La grande offensiva contro Maputo

La grande offensiva contro Maputo I guerriglieri della Retiamo all'attacco: il Mozambico conta sugli aiuti di Mosca La grande offensiva contro Maputo Numerosi centri in mano ai ribelli - L'esercito regolare si sfalda - D governo nega i piani per destabilizzare il Malawi "i I i i(I "ci I. MAPUTO - .,£1, «ffiltta-flfun volgare tentativo di trasformare la vittima in accasato— la persona aggredita in aggressore». Cosi il ministro dell'Informazione del Mozambico, Teodato Hunguana, ha reagito alle «rivelazioni» del ministro degli Esteri sudafricano «Pile» Botila circa un documento nel quale si legge che Zimbabwe e Mozambico stavano preparando un colpo di Stato per rovesciare il presidente del Malawi, Hastings Banda, accusato di appoggiare i guerriglieri della Ke naroo che si battono contro il governo di Maputo. II documento, aveva detto Botha, è stato rinvenuto sul luogo della sciagura aerea nella quale il 19 ottobre perse la vita Samora Madie!. Hunguana ha poi accusato Pretoria di non voler collaborare alle indagini per individuare le cause di quel disastro, sottraendo agli esperti internazionali documenti importanti, compresa la regi' strazione del contenuto della scatola nera dell'aereo. •Fino a questo momento — ha concluso — nessuna in' formazione è pervenuta a Maputo in merito ai documenti trovati sul luogo della sciagura». . ir» «^-»»J:i(»ntI» r l i i a a o ti i a . — ' a a NPSTROSEWIZIO. MAPUTO — Un cargo sovietico scarica sui viali semideserti del porto anni, munizioni, ruote per camion. Nessuna sorveglianza particolare, pochi militari sono venuti per prendere in consegna il materiale. Il grande fratello dell'Est approvvigiona le forze del Fplm (Forze popolari di liberazione del Mozambico), da 10 anni in lotta contro i ribelli della Renamo (Resistenza armata mozambicana). Una fornitura provvidenziale nel momento in cui l'esercito di Maputo deve far fronte alla più seria offensiva lanciata dall'inizio della guerra. Un attacco con il quale.la Renamo ha incontestabilmente segnato punti a suo favore: parecchi centri sono stati non soltanto conquistati, ma sono tuttora sotto il suo controllo. Quasi tutti si trovano in prossimità della lingua di terra del Malawi in territorio mozambicano, da dove c partita l'offensiva, il 25 settembre. Mutarara, Caia, Milange, Gilè sono cadute nelle mani del nemico, che afferma tra l'altro di essersi impadronito di Nametil e del campo militare di Muede, vicino alla frontiera con la Tanzania. Secondo la Renamo, Chin- il canale, del Mo-' de. .lungo zambico, sarebbe il prossimo obiettivo, ma soprattutto Mocuba, un centinaio di km a Nord di Quelimane, sede del quartier generale delle forze armate della provincia dello Zambesi. Il pronto intervento dei «Medici senza frontiere» che lavoravano nell'ospedale di questa citta di 80 mila abitanti s'è trasferito provvisoriamente a Maputo, cosi come quello che operava nella, provincia di Tete, direttamente minacciata dall'attacco tridirezionale, a Sud. a Est e Ovest del Paese. All'offensiva prendono parte da 8 a 12 mila uomini che,' per la prima volta, sembrano in grado di tenére testa alle forze armate mozambicane. Un contrattacco appoggiato dall'esercito dello Zimbabwe per riprendere Mutarara è fallito di fronte alla potenza di fuoco della Renamo. Normalmente i ribelli lanciano operazioni di guerriglia evitando lo scontro diretto con le truppe regolari. La guerra è a una -.volta? Bisogna ancora aspettare per sapere se la Renamo è in grado di mantenere le citta, conquistate e proclamare una parte del territorio «zona liberata». Le informazioni sui combattimenti sono scarse, cosi come quelle sulla natura ud Sbiary «»» «tdegli scontri^Si Ignoraegual- mente se la Renamo benefici ancora delle sue basi nel Malawi. L'11 settembre S amor a Machel s'era recato a Blantyre (capitale economica del Malawi) assieme al presidente dello Zambia, Kenneth Kaunda, e al primo ministro dello Zimbabwe, Robert Mugabe, per chiedere al presidente Hastings Banda di chiudere le basi della Renamo sul suo territorio, in caso contrario le sue frontiere sarebbero state bloccate, n 17 settembre una delegazione malawlta guidata da John Tembo, uomo di fiducia di Banda, era andata a Maputo per annunciare a Samora Machel che 11 suo Paese accettava di far cessare le attivita della Renamo e approvava la creazione di una commissione congiunta di sicurezza incaricata di regolare la questione. La commissione non è stata mai istituita e 11 25 settembre la Renamo penetrava massicciamente in territorio mozambicano, minacciando direttamente il Nord e il corridoio di Beira. I rischi di un Mozambico tagliato in due preoccupano le autorità, cosi come la tra sformazione della gueriglia in guerra aperta. Prima della sua morte Samora Machel ri * rito ^*R?»m a faveva^vviato^ura.riorganiz- zazione dell'esercito. L'apparato militare delle province di Tete e dello Zambesi è stato ristrutturato e il capo dello Stato Maggiore del Fplm, 8ebastioa Mabote, è stato sosti tutto dal commissario politico delle forze armate Armando Parigliene. Mal equipaggiati, demoralizzati, mal pagati, mal inquadrati, le truppe del Frenino non sembrano più in grado di fronteggiare le attività della Renamo da almeno 4 anni. Le diserzioni sono frequenti. Di recente, 1500 soldati sono passati armi e bagagli nel Malawi, Benché superiori di numero (30 mila unità) le Flpm somigliano sempre più a formazioni anarchiche che non risparmiano angherie alle popolazioni civili. Anche perché si tratta di soldati che combattono da sei-sette anni, in alcuni casi di più, senza speranza di smobilitazione. Il reclutamento è inefficiente, A Maputo si teme una «ugandizzaziorie» del conflitto, col pericolo di coinvolgere gii altri Stati della regione, compreso il Sud Africa, da sempre e da tutti sospettato di tirare le fila del confronto. Michel Bole-Richard Copyright «Le Monde» e per l'Itali* «La Stampa»