrebbe raggiungere 1 1013 miliardi. Laurea in Economia e Com mercio ma, ha spiegato Cesare, -papà è stato il nostro "formatore". Ci ha coinvolti già giovanissimi nelle sue imprese, dandoci delle responsabilità: H padre Giuseppe (ora ha 61 anni, alleva cavalli in una cascina a Vigone) faceva buoni affari immobiliari nella Torino degli Anni Cinquanta e Sessanta, aveva anche una ditta di distribuzione d'analcolici. Lavoravano con lui i tre figli. Nel 1981, tornati dalle ferie estive, Massimo e Cesare lasciano l'azienda al fratello maggiore Claudio per camminare con le loro gambe. Sembra che la loro «buonuscita» sia stata un miliardo. Creano l'Istituto finanziario piemontese, l'Ifp, che ha sede In corso Re Umberto, Dal padre hanno imparato a muoversi nel campo immobiliare, e qui operano. Con successo. (Cesare ricorda'tt''primo'contratto.' cUente^na; signora. 'Le mandammo ùna'roSàì). Alternano le operazioni immobiliari alla periferia di Torino con la vendita di titoli atipici porta-a-porta. Si buttano a fare altre cose. L'Ifp, intanto, genera varie società. L'Impero comincia a formarsi. Nel 1983 vanno a Milano ed esordiscono in grande. Prima 11 43 per cento di una piccola ma rispettabile banca come il Credito milanese, poi conquistano la maggioranza di una compagnia d'assicurazione, la Norditalia. Ma la capitale economica non mostra ancora di far troppo caso a loro. Poi 11 grosso colpo, che sorprende piazza degli Affari. Lo scorso gennaio 1 due giovani fratelli fanno sapere di avere la maggioranza della Sem, una finanziaria carica d'anni e di partecipazioni immobiliari. Alla loro prima impresa borsistica si sono mossi come vecchie volpi della finanza. Ogni giorno, anche a fine d'anno quando tutti sono distratti dalle festività, hanno rastrellato azioni, ma sempre In piccola quantità per non dare nell'occhio e non far lievitare il prezzo. A trenta e ventisei anni, ha commentato un giornale, 1 fratelli Canavesio hanno -già raggiunto i traguardi che al¬ lietano i finanzieri sessanten-\ ni». Fare un mappa del loro Imperò, con la holding, le sub holding e le varie società al loro giusto posto e con le esatte quote 6 lavoro per specialisti. Pare che altri Importanti acquisti di società siano prossimi e che i Canavesio stiano per avviare una grossa operazione immobiliare a San Sicario. I commentatori economici si chiedono com'è possibile che due giovani appena laureati si trasformino in finanzieri consumati e «si mettano a tagliare l'erba sotto i piedi a gente tanto più esperta'. E' stato chiesto ai Canavesio ss hanno avuto amicizie eccellenti, alleanze importanti Hanno risposto di no, di non essere nei giri giusti e di non avere amicizie che contano. La sola alleanza è quella che c'è tra di loro, ed è assoluta e, quello che più conta, è alla pari, senza che uno prevalga sull'altro, Accordo perfetto. Dice Massimo: «Ci basta un'occhiata perì capirci». Quale la ricetta della loro riuscita? Rispondono: •Lavoriamo molto: H dottor Domenico Foglia, direttore strategico della Norditalia Assicurazioni dice: ^Lavorano sette giorni su sette, dalle 8,30 alle 20,30. Vogliono fare da soli, senza particolari appoggi che potrebbero condizionare quello che intendono realizzare, deviarli dalla loro strada. Lavorano molto e non fanno vita mondana. Qualcuno ha detto che il loro stile di vita e negli affari è calvinista. Penso che hanno quella riservatezza < quell'austerità che sono la ca ratteristica dei torinesi: Massimo'è sposato e ha un figlio. Dice che fa una vita molto severa, esce soltanto un'ora la sera per un giro In bicicletta, qualche volta va al golf. Cesare ha trovato il tempo di scrivere, con Gianluigi Simone, Come si legge il Sole24 Ore. E' diventato un bestseller, se ne sono vendute più di centomila copie. Quelli che lavorano con loro dicono: 'Sono molto alla mano, molto semplici». Semplici, ma molto decisi, giovani ma estremamente motivati dicono in piazza degli Affari a Milano. E' vero quello che affermano, che l'intesa tra di loro è assoluta? «Se non fosse così, non sarebbero arrivati dove sono». Di Massimo e Cesare Canavesio si sente anche dire: 'Yuppies, due veri yuppies. Giacca blu e cocacola Sono detti yuppies i giovani perbene con ambizione di arrivare In alto, e non mettono limite alla scalata. Luciano Curino «Il domani preòeo. dlBnùioPe-

Luoghi citati: Milano, Torino, Vigone