L'Alfa passa alla Fiat di Stefano Lepri

L'Alfa passa alla Fiat Finmeccanica e Iri hanno preferito il gruppo torinese alla Ford L'Alfa passa alla Fiat Oggi il responso del Cipi - L'intero pacchetto azionario sarà pagato 1050 miliardi - La scelta fatta in base alle valutazioni della banca americana First Boston - Nascerà un'unica società con la Lancia ROMA — La Finmeccanica e l'Ir! hanno scelto la Fiat: 11 gruppo torinese acquisterà l'intero pacchetto azionario dell'Alfa Romeo, per 1050 miliardi. Un consulente estero, la banca First Boston, ha garantito alla Finmeccanica che l'offerta Fiat è migliore di quella della Ford. 81 attende per oggi l'assenso del governo, che sembra scontata n prezzo esatto offerto dalla Ford viene ancora tenuto segreta ma era probabilmente di poco inferiore. Sul plano industriale: 1) La Ford intendeva • acquistare solo l'Alfa Romeo Auto, la Fiat vuole anche il resto del gruppo Alfa, con l'Arna, l'Arveco (furgoni) e le società, produttrici di componenti, èpica e Merislnter; 2) la Ford prevedeva di arrivare a produrre 350.000 auto con marchio Alfa, la Fiat 395.000; 3) la Ford progettava di rinnovare la gamma Alfa entro il 1991, la Fiat entro il 1990. Anche per la tutela dei posti di lavoro l'offerta Fiat è apparsa migliore. La' Ford non aveva indicato un numero preciso ma dalla sua proposta si ricavava la garanzia di occupazione per 19-20 mila persone, senza rientro per gli attuali seimila cassintegrati. La Fiat Invece assicura 28.000 occupati con rientro idei cassintegrati nell'arco di tre anni. I dipendenti attuali dell'Alfa (tutto il gruppo) sono 34 mila: per farli scendere a 28 mila la Fiat ricorrerà, al blocco delle assunzioni, alle dimissioni incentivate. Cosi, pur se >Ia parola finale spetta al governo; l'amministratore delegato della Fiat, Cesare Romiti, accoglie «con grande senso di responsabilità» la scelta di Finmeccanica e Ili, -perché ti grande progetto contenuto nella nostra proposta richiede da parte nostra un enorme sforzo in risorse umane e finanziarie: La Fiat vT si accinge «con grande umiltà- e chiede «ti consenso del Paese». La Fiat, riunendo'in una sola società Alfa Romeo e Lancia, intende, continua Romiti, «/or assumere all'industria automobilistica italiana un ruolo di primaria importanza nel settore europeo delle auto di prestigio: Prodi è d'accordo: con l'Alfa alla Fiat, con l'Alfa che Bara unita alla Lancia si 'inizia una grande sfida industriale per il nostro Paese, una sfida che vede accomunati i due gloriosi marchi: L'Alfa Romeo, conclude Prodi, ^rimane nel nostro cuore e il suo futuro e il futuro dell'industria automobilistica italiana: La società Lancia-Alfa partira con un capitale di 2150 miliardi; per la Fiat l'impegno immediato ci traduce, oltre che nell'apporto della Lancia, in 700 miliardi a saldo di debiti, in 500 a copertura delle perdite del primi tre anni, più tutti gli investimenti. I 1050 miliardi del prezzo d'acquisto vero e proprio verranno versati a Finmeccani- ca e Iri in cinque rate annuali, dal 1990 al 1995. Queste condizioni sono state prima approvate dalla Finmeccanica; poi nel pomeriggio si è espresso il consiglio di amministrazione dell'Ir! all'unanimità. L'Alfa, che l'Ir! aveva temuto di dovere svendere o chiudere, costituirà di gran lunga la maggiore «privatizzazione» di una azienda pubblica in Italia. Tutti-1 documenti sono stati subito trasmessi al ministro delle Partecipazioni statali, Clelio Dartela, che stamattina alle 12 riferirà al Cipi. Fra 1 sindacati (che Prodi ha informato in un rapido e frugale pranzo nei sotterranei dell'In) Cisl e Uil sono soddisfatte, la Cgil ha qualche riserva. Dice Giorgio Benvenuto, segretario generale della Uil: «Quella della Fiat è una scelta coraggiosa, certo comporta un rischiò, ma secondo me occorre, come italiani, esserne fieri. Il rilancio dell'Alfa dipende anche dall'atteggiamento che la Fiat prenderà verso t lavoratori: non si può esportare negli stabilimenti Alfa il modello torinese di relazioni indu¬ striali. Famigliano e Are» sono diversi da Mirafiorl, c'è una sorta di cogestione che ha funzionato: L'Alfa è salvata dal disastro, avviata verso un grande recupero? Pr.r la Cisl si, anzi una parte uel merito è dei lavoratori, rivendica il segretario generale aggiunto Mario Colombo: 'Quando tutti davano l'Alfa per spacciata, sono stati i sindacati e i consigli di fabbrica a sostenere, ad oltranza, che si poteva rilanciarla'. Per la Cgil invece, afferma Fausto Bertinotti, «non sono risoffi i principali problemi della vendita dell'Alfa: soprattutto «per l'attendibilità del programma'. Posta davanti al verdetto e alle cifre, la Ford non rilancia e accetta la sconfitta. All'inizio della mattinata di Ieri l'amministratore delegato della Finmeccanica, Fabiano Fabiani aveva telefonato al presidente della Ford Europa, Alex Trotman, per comunicargli 11 responso della First Boston. Poco dopo, Trotman ha riconosciuto di 'aver sempre ricevuto piena collaborazione' da Finmeccanica e Alfa. Stefano Lepri

Luoghi citati: Boston, Finmeccanica, Italia, Roma