Francia, si privatizza anche la galera

Francia, si privatizza nuche la galera n quarto delle prigioni dovrebbe, essere gei «ori dell'ambito statale Francia, si privatizza nuche la galera Il progetto di legge varato ieri dal Consiglio dei ministri - Dure critiche di Mitterrand PARIGI — In Francia un quarto delle prigioni sarà gestito entro tre anni dai privati. Dopo tante indiscrezioni, e anche tante polemiche, il progetto del ministro della Giustizia, Albin Chalandon, è stato approvato ieri dal Consiglio dei ministri e seguirà adesso la sua normale strada parlamentare. Se i tempi saranno rispettati, le prime prisons privées apriranno i loro cancelli nell'88 e, nel 1990, ospiteranno 15 mila detenuti su un totale previsto di 60 mila. Di fronte al problema esplosivo del sovraffollamento delle carceri (oggi 50 mila detenuti sono stipati in penitenziari che hanno a malapena 32.500 posti), la privatizzazione è la soluzione-miracolo proposta dal governo Chirac. Una specie di uovo di Colombo: soltanto per costruire le prigioni necessarie lo Stato dovrebbe spendere 20 miliardi di franchi (qualcosa come quattromila miliardi di lire), «affittando, i posti nei futuri istituti di pena privati spenderà 60 mila lire al giorno per detenuto. Questo è il budget previsto tassativamente dalla nuova legge. E tutto compreso: dal vitto al servizio di sorveglianza. Del resto, dicono gli esperti del ministero della Giustizia, 11 sistema è già sperimentato negli Stati Uniti, anche se le prigioni private americane ospitano per ora appena l'uno per cento dei detenuti di quel Paese. Un buon affare anche per i privati che costruiranno i penitenziari su terreni messi a disposizione dallo Stato. Strutture «agili, da 300. massimo 400 posti, standardizzate. E in fondo. 60 mila lire al giorno sono il prezzo di una pensione giornaliera in un albergo di categoria bassa, con la differenza che i detenuti sono una clientela fissa e assicurata. Il ministro della Giustizia è certo del successo della sua formula, tanto che si aspetta decine di richieste da parte di operatori privati per i concorsi d'appalto che Intende bandire all'inizio del prossimo anno. Ma le critiche non mancano, sia politiche che operative. Ieri, di fronte al Consiglio dei ministri, il presidente Mitterrand ha rilanciato quelle politiche. Per il capo dell'Eliseo, lo Stato non può abdicare ad una funzione pubblica «per eccellenza»: l'amministrazione di una pena che è inflitta, in nome della collettività, dai tribunali. E ha ricordato quanto scrisse, nelle sue Note sul sistema penitenziario del 1836, uno dei grandi del liberalismo francese. Alexis de Tocqueville: -Il compito del go¬ verno è di vegliare sulla sicurezza della società, il compito degli imprenditori è di fare soldi. In questo caso non si può sottomettere l'interesse pubblico a quello privato*. Mitterrand si è, cosi, dissociato ancora una volta da una decisione di Chirac. Ha voluto sottolineare che nella «coabitazione» tra presidente socialista e governo di centro-destra ognuno deve assumersi le sue responsabilità. Ma nel gioco politico francese, inaugurato dopo le elezioni del 16 marzo, queste «riserve» presidenziali sono diventate quasi un rito. Le preoccupazioni maggiori per la sorte del progetto di Albin Chalandon vengono dalle proteste delle guardie carcerarie (che contestano la concorrenza di un settore privato e hanno già annunciato scioperi) e dai dubbi espressi da una parte della magistratura Sono le critiche «operative» alle quali si dimostrano sensibili anche alcuni settori della maggiornza. Si appuntano in particolare sul problema della sorveglianza e sulle possibili disuguaglianze di trattamento tra i detenuti nelle prigioni pubbliche e In quelle private. La legge Chalandon prevede delle regole molto severe: concessioni affidate dopo -controlli di conformità» dei nuovi penitenziari, personale di custodia addestrato nella struttura pubblica, limiti per il porto d'armi. E, soprattutto, una minaccia: il ritiro della concessione in caso di inadempienze gravi. Questa, secondo il portavoce del ministro, è la garanzia migliore: -Una spada di Damocle sul capo delle società che gestiranno le prigioni». E che dovrebbe spingerle a rispettare alla lettera tutte le disposizioni. e.s.

Persone citate: Albin Chalandon, Alexis De Tocqueville, Chirac, Mitterrand

Luoghi citati: Francia, Stati Uniti