Aznavour: «Canto la vita comune» di Fulvia Caprara

Aznavour: «Canto la vita comune» Incontro con l'artista che ieri ha aperto al Sistina la tournée italiana Aznavour: «Canto la vita comune» Torna dopo sei anni d'assenza - Ha presentato il suo ultimo album «Canzoni da leggere e da cantare» ROMA — «Ho scritto e cantato i sentimenti normali che la gente prova vivendo, i problemi di ogni giorno, le difficoltà delle coppie, le crisi, le depressioni, i momenti felici. Credo che il successo di certi brani stia semplicemente nel fatto che essi riflettono la realtà. E la realtà non è mai stupida: perciò Le foglie morte è una grande canzone e Stranger in the night non lo La prima dice cose vere, la seconda no.. Cosi Charles Aznavour, sessantadue anni difficili da riconoscere nel piccolo fisico Immutato e nello sguardo dolce ma combattivo, descrive se stesso. Si dice ottimista soddisfatto della propria storia professionale; convinto che il domani sarà sicuramente meglio dell'oggi; fiero di una carriera che non conosce ombre o pause. «Forse aicune mie composizioni sono passate di moda. Ma Aznavour non passa e questa è la cosa più importante». Ieri sera al Teatro Sistina, dopo sei anni di assenza dall'Italia, ha presentato il suo nuovo disco Canzoni da leggere e da cantare; durante una pausa della tournée italiana si recherà in America per firmare il contratto del film di cui sarà protagonista insieme con Liza Minnelli e nella prossima estate, in Inghilterra, inizierà le riprese del Racconti di Hoffman, film-opera in cui apparirà al fianco di Katia Ricciarelli e Placido Domingo. Tra il mestiere dell'attore e quello del cantante non ci sono grandi differenze — dice — il significato di una storia raccontata per immagini può essere sintetizzato anche nei tre minuti di una canzone». Del film con la Minnelli, intitolato Le montagne non si Incontrano mai, Aznavour ha scritto la sceneggiatura: •E' una storia d'amore — spiega — ambientata in Francia e negli Stati Uniti, con due cantanti: Prima della realizzazione di queste due pellicole, vedremo Aznavour sul grande schermo nella commedia Iddlsh connection diretta da Paul Boujenah, al fianco di Ugo Tognazzi. Anche questa sto- ria è stata immaginata, dall'interprete di Come è triste Venezia: ne sono protagonisti due amici ebrei, Mose e Aron, ladri dilettanti, alle prese con una rapina che dovrebbe risolvere molti dei loro problemi esistenziali. Segretissimo, e ancora tutto da definire, è un progetto, questa volta musicale, che dovrebbe vedere insieme Charles Aznavour e Domenico Modugno: l'unica cosa nota, per ora, è che 11 cantautore francese ha trovato il tempo nella sua tappa romana, tra l'apparizione al Fantastico di Baudo e 11 concerto di ieri sera al Sistina, per andare a far visita al suo amico e collega italiano. Parigino di origini armene, molto francese ma anche assai legato alle tradizioni familiari, Aznavour ha una carriera professionale punteggiata di incontri importanti: con Edith Piaf che ne riconobbe per prima le particolari qualità espressive; con Truffaut, cui deve la sua interpretazione piti famosa in Tirate sul pianista; con Jean Cocteau, che di lui disse: * Prima di Aznavour la disperazione era impopolare». •Ho preso un po' da ognuno di loro — dice —, un talento artistico non è mai un prodotto solitario, ma è sempre il risultato della mescolanza di tanti elementi diversi: a cominciare dai riflessi dell'ambiente familiare fino ad arrivare agli incontri determinanti dell'età adulta». Fulvia Caprara 1 ' •■ < Aznavour si dice soddisfatto della sua attività professionale

Luoghi citati: America, Francia, Inghilterra, Italia, Roma, Stati Uniti, Venezia