Usa-Iran, anonimo rivela

Uso-Iran, anonimo rivolo Questi i retroscena dei contatti segreti tra i due Paesi Uso-Iran, anonimo rivolo Un ambasciatore cerca il contatto, un alto funzionarlo israeliano organizza l'incontro a Londra con un mercante amico del Premier iraniano - MacFarlane: in Iran sono stato trattato «civilmente» - H «Ramno» di Sigonella DAL NOSTRO CORRISPONDENTE WASHINGTON — Luglio 1985, palazzo della Costituzione. Reagan pronuncia un aspro discorso contro 11 terrorismo alla conferenza forense. Il regime di Khomeini, dichiara, fa parte di una 'nuova versione internazionale della anonimi assassìni». 1 passeggeri dell'aereo della 'Piva dirottato a Beirut sono stati appena liberati con la mediazione della Siria e gli animi americani sono ancora accesi. Per le strade si leggono cartelli con su scritto •Nuke the Ayatollah; stermina con l'atomica l'Ayatollah. Nessuno sa che proprio In quel momento gli Stati Uniti stanno compiendo la prima apertura verso l'Iran. Qualche giorno prima, Ro- bert McFarlane, allora direttore del Consiglio di sicurezza nazionale dèlia Casa Bianca, ha appreso da un ambasciatore straniero che gli iraniani non sarebbero contrari a negoziare certe questioni con l'America. McFarlane ha mandato a Gerusalemme, dal premier Israeliano Peres, un consulente della presidenza, noto in Italia: Michael Ledeen, esperto di terrorismo, storico del centro di studi strategici della «Georgetown University», e tramite di Reagan e Craxi nella crisi della •Lauro». McFarlane sa che Israele fornisce armi all'Iran e vuole un suo giudizio sul sondaggio ricevuto. La risposta di Peres è incoraggiante. Dopo sei anni di ostilità, sia pure disarmata, è nell'interesse degli Usa Ravvicinarsi a Teheran. Il premier Israeliano ha l'uomo adatto: David Kimche, il di' rettore del ministero degli Esteri, che può mettere Le' deen in contatto con Manucher Ghorbanifar, anziano mercante di armi Iraniano, amico di uno dei più stretti collaboratori di Khomeini, 11 premier Moussavi. Quello stesso luglio, Kimche, Ledeen e Ghorbanifar s'Incontrano In segreto a Londra. Il mese successivo, Kimche e I*edeen conferiscono con McFarlane, e tornano con lui nella capitale inglese. Dal nuovo Incontro con Ghorbanifar scaturiscono al' cune novità importanti. L'obiettivo americano è di accertare se si possono normalizzare 1 rapporti: quello iraniano è di procurarsi i pezzi di ricambio delle armi comprate a suo tempo dallo Scià negli Stati Uniti, e di riavere 1 beni loro sequestrati. Ghorbanifar lancia l'esca: verrebbero liberati gli ostaggi in Libano. McFarlane ne lancia un'altra: gli Usa devono ricevere la garanzia che l'Iran cesserà di appoggiale il terrorismo. All'Inizio del settembre successivo, due aerei carichi di armi. Usa. atterrano a Tehe; ran e viene liberato l'ostaggio WetóU, " A tjuesto punto, l'incipiente marcia di riavvicinamento all'Iran hi ferma. Gli alti funzionari Usa che hanno fatto questa ricostruzione degli eventi, a condizione di restare anonimi, non spiegano perché. I motivi sembrano essere' parecchi: i preparativi del vertice Reagan-Gorbaclov a Ginevra, l'opposizione di Shultz e di Weinberger alla consegna di armi agli iraniani, le dimissioni di McFarlane a dicembre per problemi familiari, soprattutto le contese intestine tra moderati e estremisti in Iran. Fatto sta che il dialogo riprende solo a gennaio dell'86. quando 11 Presidente firma la famosa direttiva. La gestione dei rapporti con Teheran è affidata al successore di " McFarlane, l'ammiraglio Poindexter, e Michael Ledeen, confermatosi uno degli uomini di punta della diplomazia clandestina della superpotenza, ritorna alle sue ricerche sul terrorismo. Il canale non è più Ghorbanifar: Iraniani e americani discutono a vari livelli nei fori in cui sono In contatto, l'Onu, l'AJa. E* qui che i contrasti tra Reagan e Shultz-Weinberger si accentuano: nella direttiva politica. Infatti, nonostante le loro proteste, il Presidente autorizza 'forniture militari limitate» all'Iran. Tutto ciò avviene all'apice del braccio di ferro con Gheddafi, mentre si bombardano Tripoli e Bengasi. Secono il Washington Post — non sono più gli anonimi funzionari a riferirlo — Reagan cade vittima della psicosi degli ostaggi, come capitò a Carter durante l'occupazione dell'ambasciata a Teheran nel '79-'80. E' lui a insistere per la ripresa della consegna di armi. Poindexter, invece, ha una paura ben diversa, scaturita dall'ammassamento delle truppe sovietiche alle frontiere dell'Iran, approfittando della guerra afghana, e cioè che l'Urss prepari un colpo di mano contro Teheran. A maggio, insieme col «Rambo» del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, il colonnello Oliver North, l'architetto dell'intercettazione di Abu Abbas a Sigonella, McFarlane viene inviato nella capitale iraniana. n resto è cronaca. Intervistato ieri alla tv, McFarlane ha dichiarato di essere stato ricevuto 'Civilmente», di aver tenuto colloqui «ad alto livello' e di aver trovato una certa disponibilità alla normalizzazione dei rapporti, naturalmente a caro prezzo. L'ex consigliere di Reagan ha smentito l particolari romanzeschi denunciati dal regime di Khomeini: tra 1 regali che avrebbe portato, il dolce a forma di chiave, e la Bibbia firmatà^dàl Presidente. L'intervistatore gli ha chiesto se ha temuto della sua salvezza. •No», ha risposto. 'Sapevamo su che terreno ci muovevamo». In altre parole, tutto era stato organizzato. In una serie di annotazioni su questa avventura stroardlnaria della politica internazionale, 11 Wall Street Journal ha brevemente Illustrato alcuni aspetti dell'Inversione di rotta dall'Iran, visto che non si tratta di una vicenda a senso unico. Ha ricordato che ad agosto sono ricominciate le forniture iraniane di metano all'Urss, sebbene la direzione del partito comunista sia ancora in carcere a Teheran: che 1 mesi passati il regime di Khomeini ha concluso un accordo con la Francia sul beni confiscati e ha fatto espellere da essa il gruppo di opposizione Khalq. e. c.