dissesto cominciò con Sindona

dissesto cominciò con Sindona dissesto cominciò con Sindona L'agonia della Venchi Unica è durata oltre un decennio. Ma come si è giunti alla fine ingloriosa di un'azienda famosa in tutta Italia (Talmone e Maggiora erano i suoi prestigiosi marchi) e che dava lavoro a centinaia di persone? L'inizio è dell'ottobre-novembre '69 quando il pacchetto di maggioranza della Talmone (società madre della Venchl) è acquistato dal finanziere Michele Sindona. A quell'epoca non si parla di crisi. Per i primi anni, I fatti danno ragione agli ottimisti, ma le vicende del finanziere siciliano, fuggito negli Stati Uniti nel 1974, sono destinate a travolgere anche la Venchl, diventata, nel frattempo, «Venchl Unica». Il pacchetto azionario passa di mano in mano fino a Stefano Cicalino. «Era una manovra di Sindona per prendere tempo, ma lo scoprimmo tardi» dice il dott. Angelo Mezzo. E, infatti, il 13 febbraio '78, dopo quattro anni di crescenti difficolta, la Venchl Unica viene dichiarata fallita. L'indagine che segue porta all'incriminazione dello stesso Cicalino, della sorella Maura, del cognato Anglolino Baldnzzi e di Sergio Soldani. Al processo, celebrato nel 1982, compaiono solo il Balduzzl e 11 Soldani, perché Cigalino è latitante. SI trova a Bogotà, In Colombia, dove, con la sorella, ha impiantato un'altra azienda dolciaria grazie al soldi sottratti alla ditta torinese. Il tribunale io condanna a 18 anni di carcere, mentre a Maura Cigalino vengono inflitti 9 anni e 6 a Balduzzi e Soldani.

Persone citate: Balduzzi, Maura Cigalino, Michele Sindona, Sergio Soldani, Sindona, Soldani

Luoghi citati: Bogotà, Colombia, Italia, Maggiora, Stati Uniti, Talmone