«Leggete in aula gli atti»

€<Leggete in aula gli atti» Anche a Torino ieri la protesta partita da Palermo €<Leggete in aula gli atti» Un presunto killer del clan dei catanesi ha chiesto, a nonie di tutti gli imputati, che venga data pubblicità alle carte del processo - Per la prima volta l'iniziativa non è stata presa dagli avvocati - Oggi il tribunale decide L'udienza è incominciata da pochi minuti quando Orazio Giuffrida, presunto killer del clan dei catanesi, si rivolge al tribunale: 'Presidente, chiedo, anche a nome degli altri imputati, che venga data lettura degli atti del procedimento-. Le parole arrivano come una doccia fredda nell'aula della quinta sezione. La protesta partita da Palermo è arrivata a Torino e gli effetti potrebbero essere anche più devastanti. In Sicilia e in Campania sono stati gli avvocati a reclamare: ieri, per la prima volta, la richiesta è partita da un imputato. Cosa significa? Nessuno azzarda previsioni a Palazzo di giustizia ma tutti sanno che. se l'esempio del presunto killer dei catanesi venisse seguito, anche solo da una piccola parte degli imputati in attesa di processo, sarebbe il crollo della giustizia a Torino, una giustizia già in coma con un arretrato che sfiora i 60 mila procedimenti. Nessuno in realtà si aspettava ieri mattina la clamorosa forma di protesta. Il prò cesso iniziato il 20 attobre è sempre filato liscio, o almeno senza grossi scossoni. Alla sbarra ci sono 36 imputati dal '79 all'84 avrebbero messo a segno in tutta Italia una serie impressionante di rapine, almeno 50. Questo giudizio è in realtà un'anticipazione del maxiprocesso contro il clan dei catanesi che si terrà in primavera. In quel mega-dibattimento (quasi 300 imputati, il più grande mai celebrato a Torino) però si parlerà so prattutto di omicidi: qui, nella quinta sezione, sono di sce na le rapine. Commenta scherzosamente un legale: .Siamo all'antipasto. Questo giudizio, come quello più importante della prossima primavera, si basa sulle rivela¬ zioni dei grandi pentiti del clan dei catanesi, Roberto Miano, Salvatore Parisi, Salvatore Costanza, Lorenzo Catania. Solo che qui non si parla ancora di morti, ma soltanto di assalti a banche, uffici postali, negozi-. Tra i big di questo procedimento ci sono Generoso D'Agostino, Carmelo Garofalo, i pentiti Pietro Caputi e Vitale Biancorosso. Tanti i colpi messi a segno. Tra gli altri, quelli alla Banca nazionale dell'agricoltura a San Mauro, all'Ibi sempre di San Mauro, al Banco di Roma di Volpiano. a varie agenzie della Cassa di Risparmio e del Credito italiano, della Banca popolare di Novara t |ù " la più grossa, alle l ite . corso Tazzoli (390 milioni, nell'84). Orazio Giuffrida e l'amico Franco Finocchiaro (altro presunto killer dei «catanesi») che al mega dibattimento di primavera risponderanno di almeno una decina di omicidi, qui sono chiamati in causa soltanto per un tentativo di rapina del maggio '82 alla Manifattura tabacchi a Torino. Giuffrida ha già avuto 24 anni di carcere per traffico di droga. I legali dei due, Gian aria e Zancan, all'inizio del procedimento ne avevano chiesto lo stralcio, ma il tribunale ha risposto di no. La clamorosa richiesta di Giuffrida potrebbe scatenare il terremoto in via Corte d'Appello. I legali (Pettiti, Mlttone, Tartaglino, Perga, Zancan, Gianaria) per ora sono cauti: «Aspettiamo a sentire cosa deciderà il tribunale-. C'è un collegamento con Palermo? Gianaria: -Non credo ci sia un obiettivo strumentale, immediato. Ci potrà essere un ritardo nel processo ma senza effetti sconvolgenti. I termini di custodia cautelare di questo giudizio scadono nell'estate prossima: vuol dire che il tri bunale ha tempo fino al 31 lu glio '87 per arrivare alla sen tema-. Tartaglino si sbilan eia un po': .E' un effetto di quel procedimento. Si ricollega ad un discorso di garantismo giuridico. Io personalmente sono d'accordo con i colleghi palermitani: il legislatore non può cambiare le regole del gioco mentre si danno le carte-. Gianaria aggiunge: .Gli imputati riten gono di avere il diritto di co noscere tutti gli atti del procedimento-. E ora cosa succederà? Il pm Maria Bonaudo Del Savio si è rimessa alla decisione del tribunale e il presidente Pettenati si è riservato di decidere. Forse lo farà già stamane Per oggi si attende anche una presa di posizione del legali. Anticipa il presidente dell'Ordine forense Gabri -Non compete al potere esecutivo (leggi Scalfaro) intromettersi in attività tipicamente defensionali-. Nino Pietropinto Orazio Giuffrida, presunto killer della banda dei catanesi