A Venezia rifiutano i jet di Giuliano Marchesini

A Venezia rifiutano i jet Il personale dell'aeroporto in agitazione da dieci giorni A Venezia rifiutano i jet Il presidente della Provincia ha chiesto al prefetto di precettare! dipendenti - Sciopero anomalo: quando l'aereo sta per atterrare gli addetti minacciano il blocco - Chiedono un incontro con i dirigenti della nuova società DAL NOSTRO INVIATO VENEZIA — Baruffe veneziane anche per l'aeroporto «Marco Polo» di Tessera: da dieci giorni lo scalo della Serenissima è in crisi per un'agitazione dei dipendenti, che minacciano di' bloccare tutto non appena un aereo di linea posi le ruote sulla pista. Chi s'avventura all'atterraggio, in queste condizioni? Le compagnie preferiscono .dirottare» su Treviso, Ronchi dei Legionari, Verona, Bologna. Più che un'astensione prolungata dal lavoro, uno sciopero di volta in volta annunciato. Al «Marco Polo» possono aberrare senza problemi soltanto p'-'-'jli aerei, che non hai \o ->gno di assistenza. ' entre . estano penalizzate da questa singolare forma di lotta quattro compagnie: Alltalla, British Airways, Lufthansa e Air Prance. iiìH'V.a *' '. (& - Una situazione giudicata insopportabile dal presidente della Provincia, Orlando Minchio, che è intervenuto alquanto bruscamente: Minchio ha Inviato un telegram¬ ma al prefetto, chiedendo In sostanza se non fosse il caso di ricorrere alla precettazione. E la sua offensiva non si ferma qui: s'è rivolto anche al consiglio di amministrazione del Provveditorato al porto, da cui dipende lo scalo aereo, perché nell'ordine del giórno della seduta di oggi sia inserita la discussione su un eventuale ricorso alla magistratura. Ma il caso del tutto particolare dei dipendenti del .Marco Polo» sembra sfuggire a certe norme: come si potrebbe precettare chi di fatto non sciopera, ma si propone di farlo quando si profili all'orizzonte un aereo in fase di atterraggio? Minchio ha precisato che comunque non intende prendersela con lavoratori che avanzano rivendicazioni, ma ha ribadito che un simile modo di protestare è 'intollerabile-. E ha commentato l'atteggiamento dei dipendenti dell'aeroporto di Tessera con una battuta: -Dopo il fegato alla veneziana, adesso abbiamo anche lo sciopero alla veneziana*. I contrasti, gli scambi di accuse si traducono ancora una volta in un danno piuttosto vistoso per la Serenissima: lo scalo aereo della città tra le più amate del mondo appare desolante. Intanto si aspetta che la gestione del .Marco Polo» passi alla nuova società per azioni, composta da enti pubblici e privati, che dovrebbe sollevare l'aeroporto veneziano da questi affanni. Tra l'altro gli industriali di Venezia, Padova e Treviso hanno prospettato la loro partecipazione per una quota delle azioni riservate ai privati. Ma per il momento il «Marco Polo» resta vicino alla paralisi. L'agitazione dei dipendenti è cominciata il 3 novembre, è andata avanti nella maniera «selvaggia» che ha suscitato la dura reazione del presidente della Provincia. Il personale dello scalo chiede prima di tutto di avere un incontro con i rappresentanti della nuova società aeroportuale, che secondo quanto stabilisce il decreto legge dovrebbe entrare in at tività il 5 dicembre prossimo: i lavoratori vogliono sapere a quali condizioni economiche e normative passeranno da una gestione all'altra. In attesa di risposte a queste e ad altre esigenze, all'aeroporto veneziano si insiste in quel che vien definito «un tipo di sciopero improvviso e a scacchiera*. Forma di agitazione che non trova d'accordo Paolo Cesca, segretario aggiunto della Pilt-Cgil. •Riteniamo che non sia proprio da condividere, anche se è fuor di dubbio che per lo scalo di Tessera esistono grossi problemi. E ci sono responsabilità per la situazione di fronte alla quale ci si trova: per esempio, gli enti locali non hanno operato efficacemente. Devo dire anche che ci meraviglia l'intervento del presidente della Provincia. Minchio si era impegnato a convocare le organizzazioni sindacali, per avviare una trattativa: stiamo ancora aspettando*. Contrarie alla linea di condotta adottata dai lavoratori aeroportuali si dichiarano anche le altre componenti sindacali. «Afa pur non condividendo la forma di lotta — dicono alla Cisl — comprendiamo le proteste e l'esasperazione della categoria*. E alla Ull: «Vi sono fondati motivi di malcontento tra i dipendenti dello scalo. Però in questa fase certe iniziative sono inopportune. Bisogna, invece, cercare un confronto sui problemi che da tanto tempo affliggono l'aeroporto*. Ma al «Marco Polo» il «braccio di ferro» continua. Dice uno dei lavoratori impegnati nello »sciopero*: «Da anni perdiamo interlocutori, ì ministeri dilazionano e gli enti locali non assumono iniziative. In queste condizioni, che si deve fare? Anche noi siamo per l'apertura d'un confronto e per il rispetto delle regole. Ci riferiscono che forse in un incontro a Roma s'è trovato uno spiraglio. Speriamo*. Di certo, Venezia non può presentare ai suol ospiti un aeroporto cosi. Giuliano Marchesini

Persone citate: Orlando Minchio, Paolo Cesca, Tessera