Uccide la moglie dopo una lite, poi si spara

Uccide la moglie dopo una lite, poi si spara Tragedia ad Alessandria: il marito si è suicidato con un cólpo a una tempia Uccide la moglie dopo una lite, poi si spara DAL NOSTRO INVIATO ALESSANDRIA — Sembrava una coppia perfetta, persone distinte, educate, che vivevano in buona armonia. E Invece il loro animo doveva essere roso da tormenti forse inespressi o segretamente manifesti. E martedì sera, verso l'ora di cena, deve essere esploso tra di loro il rancore soffocato. Cosi, d'improvviso, s'è attuata la tragedia: quattro colpi di pistola diretti alla donna e uno alla tempia di lui. Omicido-suicidio, quindi, secondo la ricostruzione presumibile fatta dagli inquirenti. Ulteriori risultanze degli accertamenti in corso potrebbero mutare questa ipotesi, ma la cosa sembra poco probabile. Lui, Ludovico Parini, 48 anni, rappresentante di medicinali; lei, Armanda Barisoni, 57 anni, originaria di Acqui, già sposata con l'avvocato Beppe Garbarino dal quale aveva avuto una figlia, Giorgia, di 25 anni, che ieri mattina, in ospedale, ancora all'oscuro della tragica sorte della madre, ha dato alla luce un bimbo. La Barisoni e l'aw. Garbarino avevano divorziato una quindicina di anni fa; nel '74 lei è il Patini si erano sposati, ma l'unione dopo qualche anno aveva dato segni di cedimento e i due si erano separati. Nel marzo scorso 11 rappresentante di commercio, che abita solo in un appartamento di via Poggio, nel sobborgo Lobbl, acquista un alloggio in città, al settimo piano di un moderno stabile di via Pisacane 32. Un passo che fa in previsione o con la speranza di una rappacificazione con la moglie. E infatti qualche tempo dopo è lei che prende possesso della casa, vi si trasferisce e l'arreda con qualche bel mobile antico e altri d'imitazione. Una abitazione tenuta con cura nella quale dopo qualche settimana va a vivere anche lui. Nessuno dei vicini porta testimonianze a sostegno di un menage turbolento. Anzi, tutti credono che la coppia sia felice, che sia unita da una perfetta armonia. Mai l'eco anche lontana di un litigio, di un'offesa, di un'alzata di voce. Il Parini spesso fuori casa, in giro per il suo mestiere di rappresentante di medicinali, lei'molto casalinga, abbastanza socievole con 1 vicini. Martedì, sul far della sera i due coniugi sono in casa, in cucina. Attraverso c'erti oggetti rinvenuti e la loro disposizione si può ipotizzare come vanno le cose. Lei è davanti ai fornelli a gas ancora spenti e mette burro In un tegame per accingersi evidentemente a preparare la cena. Lui è seduto al tavolo, ancora da apparecchiare, ma sul quale sono già state deposte una bottiglia di vino e una d'acqua minerale. La tovaglia non c'è ancora perché il Prandini sta finendo di consultare uh libro di indirizzi di citanti e annota appunti su di essi. Sul tavolo è posato anche il suo portafogli. Tra 1 due deve nascere a questo punto una discussione, ma dai toni contenuti perché nessun vicino sente alcuna voce. La donna lascia la cucina e si trasferisce in camera da letto. E qui il marito la raggiunge, le spara alcuni colpi di pistola e lei cade in una pozza di sangue. Sono presumibilmente le 19,40. Tra i vicini c'è chi sente un colpo, che però è inteso variamente: come una frustata, dice una donna, come la caduta di un vaso, dice un'altra. Giuseppe Gentile, che abita sullo stesso pianerottolo, hà la sensazione di sentirne due, alla distanza di una decina di secondi l'uno dall'altro. Ma non deve essere questo secondo colpo, quello che si spara alla tempia il Parini: sarà ancora diretto alla donna. L'uomo infatti dopo-un po' esce e suona il campanello della famiglia Gentile. Nessuno lo ha visto, ma ha lasciato tracce di sangue sul pulsante: evidentemente aveva toccato il corpo della moglie per vedere se era ancora in vita o semplicemente per rimuoverlo e liberare il passaggio. Giuseppe Gentile racconta: «Ho sentito suonare e sono andato alla porta, ma senza aprire. Volevo accertarmi chi fosse, perché nella casa pochi giorni or sono sono venuti i ladri. Ho chiesto ripetutamente chi è?, ma nessuno ha risposto e io non ho aperto». Se era il Parini, come la macchia di sangue fa suppor¬ re, che cosa voleva dire o chiedere al vicino? Forse dare la notizia del delitto compiuto e chiedere l'intervento della polizia? Di fronte alla porta che rimaneva chiusa ha forse cambiato idea, è rientrato in casa, lasciando però l'uscio socchiuso e la luce nell'ingresso accesa. Questo ha visto il Gentile quando, dopo un po' di tempo, incuriosito per quella suonata di campanello senza risposta al "chi è?" ha aperto la porta sporgendosi sul pianerottolo. «L'uscio era socchiuso e la luce accesa; due particolari che ho riscontrato identici ieri mattina uscendo per andare al lavoro. Cosi mi sono insospettito e ho telefonato alla polizia». Dopo la ricerca di un contatto con il coinquilino, il Parini è rientrato e, nella stessa camera dove giaceva il corpo della moglie, si è sparato un colpo alla tempia. Ieri mattina, quando due agenti sono andati per 11 sopralluogo, hanno trovato i cadaveri, le luci ancora tutte accese, le carte del lavoro di lui sulla tavola, il tegame sul fornello pronto per la preparazione della cena. Sono accorsi il dirigente della Mobile dott. Fulvio Fedele e 11 sostituto procuratore dott. Bruno Rapetti. L'arma, una 38 special che 11 rappresentante deteneva legalmente, era sotto* il suo corpo. Sono state disposte le perizie necroscopiche e quelle del guanto di paraffina. Remo Logli

Luoghi citati: Acqui, Alessandria