Incendiò 10 mila pini Condanna a dieci mesi

Incendiò 10 mila pini Condanna a dieci mesi Per scommessa quattro anni fa, sul Musine Incendiò 10 mila pini Condanna a dieci mesi L'imputato dovrà anche pagare 10 milioni di danni alla Regione Per appiccare un incendio in montagna non è sufficiente un mozzicone di sigaretta. Per dimostrare la validità di questa tesi, Lodovico Chiambretto, 70 anni, corso Raccorci gi 122, senza volerlo ha distrutto oltre 10 mila pini neri del Musine provocando un danno che, secondo il ministero dell'Agricoltura e Foreste, si aggira sul 43 milioni di lire. Processato ieri mattina per Incendio colposo, il Chiambretto, operatore finanziario animato da sincera passione per la montagna, è stato condannato a 10 mesi di carcere e a pagare alla Regione, costituitasi parte civile con l'avv. Luciano Mittone, una provvisionale di 10 milioni. Imbarazzato, le mani a tormentare 11 cappello, Lodovico Chlambretto, difeso dall'aw. Oianaria, ha ripercorso davanti ai giudici della 1* sezione (pres. Cirillo, pm Passio) quel -disgraziato- 19 febbraio di quattro anni fa. Quel giorno, il Chlambretto, assieme ai fratelli Giorgio e Wanda Trambusti, pensionati torinesi, tutti appassionati di montagna, decisero di fare una passeggiata sul Musine. L'incendio scoppiò verso le 14,30 in località Rio Curt, sotto il comune di Caselette. -A noi tre si era aggiunto una guardia ecologica della zona, Luigi Rucchioni (deceduto pochi mesi fa, ndrj e con lui stavamo discutendo sull'origine degli incendi boschivi — ha spiegato Lodovico Chlambretto —. Sono un ex alpino e conosco la montagna e sostenevo che per accendere un fuoco in quota bisogna mettersi d'impegno, che non è sufficiente buttare lì un mozzicone oppure un cerino acceso. Lui era di parere opposto. Cosi, quasi per caso, ho acceso una sigaretta e ho avvicinato la fiamma dell'accendino a un cespuglio d'erba secca e molto alta. Non l'avessi mai fatto: è stato come un'esplosione di dinamite. Il fuoco è divampato in un attimo è il vento l'ha esteso in un battibaleno». Rucchioni, resosi conto del pericolo, corse a valle a dare l'allarme, ma l'Incendio fu domato solo quattro ore dopo e quando ormai le fiamme avevano danneggiato 15 ettari di bosco e 10 mila e 200 pini neri, secondo 1 calcoli della Forestale. Lodovico Chlambretto, che subito dopo il fatto ammise ogni responsabilità ('Lei è di una sincerità adamantina! ha commentato il presidente Cirillo) e fu anche arrestato, ha contestato il bilancio dell'Incendio: 'Il fuoco si propagava a una velocità tale che bruciò solo l'erba, non mi pare che rimasero danneggiati i pini. Comunque, i danni sono . stati elevati anche perché l'elicottero antincendio fece un solo passaggio c poi volò a Bardonecchia e non s'è mai capito il perché»

Persone citate: Chiambretto, Lodovico Chiambretto, Lodovico Chlambretto, Luciano Mittone, Luigi Rucchioni, Wanda Trambusti

Luoghi citati: Bardonecchia, Caselette, Rio Curt