Pci: sul cinema abbiamo sbagliato

Pei: sul cinema abbiamo sbagliato A Venezia autocritica sul voto della Camera che ha tolto i fondi all'Ente Pei: sul cinema abbiamo sbagliato Lo ha detto Gianni Borgna, responsabile della sezione spettacolo, in un convegno sulla Biennale - «L'Ente Cinema, per quanto malgovernato, è pur sempre l'unico, con la Rai, che consente agli autori di sopravvivere» VENEZIA — .Quel voto è stato un errore. Il pei ha sempre sostenuto l'Ente cinema che, per quanto mal governato, è pur sempre l'unica istituzione, assieme alla Rai, che consente al cinema d'autore di sopravvivere'. Cosi si é espresso Gianni Borgna, re-, sponsabile della sezione spettacolo del pei, a Venezia per partecipare al convegno su -Idee per la Biennale' organizzato dal partito .comunista, in merito al voto espresso dai parlamentari del suo partito in favore del «taglio, di 40 miliardi dai finanziamenti dell'Ente autonomo gestione cinema. Al momento della votazione, in aula erano rimasti pochi deputati del pei, dato che in una sala attigua si stava svolgendo una riunione della direzione del partito. L'erro¬ re, secondo Borgna, non è avvenuto «per calcolo», ma è stato del tutto 'Contingente*. • Quaranta miliardi, ami — ha detto Borgna — sono una somma largamente insufficiente. Questo d'altra parte non assolve i responsabili dell'ente: sono mesi che noi sollecitiamo ad esempio il rinnovo delle cariche*. Su questo episodio, come ha annunciato il presidente della commissione Bilancio della Camera onorevole Paolo Cirino Pomicino, l'ufficio di presidenza della commis sione ascolterà giovedì prossimo il presidente dell'Ente cinema Ivo Grippo. In difesa dell'Ente sono scesi in campo i sindacati dello spettacolo di Cgil, Cisl e UU, che hanno lanciato un appello alle forze politiche affinché «venga ri¬ pristinato, all'interno della legge finanziaria dello Stato, 10 stanziamento previsto per 11 1987, in un momento molto delicato, nel quale è necessario sostenere con forti investimenti le prospettive di rilancio dell'ente e del cinema italiano*. Durante l'incontro sulla Biennale, il senatore Giuseppe Chiarante, della segreteria nazionale del pei, ha affermato che l'ente veneziano rischia un grave declino se non si struttura come una vera istituzione culturale che «ha per oggetto l'analisi critica, la documentazione, il confronto sulla contemporaneità, sullo svolgersi attuale delle arti e dello spettacolo'. Secondo Chiarante, per risollevare le sorti della Biennale «non bastano più le grandi rassegne e le mostre, pur necessarie: esse debbono invece essere il momento emergente di un'attività critica d'informazione e documentazione che faccia della Biennale un osservatorio permanente sulla produzione nazionale ed internazionale nel campo delle arti e dello spettacolo*. A tale proposito, a parere di Chiarante occorre 'rivitalizzare e chiamare a nuove funzioni l'archivio storico delle arti contemporanee; ma anche dotare la Biennale di un centro studi che operi in collaborazione con le università e con altre istituzioni culturali* per creare un servizio d'informazione critica multidisciplinare. Il presidente della Biennale, Paolo Portoghesi, ha sottolineato a sua volta che il bi¬ lancio del quadriennio che sta .cadendo «non permette trionfalismi, ma non consente neppure che si parli di una sconfitta o di un bilancio negativo». Secondo il presidente della Biennale, infatti, alcuni risultati, pur tra molte difficoltà — non ultima l'appartenenza dell'ente al settore del parastato — sono stati raggiunti, quale un migliore rapporto fra i diversi settori e un passo in avanti nella ri proposizione della Biennale come struttura anche manageriale. Sul problema delle nomine per il nuovo consiglio. Portoghesi ha invitato tutti gli organi interessati a dare indi' cazioni prima della scadenza dell'attuale, ciò — ha detto — per permettere che la Bien naie operi per il 1987. Gigi Bevilacqua

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