'Ndrangheta, dieci ergastoli

'Ndrangheta, dieci ergastoli Le richieste del pm per la banda di sequestratori calabresi 'Ndrangheta, dieci ergastoli Per gli altri 47 imputati, 300 anni di carcere - Proposti 9 anni per il pentito feraci: ha contribuito fcanente^ce su quattro rapimenti, compreso finito tra uello dell'impresario Crose ; ed oltre tre- tU"caTcere"'Bono ' Dieci erg cento anni" stati chiesti dall'accusa per la gang della 'ndrangheta calabrese che dal 79 all'83 compi una serie di sequestri, tra cui quello finito tragicamente del costruttore Lorenzo Crosetto. Nell'aula delle Vallette, davanti alla prima corte d'assise presieduta dal presidente Vladimiro Zagrebelsky, il pubblico ministero Maria Eo- ha' massima pena per"Seba- naudo Del Savio ha invocai stiano Pelle, Giovanni Nlrta, Giovanni Codlspoti, Vincenzo Murando. 1 fratelli Francesco, Domenico e Giovanni Grasso, 1 fratelli Gaetano e Giovanni Perna, Giovanni Giampaolo. Trent'annl sono stati proposti per Antonio Giampaolo (fratello di Giovanni), 29 per Antonio Barbaro. Dei 57 imputati (alcuni deb- mbbMRtIgqmp9t Trio rfeponderfcariche déll'ò- Imlcldio di Carrnme-Marra-rbello, presunto capo della banda), cinque sono pentiti: Michele Ieraci, Natale Mazza, Rocco Inserra, Vincenzo Cataldo e Angelo Nelrotti. Il più Importante è Michele Ieraci: grazie ai suoi racconti gli inquirenti sono riusciti a sgominare la gang. Per Ieraci, 11 pm ha chiesto la condanna a 9 anni. Cinque anni sono stati invocati per Inserra, 2 e ^o per I Mezzo per rNeirottl. - — uno Ieraci, titolare di un banchetto di frutta al Ponte Sassi, è coinvolto in tutte le imprese criminali della 'ndrangheta: 1 sequestri dello studente Marcello Talladlra, di Crosetto, del commerciante di calzature Giuseppe Scaglione, del medico Luigi Giordano, comproprietario della clinica Cellini, e quello fallito dell'Impresario edile Tommaso Arlotto. Nella cascina di Ieraci a San Mauro furono tenuti prigionièri Talladlra e Crosetto. Il costruttore fu poi (luglio '81) trasferito in un capanno di lamiera In aperta campagna nell'Astigiano, mori di stenti dopo un mese di bestiale prigionia: 1 suoi carcerieri lo seppellirono in un campo di Sessunt che apparteneva a Ieraci. Dei rapiti, il solo Scaglione fu rilasciato senza riscatto. I sequestratori lo stavano portando, legato nel baule di una Ritmo, al Sud per nasconderlo sulla Sila; nel pressi di Piacenza, credendo di essere Inseguiti dai carabinieri, lo liberarono. Il processo era cominciato alla fine di settembre. Dovrebbe concludersi, dopo le arringhe di quasi cinquanta avvocati, entro Natale.

Luoghi citati: Piacenza, San Mauro