La Camera boccia la Falcucci di Luca Giurato

La Cerniera boccia lei Falcucci Respinto con i franchi tiratori il bilancio dell'Istruzione La Cerniera boccia lei Falcucci Cimi convoca subito il governo e ripresenta la tabella - Nell'85 incidente analogo ROMA — La Camera ha bocciato Ieri sera tardi 11 bilancio del ministero delta Pubblica Istruzione. Con un agguato tanto efficace quanto atteso, 1 franchi tiratori sono spuntati fuori ed hanno colpito dove e quando hanno voluto: non il governo, che non cade per un voto simile, ma la politica scolastica di Franca Falcucci. Hanno pesato l'inesauribile polemica sull'ora di religione e soprattutto le proteste divampate negli ultimi giorni per l'abolizione della storia antica nel biennio delle scuole superiori. Il ministro dell'Istruzione è da tempo al centro di crìtiche che vengono da più parti, anche dall'Interno del partiti di maggioranza. Gli attacchi più duri vennero dal vicesegretario socialista Martelli sul criteri con 1 quali era stata Introdotta l'ora di religione. Dopo quella polemica, la Falcucci aveva chiamato in causa direttamente 11 presidente del Consiglio, firmatario del nuovo Concordato, il quale si era schierato a difenderla, pur di evitare difficoltà per la maggioranza. Infine, al centro delle crìtiche vi è stata anche la tardata riforma delle superiori, che pure non si può tutta addebitare al ministro in carica, oltre alla diatriba sui ricercatori all'Università. Tutti pro¬ blemi che vedevano schierati 1 deputati su diverse posizioni ed era più che prevedibile che il malcontento si coagulasse con una bocciatura. D'altra parte il bilancio dell'Istruzione era stato già bocciato anche l'anno scorso, con una identica manovra. 'E' stata la cronaca di una morte annunciata, anche se è una morte che dura poche ore; dicevano alcuni deputati in Transatlantico. Subito dopo 11 voto negativo, il ministro del Tesoro Golia aveva un'aria quasi rassegnata. Forse, in gran segreto, sin dalla mattina aveva già cominciato a riscrìvere il bi¬ lancio dell'Istruzione, 11 cui nuovo testo è stato sottoposto nella notte al Consiglio dei ministri convocato d'urgenza da Craxi. a Palazzo Chigi. Tra gli applausi fragorosi delle opposizioni e le sterili recriminazioni dei capigruppo della maggioranza, il tabellone elettronico ha dato questi risultati: presenti e votanti 457; 239 «no» e 218 «si». Mancavano quasi 150 deputati, anche se il martedì pomerìggio è considerato normale giorno di lavoro della settimana supercorta che la Camera si è autoconcessa. Ha avuto subito inizio il conteggio del franchi tiratori, che ha diviso anche gli esponenti della maggioranza. Per il ministro dei Rapporti con il Parlamento Marami (diventato un esperto, suo malgrado, in questo genere di calcoli) «i franchi tiratori non sono più di una trentina'. Per 11 vice-presidente del gruppo liberale Sorrentino «sono stati circa 60'. 'Stavano in tutti i gruppi, compresa la de», precisa Laura Fincato, che rappresenta il psi nella commissione Istruzione il cui presidente, il de Casati, ha definito la bocciatura 'Una operazione politica ignobile'. Per il capogruppo comunista Zangheri 'il ministro Falcucci deve dimettersi se è appena sensibile • al voto del Parlamento che ha respinto la politica dell'istruzione per due volte consecutive'. 'Ma no, è solo un incidente che era meglio evitare', ha replicato il capo dei deputati del psi Lagorìo. Il voto negativo della Camera allunga i tempi del dibattito ma non provoca tensioni gravi nella maggioranza anche se qualcuno teme ora nuove sgradevoli «sorprese» al momento del voto sulla Difesa e sul Lavoro. Ieri sono «passati» 1 bilanci di molti ministeri, tra cui quello del Tesoro. Luca Giurato

Persone citate: Casati, Craxi, Falcucci, Franca Falcucci, Laura Fincato, Zangheri

Luoghi citati: Roma