Muti ha stregato la Scala

Moti ha stregato la Siala Trionfale concerto del nuovo direttore stabile dell'orchestra Moti ha stregato la Siala Clamorosi applausi hanno accolto la sua esecuzione in un teatro straripante - Un programma arduo con la Sinfonia n" 4 di Beethoven, «Arcana» di Varese e «I pini di Roma» di Respighi MILANO — L'era Muti è iniziata alla Scala con un trionfale concerto che ha chiuso il ciclo sinfonico ed è servito da raccordo alla preparazione del Nabucco inaugurale della stagione lirica che lo stesso direttore comincerà a provare lunedi. I clamorosi applausi che hanno accolto la sua esecuzione, in un teatro straripante di spettatori, hanno assunto ti significato di saluto del pubblico milanese al nuovo direttore stabile dell'orchestra, che dal canto, suo si è Impegnata al massimo delle sue possibilità In un programma per molti aspetti arduo e variegato. Ha cominciato con la Sinfonia n. 4 In si bemolle maggiore di Beethoven, forse la più, euforica tra le sinfonie beethoveniane, ma anche la più insidiosa per gli esecutori, soprattutto In taluni bizzarri passaggi degli strumentini e dei fagotti. Si sa che gli strumenti a fiato non sono le specialità delle nostre orchestre, ma stavolta il direttore ha esercitato un adeguato controllo, procurando un'esecuzione fortemente chiaroscurata, con vigorose Impennate In .fortissimo* nell'Adagio. La naturale propensione di Riccardo Muti per letture vigorose e muscolose si è applicata al massimo nella fragorosa e singolare composizione di Edgard Varese Arcana per un'orchestra ipertrofica che comprende un gran numero di percussioni. Pezzo spettacolare ed effettistico. Ita dato modo di misurare la virtuosità dell'orchestra anche nella dimensione più avanzata delle sonorità contemporanee. II cinquantenario della morte di Ottorino Respighi ha offerto l'occasione a Muti di riproporre I pini di Roma, di cui è nota peraltro anche una sua versione discografica con la Philadelphla Orchestra. Senza pudori musicologici e senza reticenze di natura politica (l'esaltazione delle legioni romane che salgono al Campidoglio), Muti ha semplicemente offerto questo poema sinfonico nel suo splendóre strumentale, cosi come faceva Toscanint negli Anni 20. E, a giudicare dalla rispondenza degli ascoltatori, ha avuto pienamente ragione. Dopo l'impressionante crescendo orchestrale dei •Pini sulla via Appia-, con lo squillo delle buccine e il rullo dei tamburi a scandire la marcia vittoriosa, ti pubblico In piedi ha salutato l'esecuzione con lunghe acclamazioni. Il «feeling» tra l'orchestra scaligera e il suo nuovo direttore sembra cosi definitivamente istituito ed ora si attendono le prove anche in campo operistico. Luigi Bossi

Persone citate: Beethoven, Edgard Varese, Luigi Bossi, Ottorino Respighi, Respighi, Riccardo Muti, Siala

Luoghi citati: Milano, Roma, Varese