E' certo: petrolio più caro

V certo: petrolio più egro SI E' CHIUSO A QUITO IL COMITATO PREZZI DELL'OPEC V certo: petrolio più egro La conferenza dei Paesi produttori, l'il dicembre, dovrebbe portarlo a 18 dollari - Sarà ripristinato il sistema dei prezzi fissi - Non si è parlato di tagli alla produzione - Attenuati i contrasti tra i 13 Paesi QUITO — L'Opec è decisa a riprendere decisamente in mano il controllo del mercato petrolifero, e le circostanze sembrano permetterglielo. Mentre sui mercati liberi 11 greggio saliva oltre i 15 dollari (15,50 a New York, 15,15 a Londra) sono bastate poche ore ai membri del comitato prezzi del cartello dei Paesi esportatori, riunito a Quito, capitale dell'Ecuador, per decidere di formulare la proposta di un aumento del greggio a 18 dollari il barile e il ritorno ad un sistema di prezzi fissi, sistema che si era sgretolato sotto i colpi della recente crisi. Le «raccomandazioni» del comitato prezzi saranno discusse giovedì a Vienna nella riunione dei tecnici dell'organizazione e portate alla conferenza ministeriale prevista sempre a Vienna per l'il dicembre. Ai lavori del comitato prezzi, che si sono svolti a porte chiuse, sotto la presidenza del ministro del Petrolio del Kuwait. Ali Khalifa al-Sabah, hanno partecipato 1 ministri di Libia e di Ecuador, rispettivamente Golamreza Aghazadeh e Javier Espinosa. Presenti/in veste di osservatori, il venezuelano Arturo Grisanti e il segretario gene rale dell'Opec, Fadhil J. al Shalabi. •Esiste un consenso totale all'interno del comitato affinché si raccomandi all'Opee un incremento di valori ai livelli che l'organiszazione desidera- ha detto, a conclusione della riunione, il sottese gretario ecuadoriano all'Energia, Fernando Santos Alvite. Nessuno dei ministri presenti all'incontro di Quito ha confermato o smentito che, nel corso delle conversazioni, sia stato abbordato 11 tema della produzione globa< le, la cui riduzione da 17 a 15 milioni di barili giornalieri sarebbe necessaria, secondo alcuni esperti, per portare il prezzo del barile a 18 dollari. L'iniziativa di un incremento dei prezzi era stata lanciata dall'Arabia Saudita, che aveva proposto la riunione del comitato; ma all'ultimo momento il rappresentante saudita, come quello iraniano, hanno disertato 1' appuntamento di Quito. L' aspetto più rilevante della riunione di Quito è stato P inatteso mutamento di posizione di Paesi «duri», come la Libia, impegnati a ripristinare il vecchio prezzo ufficiale di 28 dollari il barile, in vigore fino a dicembre dell'anno scorso, quando i valori del greggio cominciarono a declinare. Dal canto suo l'Iraq, che si era dissociato dall'accordo dello scorso agosto sui tetti di produzione, ha inviato a Quito un messaggio di adesione all'iniziativa dell' Arabia Saudita, favorevole al ripristino del sistema di prezzi fissi. Il comitato prezzi ha deciso inoltre di raccomandare che si cambi l'uso di un solo greggio «di riferimento», l'arabo leggero, sostituendolo con un «canestro» di sei greggi: il «Minas» dell'Indonesia (per 1' Estremo Oriente), l'arabo leggero e il «Dubai» (per le regioni del Golfo Persico), il «Sahara» e il «Bonny» leggero (per l'Africa) e il «Tijuana del Venezuela (per l'America Latina), con il suggerimento che vi si includa anche l'Istmo messicano. Quanto ai differenziali che regolano il prezzo secondo la qualità, il comitato prezzi raccomanda agli esperti alla conferenza ministeriale che si applichi il .replacement value method». Non pare sia stato toccato come si era pensato alla vigilia, il tema della produzione e delle quote, su cui pesava I opposizione categerica dell' Iran, favorevole ad un aumento dei prezzi solo come risultante dell'aumento dell s domanda e del consumo sul mercato mondiale. Al riguardo, non sono state sottovalutate le previsioni degli esperti statunitensi secondo le quali la partecipazione dell'Opec al mercato mondiale passerà dal 25 al 40% nel giro di un anno, arrivando al 65 per cento nel 1995. Lo sceicco Al Khalifa (terzo da sinistra) annuncia le decisioni del comitato prezzi dell'Opec

Persone citate: Aghazadeh, Ali Khalifa, Arturo Grisanti, Bonny, Fernando Santos, Javier Espinosa, Minas