«Un'ombra tra Italia e Usa» di Igor Man

ce Un'ombra tra Italia e Usci » ce Un'ombra tra Italia e Usci » «Non sono in grado di confermare o di escludere che armi americane siano partite da porti italiani per l'Iran» - Un baratto per gli ostaggi «incrinerebbe fortemente il fronte della fermezza» DAL NOSTRO INVIATO RIAD — L'impensabile connection tra Washington e Teheran scotta. Se è vero, come da più parti si sostiene, che carichi d'armi americane destinate all'Iran siano partiti da porti italiani (Talamone, Ortona), è lecito domandarsi perché mai i nostri servizi segreti non se ne siano accorti? Il dubbio viene esposto al ministro della Difesa Spadolini dai giornalisti che l'accompagnano in questo suo viaggio -arabo.: Riad (oggi sarà ricevuto da re Fahd) e Amman (mercoledì vedrà re Hussein). E Spadolini risponde secco che mdrca eventuali colpe degli 007-, alle quali evidentemente non crede, la responsabilità dei servizi «spetta inscindibilmente al presidente del Consiglio, in via primaria, e, poi, ai ministri di settore militare e civile-, E ancora una risposta, questa, ai radicali che hanno chiesto le sue dimissioni. Insomma: «Com pete al governo, nella sua col legialità, fare chiarezza-. E ciò perché non sorgano equivoci di sorta giacché il caso iraniano -investe oramai le scelte della politica estera nazionale-. L'aereo militare che porta Spadolini in Arabia, durante più di un'ora diventa una sorta di volante «corridoio dei passi perduti.. Dietro l'a bituale cortesia Spadolini cela amarezza e Incredulità. Si direbbe che stenti ad arrendersi all'idea che gli americani, dopo aver tanto predi cato la fermezza, abbiano fornito armi all'Iran per ri scattare ostaggi e che, al tempo stesso, non lo convinca molto il presunto tentativo di Washington di incoraggiare i «moderati» della Nomenklatura khomeinista. Signor ministro, gli diciamo, Panorama di lunedi pubblicherà un'inchiesta condotta in Danimarca: fin dal 1&79, è scritto, la cosiddetta navetaxi Else ha imbarcato a Ta lamone containers, provenienti dalle basi della Nato in Veneto, sui quali figurava la scritta .Proprietà del governo americano.. Sulle bollette di carico si dichiarava «Jlfateriale vario, ma responsabili del sindacato marittimo danese affermano che quel .materiale vario, in verità erano armi e pezzi di ricambio destinati all'Iran. Cosa può dirci al riguardo? Spadolini lascia raffreddare la domanda, poi: .Ora come ora non sono in grado di pronunciarmi — risponde —. Infatti non c'è nessuna prova a suffragio di questa, diciamo, informazione ma neanche in grado di escluderla.. Certamente il fatto, ove sussistesse, comporterebbe un «uso improprio., da parte americana, delle basi Nato. Questo potrebbe ripercuotersi sui nostri rapporti con Washington: .Vedo un'ombra gravare sui rapporti tra l'Italia e gli Stati Uniti., dice il ministro della Difesa scuotendo il capo, preoccupandosi, tuttavia, di aggiungere: ....sempreché, beninteso, venissero dimostrate inequivocabili responsabilità americane in questa specifica vicenda.. Lei, senatore Spadolini, dopo Sigonella prese le distanze dal presidente del Consiglio e dal ministro degli Esteri condannando di fatto lo scambio ostaggi-terroristi, in nome di quella politica della fermezza che in Italia ha pagato, ancorché a prezzo di dolorosi sacrifici come la morte di Moro. Orbene, adesso che sembra sufficientemente chiaro che gli Stati Uniti abbiano pagato con armi la libertà di tre ostaggi, si dovrebbe parlare di una Sigonella-bis, non crede? •E' un caso completamente diverso e assai più grave sempreché venga provata l'effettiva responsabilità americana.. Comunque sia, secondo Spadolini, esiste una questione politica e morale e consisterebbe nel fatto che una trattativa con due Stati definiti «terroristi, abbia portato ad uno scambio bello e buono tra armi e ostaggi. .Se tutto ciò venisse confermato — prosegue amaro Spadolini — il fronte della fermezza ne uscirebbe fortemente incrinato. Se ne parlerà per un seco¬ lo!.. E sembra che non sia tutto, signor ministro. Shamir, 11 premier Israeliano, avrebbe dichiarato che ci sono tante altre cose da scoprire... .Io ho subito detto che Reagan mi era parso reticente. Se le accuse che vengono rivolte alla Casa Bianca dovessero trovare conferme non mancherebbero problemi politici e tra l'Europa e gli Usa e tra l'America e l'Italia.. Ma se fosse in questione la vita di ostaggi italiani (si veda il caso del povero Moli nari rapito nel Libano) come dovrebbe, secondo lei, comportarsi il governo italiano? .Sono stato il primo — scatta Spadolini —, a insorgere quando gli attentati di Parigi cessarono in seguito ad un'evidente trattativa. Ma quello che è più grave è il baratto armi-uomini.. Non ritiene signor Ministro, alla luce della Iranian connection, incoraggiata da Israele, di essere l'ultimo epigono della politica della fermezza, col rischio di rimanere isolato e in Italia e in sede internazionale? Sorridendo: .Spero di non essere né il solo né l'ultimo — risponde Spadolini —. Ma anche se lo fossi non me ne importerebbe... niente! In ogni caso sono in buona compagnia: quella della signora Thatcher.. Forse coi giornalisti Spadolini non parlerà più dell'/ranian connection ma essa è stata e sarà al centro dei colloqui che 11 ministro della Difesa ha avuto ieri col suo omologo principe Sultan e, oggi, con re Fahd. Qui ostentano distacco, i giornali si limitano a dare notizie d'agenzia sul «fattaccio»; quasi tutti gli editoriali sono dedicati alla visita di Spadolini, .rappresentante illustre di un grande Paese europeo che con il suo comportamento autorevole e onesto si è meritato l'amichevole rispetto del mondo arabo.. Igor Man