Scontri con feriti a Caorso tra polizia e antinuclearisti di Ernesto Leone

Scontri con feriti a Caorso tra polizia e antinuclearisti Scontri con feriti a Caorso tra polizia e antinuclearisti PIACENZA — Scontri tra forze dell'ordine e «autonomi», aderenti al «coordinamento nazionale antinucleare e antimperialista», Ieri mattina a circa un chilometro dalla centrale elettronucleare di Caorso. Polizia e carabinieri (giunti anche da Padova, Genova e Torino) sono intervenuti per disperdere i manifestanti (provenienti da Padova, Bologna e Milano) che volevano impedire l'ingresso in centrale ai tecnici, impegnati nelle attività di ricarica del combustibile e di manutenzione straordinaria del reattore. Due poliziotti ed otto giovani sono stati medicati negli ospedali di Monticelli e Fiorenzuola, un'altra decina di manifestanti hanno riportato lesioni più leggere. Il tentativo di blocco segue quello di sabato scorso. In vista della protesta di ieri, il sindacato confederale elettrici aveva, nel giorni scorsi, chiesto all'Enel di garantire l'accesso al lavoro. Dal canto suo democrazia proletaria (fra gli aderenti al coordinamento) aveva replicato sostenendo che l'entrata dei lavoratori non era stata ostacolata, semplicemente si era svolta opera di convincimento. Ieri mattina,- comunque, polizia e carabinieri hanno predisposto un consistente servizio d'ordine. Anche alcuni sindacalisti hanno cercato di indurre i dimostranti ad andarsene. A un certo punto, secondo la versione della polizia, dal gruppo dei manifestanti è partita una sassalola a cui le forze dell'ordine hanno reagito con lacrimogeni e sfollagente. La carica ha liberato la strada ed i tecnici, che avevano formato un'autocolonna, hanno potuto avviarsi al lavoro. Lo scontro ha avuto una coda: alcuni dimostranti hanno fermato nelle vicinanze uno scuolabus con a bordo una sola bambina, che è subito scesa. Porse l'intenzione era quella di mettere l'automezzo di traverso sulla strada come barriera. L'intervento della polizia ha vanificato la «manovra»: le chiavi del piccolo bus sono state riconsegnate all'autista. I manifestanti si sono quindi trasferiti a Caorso, dove hanno frantumato una bacheca della de. Hanno poi chiesto un incontro con gli amministratori comunali (pel e psi), ottenendo in risposta un netto rifiuto. Verso mezzogiorno il gruppo ha lasciato Caorso. L'ingegner Morandi, direttore della centrale, ha precisato che tutti i 76 dipendenti chiamati ieri in servizio sono riusciti ad entrare. Le attività di ricarica — ha assicurato — proseguono regolarmente, tanto da far pensare a una rimessa in funzione dell'impianto per il 20 dicembre. Ernesto Leone