Alla Fiat il2% del Romagnolo di Ugo Bertone

Alla Fiat il2% del Romagnolo Acquisiti (per 40 miliardi) tramite la Sogespar 1,218 milioni di titoli Alla Fiat il2% del Romagnolo Romiti spiega l'operazione - Nessun contrasto con De Benedetti (che detiene il 5%) - Tra gli obiettivi dell'istituto di credito anche l'ingresso in Borsa ed un aumento di capitale ingresso MILANO — Ingresso in grande stile della Fiat nel mondo bancario. Il gruppo torinese, attraverso la controllata Sogespar, ha acquisito sul mercato, nei mesi scorsi, il 2% del Credito Romagnolo. Si tratta di 1,218 milioni di titoli (controvalore Intorno ai quaranta miliardi di lire). Il pacchetto verrà iscritto al più presto nel libro soci della banca che, per statuto, prevede un tetto pari al 2% per ogni singolo azionista; il consiglio del Romagnolo ha già preso atto dell'importante novità nella seduta del 31 ottobre scorso. Perché l'acquisto? -Abbiamo ritenuto — ha spiegato Cesare Romiti — cfte il Credito Romagnolo sia una banca solida e ben gestita e quindi si tratti di un ottimo investimento'. Inoltre, il Romagnolo, tra le principali banche italiane, opera in un'area strategica per il gruppo torinese. «Basta citare — ha proseguito Romiti — la Fiat Trattori e la Comau a Modena e la Weber, la cui sede e il principale stabilimento sono nella stessa Bologna. Posso ancora ricordare che due mesi fa si è avviata una collaborazione proprio tra l'istituto di credito emiliano eia Fidis del gruppo Fiat che si è concretizzata in una società, la Comeba, che opera nel settore del merchant banfc». Ma, al di là delle spiegazioni più logiche e concrete, il passo del colosso torinese rappresenta una novità. DE BENEDETTI — Fino ad oggi l'intricata vicenda del Credito Romagnolo era legata alla contrapposizione di Carlo De Benedetti, forte di un 5% circa del capitale (solo il 2%, però, è iscritto a libro soci) e dei suoi alleati (la famiglia Seragnoli del gruppo industriale G.D., cui fa capo tra l'altro l'Amaro Montenegro, la famiglia Gentili del gruppo Panigal, Emilio Ottolenghi della Petrolifera ItaloRumena e altri) contro una cordata di imprenditori emiliani decisi a sbarrare la via al presidente dell'Olivetti Achille Maramotti (gruppo Max Mara), Mario Possati (Marposs, ottanta miliardi di fatturato in strumenti di precisione per le macchine utensili), Luigi Deserti (importatore, tra Taltro, di Veuve Cliquot e del cioccolato Droste), Alfredo Biavati, bandiera delle truppe cattoliche dell'istituto. La posta in palio? Innanzitutto, la nomina del successore di Raul Gardini, già vicepresidente della banca, che si è dimesso, dopo aver ceduto la quota pari al 2% del capitale, dalla carica. Soprattutto, però, gli indirizzi di gestione di un istituto chiave negli equilibri di sviluppo della regione. -Assolutamente — commenta Romiti — non vogliamo contrastare Carlo De Benedetti. Ho informato personalmente a tempo debito l'ingegnere De Benedetti della nostra iniziativa ed egli mi ha dichiarato la sua soddisfazione». IL ROMAGNOLO — E' una delle più interessanti banche italiane. Il primo semestre dell'esercizio si è chiuso con questi dati: utile lordo di gestione pari a 230 miliardi di lire (+127,7%); margine della gestione danaro in ascesa pari al 58,9% e impennata ancor più lusinghiera (+173%) per l'attività titoli. L'istituto è in testa nelle classifiche tra le prime trenta banche italiane in rapporto all'utile sul capitale proprio e su quello investito. Il terzo mercato ha registrato, nella scorsa settimana, un notevole interesse per il titolo giunto, giovedì, a un massimo di 38.500 lire. Ieri il prezzo oscillava, invece, intorno alle 36 mila lire. Ma il valore della partecipazione Romagnolo va assai al di là delle escursioni sul mercato non ufficiale. L'assemblea del 15 dicembre prossimo, infatti, segnerà una data storica per il gruppo. Verrà avviata, innanzi tutto, l'operazione di quotazione del titolo in Borsa. Scatterà un aumento di capitale in forma gratuita,, cja§9,9 ^biliardi a 91,4 miliardi-(una gratis ogni due) e yejyà-'ig delega per una successiva operazione a pagamento fino a 121,8 miliardi. Tale aumento, comunque, potrà avvenire solo dopo la quotazione ufficiale del titolo e sarà permessa (su precisa richiesta della Coflde di Carlo De Benedetti che ha chiesto l'ingresso di un consigliere di fiducia, ovvero Giorgio Seragnoli) la trattazione dei diritti. Ugo Bertone

Luoghi citati: Bologna, Milano, Modena, Montenegro