Una banda internazionale simulava gli assalti ai Tir

Una banda iiitonra^te^ simulava gli assalti ai Tir Arresti dopo il falso furto di un autotreno in Val di Susa Una banda iiitonra^te^ simulava gli assalti ai Tir Rubare autotreni, svuotarli e poi abbandonarli sembra diventata un'attività particolarmente redditizia per la malavita: 1500 colpi messi a segno ogni anno in Italia. Ma accanto ai furti autentici ce ne sono anche di simulati, per truffare le compagnie di assicurazione. I carabinieri della compagnia di Susa hanno smascherato un'organizzazione internazionale specializzata In queste imprese: 6 le persone arrestate, accertati anche collegamenti internazionali con malviventi che operano in Olanda. L'indagine, condotta dal brigadiere Sibilla della stazione di Condove e coordinata dal pretore di Susa, Berrino, è durata quasi due anni. A farla scattare, nel dicembre '84, è il furto in Val di Susa di un Tir carico di componenti elettronici per autoradio. Il valore della merce sparita è di circa 550 milioni: 480 per la parte elettronica, 70 per una partita di barre in ottone che era stata aggiunta al carico dallo spedizioniere Blandino. In realtà, non si tratta di un furto: il Tir è abbandonato sulla tangenziale, le componenti elettroniche sono trasferite nei docks presso la dogana di Torino, le barre d'ottone vengono vendute in Val di Susa. Ma rassicurazione non paga: li furto non convince 1 militari della stazione di Condove. Interrogatori, confronti ed Indagini portano inizialmente a sei ordini di cattura. Fra i coinvolti nella vicenda Fulvio Li Martiri, 51 anni, ingegnere, titolare di una ditta di componenti elettronici. E' accusato di simulazione di reato e tentata truffa. Organizzatore materiale della truffa sarebbe stato Giovanni Marchese, 52 anni, vìa Mercadante 36, responsabile dei trasporti della ditta. Avrebbe pagato lui il premio per la polizza relativa al viaggio (1 milione e 400 mila lire) a Giorgio Lobbia, 40 anni, assicuratore. Gassino, via Santa Teresa 2, anche lui al corrente dell'illecito. Sia il Marchese sia 11 Lobbia sono finiti in manette per tentata truffa e simulazione del reato. Ruolo organizzativo avrebbe avuto, invece, Fulvio Blandino, 32 anni, Caprie, via Roccl 39, titolare di un'agenzia dì trasporti dì Condove, che sì sarebbe avvalso della collaborazione di Domenico Martucci detto «zio Mimi», 63 anni, Collegno, via Toscanini 5, anch'egli arrestato. Il Mar- a o a , a o 3 i - tucci, tramite un suo conoscente, Giuseppe Gioia, 55 anni, Milano, via Mecenate 4 (implicato nel traffico di dollari falsi per miliardi scoperto la scorsa estate nel Milanese), aveva preso contatto con un non meglio identificato «Filippi», domiciliato in Olanda, titolare dell'agenzia fantasma «Harndel», desti nataria fittizia del carico. Implicato marginalmente nella vicenda sarebbe stato anche l'ex presidente dell'Unione sportiva calcio Condove, Franco Devecchi, 43 anni, Caprie, via Pettigiani 2, deceduto di recente, che avrebbe comprato la partita di barre d'ottone da Blandino. Parte della refurtiva, ancora depositata nei docks torinesi, è stata recuperata. Era già stata decisa la spartizione dei proventi: 100 milioni al Marchese ed al Blandino, 50 al Filippi, 15 a Martucci e Gioia. La banda di trafficanti internazionali (Blandino, Gioia, Martucci e Filippi) sarebbe responsabile della scomparsa del carico di altri Tir. "iiiiiiiiiiimmiiitiiiiiiiMMMiimtiiiiiiiiiiiiiiiiii Giovanni Marchese, arrestato