Brusati, due generazioni di viltà

Bruisciti, due generazioni di viltà Proclemer e Ferzetti in scena a febbraio con «Conversazione galante», regia di Missiroli Bruisciti, due generazioni di viltà Una coppia anziana e una giovane di fronte alla vita - Un nuovo spettacolo con Turi Ferro completa la stagione di Ardenzi ROMA — Con un programma d'investimento incentrato sull'autore italiano. Ludo Ardenzi, uno dei più dinamici imprenditori teatrali del settore privato, ha sciolto le ultime incognite che ancora esistevano nel cartellone di prosa della stagione 1986-87. Dopo Chi ha paura di Virginia Wooip, Anna Proclemer e Gabriele Ferzetti rappresenteranno, dal prossimo febbraio, Conversazione galante, una novità che Franco Brasati ha scritto appositamente per loro e per due altri giovani interpreti che lo stesso autore e il regista Mario Missiroli stanno ancora cercando. E' dunque rimandata l'ipotesi per la «ditta» Prociemer-Ferzetti di proporre in Italia Amore tra le rovine del bizzarro autore canadese James Costigan. L'altra incognita riguarda Turi Ferro, che in attesa di riprendere in Italia, nella prossima primavera, quel Berretto a sonagli che tanti consensi di critica gli procurò a Parigi, si riaccosta a Vitaliano Branca ti con un testodi Ghigo De Chiara che prende spunto dalla novella n vecchio con gli stivali per poi spaziare nel più ampio mondo dello scrittore siciliano. Con la regia di Antonio Calenda, finalmente libero dagli impegni Urici (sua era al Teatro dell'Opera la messa In scena dell'Agnese), Turi Ferro comincia in questi giorni nella Capitale le prove de 72 vecchio con gli stivali il cui debutto avverrà 119 dicembre in Sicilia, a Catania. Nell'attuale momento d'incertezza che attraversa l'attività teatrale, investire sul repertorio italiano può rappresentare un atto di coraggio, sebbene le nuove Iniziative partano confortate dal buon avvio stagionale fatto registrare dagli spettacoli prodotti da Ardenzi: Vanoni-Albertazzi (Romantic Comedy) all'Eliseo di Roma viaggia con una media di quindici milioni a sera, che per 11 teatro di via Nazionale è un record; Pambleri-Tanzl (17 seduttore) ha lasciato Milano con una media di dodici milioni, mentre Anna Prode- mer-Gabriele Ferwtti (Chi ha paura di Virginia WoolfT) e Alberto Lionello (Il gioco delle parti) vanno altrettanto bene a Trieste e a Genova dove sono ospiti del teatri stabili locali. In passato Ardenzi aveva già giocato felicemente la «carta Brasati» in. occasione della messa in scena di due precedenti commedie. •Oggi ti pubblico — osserva Lucio Ardenzi — sceglie di nuovo gli spettacoli da vedere: rifiuta il prodotto proposto a scatola chiusa. E nella scelta privilegia ti testo di alto valore drammatico oppure lo spettacolo rappresentato dqcivispmztscrti dal grande attore. E' comunque la professionalità che conta. L'apologia dell'autore italiano è pretestuosa. Se si vuole puntare sul repertorio italiano è indispensabile disporre di un progetto di gruppo, e quello legato alla commedia di Brusati, Conversazione galante, ne e l'esempio». In questa operazione si ritrovano infatti coinvolti gli stessi elementi che hanno contribuito al successo della ripresa di Chi ha paura di Virginia Woolf?, ossia i protagonisti. Brasati che era l'autore della versione italiana e il regista Mario Missiroli. • Conversazione galante — spiega ancora Ardenzi — è una commedia molto strana, divertente e nello stesso tempo insolita per la scrittura di Brusati. Tutto ruota attorno ad un incontro tra una coppia di anziani, che non ha più voglia di vivere, e una coppia di giovani che non ha il coraggio di vivere. E' difficile in questo momento la ricerca dei due attori giovani poiché si richiede loro lo stesso impegno della Proclemer e di Ferzetti». Nella corrente stagione. Conversazione galante verrà rappresentata soltanto al Manzoni di Milano, all'Alfieri di Torino e al Politeama di Napoli. •Anche per lo spettacolo di Turi Ferro — Insiste Ardenzi — siamo di fronte ad un progetto di gruppo, firmato da Ghigo De Chiara il quale, grazie alla disponibilità di Anna Proclemer e di Antonia Brancati, ha avuto la responsabilità di affrontare Hberamente un viaggio nel mondo siciliano di Brancati. Non per niente l'adattamento di De Chiara non affronta esclusivamente il rapporto tra il vecchio con gli stivali e il fascismo, ma cerca di approfondire, alla luce degli anni '3545, il rapporto tra una provincia siciliana e il potere. Il protagonista rimane, comunque, un poveretto che ha una sua coscienza, ma finisce sempre con l'essere sopraffatto. E ritengo sia un'occasione per una grandi interpretazione di Turi Ferro». „ • Ernesto Baldo