Nato, l'Europa studia nuove armi di Fabio Galvano

Nata, rEuropa studmtwove arn» Al via ricerche congiunte Usa-alleati: l'Italia presente in sei programmi su sette Nata, rEuropa studmtwove arn» Il Congresso Usa ha stanziato cinquecento miliardi - Grandi sviluppi nel settore elettronico DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BRUXELLES — Un'iniziativa di stretta collaborazione tra gli Stati Uniti e alcuni alleati europei, fra i quali l'Italia, apre inedite prospettive di ricerca e sfruttamento militare per • una ->uova generazione di armi «intelligenti» e sistemi elettronici. L'impegno congiunto, ancora agli stadi iniziali, potrebbe dare il necessario Impulso al rlequilibrio Est-Ovest nel settore delle armi convenzionali, emerso nei dopo-Reykjavik come imperativo irrinunciabile. Più di un programma di collaborazione è stato avviato negli ultimi anni e alcuni stanno già dando frutto; ma è da questa «Iniziativa Nunn» — dal nome del senatore americano che ne è stato promotore a Washington — che alla fine degli Anni Ottanta potrebbero emergere i risultati più concreti e immedia- ' ti. Il ruolo dell'Italia in que sta forma di collaborazione è considerevole: su sette programmi attualmente In elaborazione, tutti ad altissimo contenuto tecnologico, partecipiamo a sei. L'unico che non ci riguarda è l'allestimento di un sistema radar aviotrasportato (un Awacs in versione ridotta, su aerei senza pilota) al quale stanno Invece lavorando Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia. L'industria italiana è coinvolta nella messa a punto del sistema Mids per aerei (il primo a essere disponibile, entro tre anni), che serve a distribuire informazioni sulla situazione operativa del velivolo; del sistema Bices, per la raccolta e lo sfruttamento di informazioni sul campo di battaglia; di una nuova «famiglia» di proiettili d'artiglieria da 155 millimetri di altissima precisione; di bombe «Intelligenti», cioè capaci di «Inseguire» il loro obiettivo mediante piccoli razzi. L'Italia è anche impegnata nelle ricerche che porteranno un giorno alla messa a punto di un sistema automatico d'Identificazione, soprannominato «friend or foe» (amico o nemico): un complesso sistema elettronico che determina se un aereo In avvicinamento sia da abbattere o no. Collabora infine al perfezionamento di un sistema di supporto della programmazione in Ada, (11 linguaggio per computer adottato dalla Nato). Non è un panorama definitivo: a ogni passo (la prossima scadenza, quella decisiva, è a febbraio) ci possono essere rinunce, fino al momento In cui vengono firmati gli appalti con le aziende (pubbliche o private) coinvolte. Il Congresso Usa ha stanziato 345 milioni di dollari per il programma (circa 500 miliardi di lire) fra quest'anno e il prossimo. Parallelamente sono stati messi a disposizione 90 milioni di dollari per la sperimentazione congiunta di sistemi d'arma già esistenti. Si è ritenuto che fosse opportuno Incoraggiare quest'impegno co¬ mune non solo per cementare l'alleanza, ma anche per bloccare la vertiginosa spirale dei costi. Un sistema d'arma prodotto in collaborazione, si osserva, costa più dell'equivalente sistema messo a punto da una sola azienda; ma evita Inutili duplicazioni di ricerca e, In qualche caso, anche d'Impianti. «Dopo 35 anni — ha osservato recentemente l'ambasciatore americano alla Nato. David Abshire — ci sono ancora 11 aziende che in sette Paesi diversi fabbricano armi anticarro e sette Paesi che costruiscono sei diversi sistemi di comunicazione-. •Accade che in certi settori la Nato spenda più del Patto di Varsavia — si dice al quartler generale dell'Alleanza — ma con minori risultati-. Il programma può apparire ambizioso e quindi Irto di Incertezze e pericoli, si osserva, ma necessario; comunque non senza incoraggianti precedenti. C'è, per esempio, il sistema Mlrs (Multiple launcher rocket system), capace di lanciare dodici missili terra-terra nel breve spazio di un minuto prodotto negli Stati Uniti, è stato sviluppato da un gruppo di Paesi fra i quali l'Italia. Si addita poi il programma a otto — Stati Uniti. Canada, Gran Bretagna, Italia, Olanda, Francia, Germania e Spagna — per la costruzio ne In 50 unità della «fregata degli Anni Novanta» («Afa di questo passo sarà del Duerni la-, dicono alla Nato osservando i ritardi del progetto). E c'è lo studio che dovrebbe sfociare nella produzione di mille caccia di elevate prestazioni frutto della collabo razione fra British Aerospa ce, Messerschmitt, Aeritalla e la spagnola Construcciones Aeronautica.?; o quell'altro — in avanzatissima fase di realizzazione — che vede impegnate Westland e Agu sta per l'elicottero navale EH-101. «L'unione — dicono alla Nato —fa il risparmio-. Fabio Galvano

Persone citate: David Abshire, Nunn