L'Under perde la via del gol

L'Under perde la via del gol Il nuovo ciclo si è aperto ieri con un noioso 0-0 contro l'Austria L'Under perde la via del gol L'ultima volta accadde quattro anni e mezzo fa: poi una serie di 29 partite con almeno una rete - Né emozioni né occasioni - Se la difesa ha giocato discretamente, centrocampo e attacco hanno lasciato molte perplessità - Ma il campionato offre poco e la squadra deve migliorare l'intesa Italia-Austria 0-0 ITALIA: Lorleri 6, Susic 6, Maldini 6, Zanoncelli 6, Benedetti 6, Costacurta 6, Berti 6, Onorati 6, Giunta 6, Notaristef ano 6, Baldieri 6. AUSTRIA: Eisenkoeck G, Artner 6, Sperr 6, Liendl 6, Schoettel 6, Frenhwirth 6, Glatzmayer 6, Stoeger fi, Koestenberger 6, Werner 6 (35' Goldbrich 6, 87' Koiner 6), Jessenitschnigg 6. Arbitro: Ashkenazi (IsraeleDAL NOSTRO INVIATO FONT AN AFREDDA L'avventura della nuova Un der di Maldini e Rocca è co minciata senza squilli, noiosa e grigia come il tempo carico di autunno e di nebbia. Non crediamo che la gente si sia divertita, come era invece abituata in tempi recenti, ma non è questo 11 problema, se vogliamo vedere le cose con la giusta ottica. I paragoni sarebbero ingenerosi, oltre che ingiustificati, e lo sforzo di tutti deve a nostro avviso essere quello di non rendere assoluti i giudizi in questa delicata e forzatamente limitata fase di co struzione di un nuovo gruppo e di una nuova squadra. Cosa che non si ottiene in due giorni, e neppure in due mesi: la vecchia Under che è appena uscita di scena non può costituire serio elemento di paragone, almeno nei suoi splendori finali. Se proprio un raffronto va fatto, allora bisogna risalire con il ricordo a due anni fa. 1-1 a Locamo con la Svizzera, quando la Under dei miracoli iniziò il suo lungo, bellissimo e sfortunatissimo volo: la squadra di Vicini piacque abbastanza, allora, specie in attacco, ma sicuramente non era la macchina da spettacolo e gol che abbiamo ammirato alla fine del biennio. Pazienza e tempo, avevamo chiesto presentando la partita, pur sottolineando certi aspetti che Maldini farà bene a meditare, pazienza e tempo chiediamo adesso dopo averla vista. Per questo abbiamo voluto dar»» UittV.ft seVln padella,. àrbitro- compreso,' il che è il massimo data la prova, come dire?, incontrollabile, dell'israeliano Moshe Eshkerazi: mai come adesso riteniamo sia necessario evitare bocciature o promozioni, sperando, è ovvio, che i ragazzini azzurri apprezzino il gesto. La premessa, doverosa nel momento sempre difficile dell'esordio, per 11 tecnico, per i giocatori e pure per i critici alle prese con una materia dalle cento interpreta¬ ) G. zioni, non cancella tuttavia i fatti. La Under azzurra è rimasta a secco di gol dopo 29 partite, un dato statistico che magari farà arrabbiare Maldini ma che non può essere ignorato. L'ultimo 0-0 fu ad Aberdeen contro la Scozia, il 23 marzo 1982, quattro anni e mezzo fa, in una partita peraltro ricca di emozioni e occasioni: il portiere scozzese fece miracoli contro uno scatenatissimo Galderisi. Le emozioni e occasioni che non ci sono state ieri: l'unica parata dell'austriaco Eisenbkoeck è stata all'85' su bel sinistro di Baldieri da 25 metri, per il resto l'attacco azzurro è andato in vacanza. Anche Lorieri in verità non ha toccato palla, a parte un paio di uscite alte, e dunque esistono già, parlando dei due portieri a riposo, alcuni elementi generali di giudizio. La cucciolata di Maldini ci è parsa abbastanza solida in difesa e piuttosto povera in attacco, mentre il centrocampo merita un discorsetto a parte che andremo presto a fare. La difesa, dicevamo. Susic, Maldini, Benedetti e Costacurta hanno giocato una gara discreta. Gli austriaci badavano soprattutto a difendersi, dunque i nostri non hanno quasi mai sofferto affanni o problemi. Costacurta, che non conoscevamo, ha mostrato eleganza di movimento e sicurezza di tocco, però a luì come agli altri dobbiamo muovere un piccolo rimprovero: raramente han¬ no messo la loro superiorità di reparto al servizio della squadra, il che può anche essere spiegato con una naturale carenza di intesa. Per aiutarsi bisogna prima conoscersi, tuttavia ci è parso che i difensori, qualche volta, abbiano prferito la sicurezza al rischio, un atteggiamento che la nuova Under deve cambiare, se vuole ripercorrere la bella strada della vecchia. In attacco, invece, vediamo piuttosto buio. Due anni fa a Locamo c'erano Vialli, Mancini e Baldieri in campo e Donadoni in panchina, c'erano dunque premesse e promesse di calcio d'offesa. Ieri abbiamo osservato con curiosità e insieme con apprensione Baldieri e Giunta, fuoriquota il primo, immaturo e ruvido il secondo. Giunta non deve pensare che basti buttare avanti il pallone e dar cornate all'avversario per aprirsi la strada del gol. Anche Baldieri ha pasticciato assai, sicché il problema di Maldini è di guardarsi attorno e sperare nel doni del cielo. Al momento il campionato offre poco, e abbiamo seri dubbi che la situazione possa cambiare in fretta: se gli azzurrini hanno perso ieri il gusto del gol. non è per il valore degli avversari, con tutto il rispetto, ma per carenze proprie. Ecco perché, a questo punto, diventa decisivo il discorso sul centrocampo. Zanoncelli, Berti, Onorati e Notaristefano ci hanno lasciato povere impressioni. Zanoncelli ha corso nel primo tempo, è stato bravino, però è scomparso nella ripresa. Berti non è mai esistito, Onorati ha eleganza di tocco e buona visione di gioco ma manca di personalità e Notaristefano possiede estro e qualità, sicuro, però soffre la vivacità degli avversari, que¬ sta almeno è stata l'impressione nostra ieri contro i ringhiosi austriaci. A tutti e quattro, inoltre, difetta il ritmo e questo spiega pure le difficoltà delle punte. Siamo solo all'inizio, però, e certamente le cose camble ranno quando miglioreranno schemi e intese e le gambe non saranno più rigide per l'emozione dell'esordio. Maldini, dopo aver chiesto agli austrìaci la possibilità di utilizzare tutta la panchina, non ha effettuato cambi. Mercoledì prossimo ad Empoli c'è la Svizzera, prima partita del campionato d'Europa, ed è evidente che il tecnico ha voluto provare per 90 minuti la squadra titolare, giusto per darle la possibilità di migliorare l'intesa. La formazione sarà la stessa, con Ferrara al posto di Susic: la pazienza rimane, è il tempo che sta fuggendo via. Carlo Coscia Pordenone. Il centravanti Giunta fallisce una Tacile occasione contro gli Under 21 austrìaci. Nella foto a fianco del titolo il c. t. azzurro Cesare Maldini col figlio Paolo (Telefoto)

Luoghi citati: Austria, Empoli, Europa, Ferrara, Italia, Scozia, Svizzera